PADEL, AMORE E FANTASIA

Anche Rieti respira Padel. Otto campi in città, un fenomeno in espansione. Al Centro Sportivo Gulini si gioca dalla mattina alla sera grazie alla passione di un’intera famiglia. Emiliano Marinetti, il figlio Andrea e la mamma Arianna hanno creato con professionalità e dedizione un punto di riferimento per gli appassionati che si ritrovano al circolo anche quando non devono giocare. 

Hanno una naturale propensione ad aggregare le persone. Sono la famiglia ideale per gestire un circolo di Padel. Padre, figlio e madre. I soci hanno solo l’imbarazzo della scelta ma al Gulini trovano sicuramente quello di cui hanno bisogno. Lezioni professionali e impegnative anche per i classificati più esigenti e tanta disponibilità e sorrisi per organizzare partite a tutti i livelli. Impossibile non rimanere coinvolti da questo uragano di sentimenti e passione, impossibile non ritrovarsi in campo con loro. Andrea Marinetti, 25 anni, istruttore federale di primo livello ex tennista ha passione, competenza e professionalità. E’ lui che ci introduce nei segreti di questa bella storia.

“In famiglia ci dividiamo i compiti – ci racconta Andrea - gestire il circolo significa essere impegnati tutta la giornata. Una persona da sola non potrebbe mai farlo, noi abbiamo la fortuna di essere una famiglia molto unita. A casa si mangia “Pasta e Padel, Pane e Padel”. A tavola non parliamo d’altro. Mio padre apre la mattina, poi arrivo io. Mia mamma fa la parrucchiera e viene appena può. Anche mio fratello più piccolo gioca e non appena terminata la scuola avrà sicuramente una funzione operativa nella struttura.”

“Nel 2015 al corso federale di istruttore di tennis ci hanno fatto conoscere il Padel, poi nello stesso anno abbiamo messo il primo campo a Rieti e tre anni dopo abbiamo aperto altri due campi in Via Fratelli Cervi nel centro sportivo Godini, un riferimento per chiunque vuole fare sport a Rieti. Successivamente abbiamo spostato il vecchio campo avvicinandolo ai due nuovi che sono adiacenti e così abbiamo creato un vero e proprio polo. Così ora abbiamo tre campi di cui due coperti. Qui si gioca tutto l’anno.”.

Tu fai tornei?

“Ho cominciato a farne qualcuno ma più che altro insegno. Ultimamente ho fatto un torneo a Grosseto insieme a un ragazzo che gioca qui da noi, lui è 2.2 e siamo arrivati in semifinale perdendo con due ragazzi argentini. Il torneo era limitato seconda, ci siamo divertiti. La Serie A è impraticabile, ci sono troppi top player del World Padel Tour. I veri talenti italiani sono in serie B e in questi tornei.”

Il passaggio dal Tennis al Padel come è stato?

“Ho fatto l’istruttore di tennis per 3-4 anni, ero un 3.3 ma non facevo molti tornei perché qui a Rieti non c’è grande attività. Il passaggio dal Tennis al Padel è stato immediato. Mi sono subito divertito nel campo e trovare nuovi riferimenti come le pareti è stato stimolante. Il Padel è entusiasmante, ti prende e ti cattura perché semplice e competitivo. Non nego che nel 2014, rispetto al tennis, l’avevo visto come uno sport di serie B ma poi mi sono ricreduto velocemente.”

Come va la febbre per il Padel a Rieti?

“Beh, è alta. Ci sono parecchi “malati” che vorrebbero giocare tutti i giorni. E’ uno sport che crea mostri perché giocando in due si tende sempre a dare la colpa al compagno quando perdi e prendersi il merito quanto si vince. A Tennis era uno contro uno, se vincevi eri più bravo se perdevi no. Qui c’è sempre la scusa, un alibi per dire qualunque cosa. Nel Padel c’è anche l’aspetto goliardico e scherzoso, la presa in giro. Certe sfide fra amici non finiscono mai. Il Padel è un gioco, un divertimento, ma per me innanzi tutto è un lavoro e non c’è lavoro più bello di questo, con la propria famiglia. Io, mio padre e mia madre siamo qui tutto il giorno dalla mattina alle 8,00 quando apriamo alla sera quando chiudiamo. E’ diventato la nostra vita anche quando non ci sono lezioni prenotate passiamo comunque qui al circolo perché è la nostra casa. Anche se non giocano alcuni soci passano comunque al club per scambiare quattro chiacchere con noi. Questo ci riempie d’orgoglio. Significa che abbiamo costruito qualcosa.”

Come vedete il fenomeno romano?

“Roma è un esempio, è la capitale italiana del Padel. Ci sono i migliori giocatori, la maggior parte dei campi e dei circoli. Anche noi abbiamo conosciuto il Padel a Roma. Abbiamo la fortuna di essere comunque vicini con 50 minuti siamo lì.” 

Che tipo di attività organizzate? 

“Quest’anno per la prima volta abbiamo due squadre di serie D. I tornei a squadre aggregano, portano persone nuove al circolo, curiosi che si avvicinano anche se non l’hanno ancora provato. Il Gudini è il principale centro sportivo della città. C’è molto movimento, specie quando qui ci sono le partite di calcio, tutte occasioni per avvicinare al Padel nuove persone da far appassionare. Quando è estate abbiamo una manifestazione che coinvolge anche altre discipline come il beach volley, il calcio e il calcetto. La scorsa stagione in un mese abbiamo fatto cinque tornei di Padel. 

Luca Lodovici invece è il gestore di tutto lo spazio del Centro Sportivo. E’ lui che ha seguito il progetto in Comune per riqualificare l’area. 

“Qui non c’era nulla – ci racconta – quando abbiamo iniziato i lavori abbiamo conosciuto Emiliano e ci siamo messi d’accordo. Io non conoscevo il Padel ma devo ammettere che ha portato grande energia e benefici all’impianto. L’attività calcistica non coinvolge come il Padel. Qui abbiamo scelto una superficie dei campi che fosse idonea per l’indoor ma anche per l’estate quando scopriamo i campi. Abbiamo preso il campo ufficiale del WPT, siamo andati sulla qualità. Questi tappeti sono molto belli perché hanno bisogno di poca sabbia e i colori risaltano. Spero che il movimento aumenti, qui a Rieti il nostro Centro sta diventando un punto di aggregazione incredibile, un po’ come una volta era la piazza del paese. Mi ricordo che da ragazzo scendeva in piazza e si faceva tutto lì. Sono orgoglioso dei risultati e di questo riscontri economici ma soprattutto sono felice di essere diventati il centro della vita a livello sociale. Qui il sabato e la domenica non si trova dove parcheggiare, e questo è bello per Rieti. Con Emiliano stiamo valutando di organizzare i tornei di Padel per le scuole per tutta la provincia. Ci sono numero grandi. Circa 25 squadre.”

Che incremento avete registrato?

“Siamo ancora su numeri piccoli ma in percentuale abbiamo avuto un incremento 500 per cento come numero di soci. Stiamo allestendo e arredando tutti gli spazi per migliorare e allungare la vivibilità del centro. Al campo centrale l’ambiente è riscaldato, ci sono i divanetti per il pubblico. La gente può fermarsi anche per mangiare. Metteremo anche una piccola piscina sul prato.”