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RBS 6 nazioni

L'RBS 6 Nazioni per Roma si è concluso il 27 febbraio. Contro la Scozia, infatti, l'Italia ha giocato la seconda ed ultima delle due partite interne del torneo di rugby più antico del mondo dedicato alla palla ovale, kermesse che vedrà gli Azzurri impegnati il 12 marzo in Irlanda (alle 14.30 italiane) e il 19 marzo in Galles (15.30 italiane) a chiusura della competizione.
Sulla carta i risultati non hanno sorriso al XV di Brunel, anche se in entrambe le occasioni gli Azzurri hanno lottato per cercare di cambiare il corso del match. Contro l’Inghilterra del neo commissario tecnico Eddie Jones, attualmente al primo posto nell’RBS 6 Nazioni, l’Italia per 50 minuti è stata a contatto con gli inglesi nel punteggio. Contro la Scozia sono state fatali alcune disattenzioni in difesa all’Italrugby che ha mostrato una buona reazione nella ripresa, pur non riuscendo a concretizzare al meglio tutte le occasioni create.
Al di là del lato sportivo, che ha di per se la sua importanza, va sottolineata l’organizzazione minuziosa che ha consentito la realizzazione di un evento che ha collezionato dei numeri invidiabili: 71.700 spettatori nel primo match interno (secondo del torneo) contro l’Inghilterra; circa 68.000 spettatori nel secondo match (terzo del torneo) contro la Scozia, numeri che diventano ancor più importanti se si pensa che tra una partita e l’altra sono intercorsi solo 13 giorni. Il lavoro svolto nei giorni antecedenti ai due match, e nei giorni di gara, è stato facilitato anche dall’apporto di numerose persone che hanno aderito al programma volontari, mettendo a disposizione dell’organizzazione dell’evento la propria passione e l’esperienza accumulata negli anni antecedenti durante la collaborazione alle precedenti edizioni dell’RBS 6 Nazioni e dei Cariparma Test Match. Una macchina rodata che in tutte le sue sfaccettature, dal settore eventi alla comunicazione, passando per il marketing e il ticketing, ha portato a termine un lavoro che viene programmato senza tralasciare alcun particolare.
L’RBS 6 Nazioni per la Federazione Italiana Rugby ha avuto un seguito importantissimo anche sui social media. Nell’era degli smatphone, usati come second screen durante le partite, anche in questo campo i numeri hanno evidenziato che le piattaforme social hanno un aspetto da non sottovalutare. Basta fare un raffronto con l’ingaggio dei tifosi rispetto alla precedente edizione: su Facebook la pagina ufficiale della FIR, nell’RBS 6 Nazioni 2015, nel mese di febbraio ha avuto un incremento di poco superiore al 5%; nell’edizione 2016 l’aumento di persone che seguono la fan page dell’Italrugby è di circa il 7%. Numeri che avranno un cospicuo incremento al termine del torneo.
Anche su Twitter c’è stato un significativo incremento dei follower, ma la crescita esponenziale si è avuta su Instagram, dove a fronte del 3% di aumento di sostenitori del 2015, al 29 febbraio 2016 l’aumento è stimato sul 12%.
L’utilizzo di grafiche e materiale prodotto in raduno, che in qualche modo fa sentire più vicina la squadra ai tifosi, piace molto e colleziona spesso attestati di stima. Il tutto è stato reso possibile anche dall’utilizzo di contest che hanno concesso ad un ristretto numero di tifosi di poter vivere esperienze uniche come la visita agli spogliatoi dello Stadio Olimpico o aver vissuto il sogno di cantare l’Inno di Mameli in campo con la squadra prima nei momenti che hanno preceduto Italia-Scozia. Proprio quest’ultimo premio è stato legato alla nuova iniziativa “IV Tempo Rugby e Cultura nei Musei”. In virtù dell’accordo pluriennale di partnership definito tra il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e la Federazione Italiana Rugby i possessori dei biglietti validi per assistere alle partite allo stadio Olimpico di Roma dell’RBS Sei Nazioni 2016 (Italia-Inghilterra, 14 febbraio ore 15 e Italia-Scozia, 27 febbraio ore 15.25) hanno avuto diritto all’ingresso gratuito per due persone presso dieci musei e gallerie d’arte nelle giornate di venerdì 12, sabato 13 e domenica 14 febbraio 2016 e venerdì 26, sabato 27 e domenica 28 febbraio 2016 previa esibizione dei biglietti dei relativi incontri. Due weekend tra sport e cultura che hanno visto i tifosi italiani, inglesi e scozzesi, bramosi di visionare le opere d’arte italiane, affollare i musei della capitale. Dalla “Galleria Spada” al “Museo dell’Alto Medioevo”, passando per il “Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo”, i “Musei Capitolini” e il “MACRO”. Un’ampia scelta che ha consentito a tante persone di poter vivere due weekend tra sport e cultura.
Non va dimenticato il lancio dell’applicazione ufficiale per dispositivi mobili della Federazione Italiana Rugby che ha dato una spinta in più verso una sorta di visione del rugby 2.0. Tramite l’uso dell’app è possibile essere aggiornati sui profili delle Nazionali impegnate al 6 Nazioni (Maggiore, Under 20, Femminile), avere a disposizione tutti i risultati in tempo reale sia delle Nazionali che dei club impegnati nel Guinness Pro12 che nei vari campionati italiani: dall’Eccellenza alla Serie C, passando per la Serie A e la Serie B. Una sezione news costantemente aggiornata per conoscere tutte le notizie legate alle varie Nazionali e ai vari campionato di rugby. E non poteva mancare la possibilità di restare aggiornati con il profilo Twitter ufficiale della Nazionale Italiana di rugby e dei singoli giocatori iscritti al medesimo social network. Completano l’applicazione l’area ticketing e hospitality. Uno strumento più che utile che permetterà di incrementare la diffusione delle news legate al mondo della palla ovale attraverso l’uso degli smartphone.
La fame di rugby è tangibile anche negli eventi collaterali organizzati. L’allenamento a porte aperte organizzato nella settimana che ha preceduto Italia-Inghilterra ha visto la partecipazione di circa 1200 persone accorse al CPO Giulio Onesti per far sentire il proprio apporto alla squadra. Tante persone, soprattutto bambini, che hanno assistito in silenzio alle indicazioni dello staff azzurro per poi salutare i giocatori al termine della sessione con foto e autografi di rito, dove nessun atleta si è tirato indietro dinanzi al calore contagioso degli appassionati della palla ovale. Stessa situazione si è ripetuta nei centri commerciali, dove i sorrisi dei tifosi increduli di poter abbracciare finalmente i propri idoli hanno fatto da cornice ai due pomeriggi trascorsi fuori dal campo di allenamento. Così come la visita ai reparti di Oncologia Pediatrica e Neurochirurgia infantile del Policlinico Gemelli, dove parte della squadra ha portato doni e sorrisi ai piccoli pazienti presenti nei due reparti appena menzionati dell’ospedale universitario.
Un evento, quello delle partite interne dell’RBS 6 Nazioni, che non vive solo nei giorni di gara.