“IL VERO PADEL SIAMO NOI”

Imperfetti ma passionali. Prendono lezioni e giocano fra loro. Sono la forza di ogni movimento, in Italia o in Spagna. Sono tesserati ma non partecipano a tornei perché per loro il Padel è puro divertimento. Giocano dovunque e non hanno frontiere. Quattro amici raccontano il loro amore per il Padel, la loro storia è quella di tanti.

Aurelio Centonze: 

“Siamo stati io e Iwan Palombi a dar vita al nostro gruppo, costruito intorno al nostro amico Saverio Palmieri che ci ha iniziati al gioco. Un giorno ci ha invitati a provare con lui e senza spiegare troppe cose ci ha detto: facciamo questa partita e giocate”.

Ma voi che idea avevate del Padel, o di quelli del Padel? 

“Prima di giocare e di “ammalarci” non prendevamo molto in considerazione le discussioni che si facevano al bar ma poi, piano piano, anche noi siamo diventati protagonisti perché sia Saverio che Serf ci prendono continuamente in giro. Giochiamo perché ci divertiamo, in questa maniera ci teniamo in forma, ci alleniamo così. Io faccio una partita la settimana, di lezioni ne ho prese veramente poche. Sono autodidatta. Saverio si informa sempre sui nostri miglioramenti e ogni tanto viene a controllare di persona giocando con noi. La verità è che viene soprattutto per prenderci in giro ma anche noi lo sfottiamo quando perde i tornei, a volte forse esageriamo. Saverio è una grandissima persona gli auguro di tornare presto in nazionale.” 

E poi c’è Serf…

“Serf è un personaggio meraviglioso. Quest’anno è stato viceampione mondiale veterani over 50. Alcune volte faccio partite lezione con lui insieme a Fausto e Iwan. Siamo amici e ci divertiamo scherzando dandoci la colpa uno con l’altro. “E’ colpa tua, sei una pippa, non sei capace a fare la bandeja” ma dopo la partita siamo tutti amici. Il Padel è un’ora e mezza di svago dalla vita di tutti i giorni. E’ uno sport che mi libera la mente, un’ora e mezza sacra. Nel nostro gruppo non c’è discriminazione. L’ultima volta che ho giocato con  Savero e Serf,  ho sbagliato parecchi palle e sono stato ripreso duramente. Il mio problema è che sbaglio posizione (…. solo? ndr…).” 

Poi c’è tutto il gruppo dei calciatori…

“Sono ragazzi fantastici, sempre disponibili. Io ho un rapporto eccezionale con Giannichedda, Stefano Fiore e Beppe Favalli. Loro sono molto più bravi ma accettano di giocare con noi per amicizia. E’ una cosa stupenda”.

Franck Labianca

“Sono l’outsider nel senso che ho iniziato dopo di tutti e sto cercando di portarmi al loro livello prendendo lezioni. Gli altri non le fanno, forse perché si sentono arrivati…  Saverio ci ha adottato e instradati verso il Padel ma in verità non ci ha spiegato molto. Ci ha detto solo di provare. Il Padel è un modo per stare insieme e sotto questo aspetto siamo bravissimi. E’ un mondo bellissimo con tantissime sfumature.” 

Ma cosa pensavate del Padel prima di giocarci?

“Ricordo un aneddoto: eravamo al bar di Saverio appena ristrutturato, diversi anni fa, nessuno sapeva nulla di Padel. Per noi era qualcosa come il curling e ci scherzavamo sopra, Saverio veniva preso in giro per questo motivo ma poi abbiamo capito. Io gioco almeno tre volte la settimana.” 

Che rapporto hai con Serf?

“Se fosse più disponibile lo seguiremmo ancora di più. Serf è un bravissimo maestro. Nel gruppo c’è anche Iwan che quando decide di giocare e fare battute è il numero 1. 

Vi siete fatti le foto senza la pallina… ???

“Si certo abbiamo accuratamente evitato di esporci troppo.”

Fausto Failli

“Gioco tre/quattro volte a settimana sempre con gente diversa. La scorsa settimana ho giocato una partita per me di altissimi contenuti tecnici con due guru del Padel che ci hanno fatto la grazia a me e Aurelio. Saverio e Serf. Io giocavo in coppia con Saverio, ad un certo punto gli è venuto il “braccetto” e abbiamo perso. Mi hanno messo in mezzo, si erano messi d’accordo. E’ stata una cosa combinata tra Saverio e Serf per farmi perdere con Aurelio e poter dire che Aurelio è più forte di me. Capito? Loro godono di queste cose mentre a me non importa nulla.” (siamo proprio sicuri..??? ndr)

Quanto dura la presa in giro?

“Sempre, non smettono mai. Tutti i giorni. La domanda rituale che ci fanno è: “come stai a giocà?” e allora io rispondo “sto a giocà bene” e poi specifico “io gioco sempre bene. Posso giocare più o meno bene ma sempre bene. Così loro sono contenti e continuano a prendermi in giro.”

Ma Serf che tipo è?

“E’ tutto quello che non sono gli altri, è un orso. Come giocatore è fortissimo, io ci faccio spesso lezione. Lo devi quasi pregare ma poi la fa volentieri ed è molto serio. Ti tira bene la palla ma non per farti fare bella figura. Ti fa sudare, la sua lezione è fatica. È spietato.”

Questo servizio sul vostro gruppo è un messaggio per quelli forti…

“Noi siamo la manovalanza del Padel, loro si atteggiano molto e spesso li devi pregare per fare una partita ma noi pippe siamo di più e senza di noi loro non sarebbero nulla. Invece gli piace giocare sempre fra di loro e a noi ci tengono fuori. Sbagliano perché dovrebbero essere più disponibili verso di noi. Il vero Padel siamo noi. Senza di noi nessuno farebbe lezioni. Un giorno in una situazione di grande euforia Saverio e Chicco Giampaoli ci dissero che avrebbero organizzato un torneo in cui più scarsi avremmo giocato in coppia con loro ma poi non si è fatto più nulla. Ci hanno ripensato o si sono spaventati?”. 

 

Iwan Palombi

“Noi (pippe) siamo più forti di loro. Tutto si regge proprio grazie a quelli come noi, quelli che vengono presi in giro perché comprano le racchette e l’abbigliamento dell’ultimo modello. Siamo tutti molto legatia Saverio che ci continua a spronare anche prendendoci in giro per stimolarci. Così ci fanno venire voglia di migliorare. Una volta ho giocato così male che mi hanno detto di tornare in palestra.”

Quanto sei migliorato tecnicamente?

“Beh grazie ai loro consigli e alle lezioni negli ultimi tre anni siamo cresciuti tantissimo, almeno del 50 per cento. Abbiamo iniziato senza alcuna nozione di tennis, io giocavo a squash.… quando giochiamo siamo talmente goliardici e spensierati che non ci ricordiamo neanche il punteggio. Ci piace sfidarci 

A volte non ci ricordiamo neanche il punteggio, non è fondamentale ma ci piace sfidarci, ci piace avere questo appuntamento settimanale il giovedì pomeriggio è il giorno della nostra sfida tra i ragazzi del bar. Siamo un gruppo affiatato. Siamo tutti professionisti e ci ritagliamo il tempo per giocare tra i nostri impegni di lavoro. Siamo come Don Chisciotte contro i mulini a vento che sarebbero i campioni del bar, quelli che a volte non ci vogliono neanche sentir parlare perché loro sono oltre. Ma i fatti sono dalla nostra parte: “The Save Cup” ma non si è mai fatta, temo abbiano cambiato idea.”

Aurelio è così perfetto nell’abbigliamento, è così anche quando gioca?

“E’ incredibile gioca pochissimo ma ha sempre fiato ed è sempre presente su ogni palla che arriva. E’ un piacere giocare con lui, prima di entrare in campo potrebbe sembrare fortissimo ma poi non è così. Noi giochiamo in tutti i circoli, non ne abbiamo uno preferito. Abbiamo solo un bar dove ci riuniamo e parliamo delle nostre partite. Viviamo il Padel in modo viscerale. Il nostri idolo è Saverio Palmieri, un guru. Quando leggerà queste parole sono sicuro che arrossirà però deve sapere che gli vogliamo bene perché è lui che ci ha buttato nella mischia. L’ha fatto alla sua maniera, con stile.”

Quale può essere lo slogan di questo gruppo di amici?

“Peace e Padel.”