Il giorno dopo

Lo stadio è vuoto, non c’è più nessuno. Domani iniziano a smontare il centrale e tutto tornerà come prima. La grande festa del Padel è finita ma qualcuno vuole respirare ancora quelle sensazioni intense vissute nella settimana del mondiale e ancora prima. E’ Gianfranco Nirdaci, il coordinatore del Comitato Padel della FederTennis, per tutti il Presidente del nostro piccolo mondo fatto soprattutto di passione. E’ stata la settimana più importante della breve storia di questo sport. Lo incontriamo sul campo dove neanche 24 prima gli azzurri hanno conquistato il titolo di Campioni d’Europa battendo la Francia. E’ una bella sensazione.
Presidente cosa rimane addosso?
“L’euforia è passata ma ancora non ho avuto il tempo di realizzare. Ci vorrà del tempo e questa breve passeggiata sul campo della vittoria mi aiuterà. Questo evento è stato travolgente. Emozionante. Fa parte del nostro progetto di crescita del Padel in Italia. Lo hanno disegnato dei bravissimi architetti pensando a ogni cosa come le scuole riservate ai ragazzi. E da lì che parte tutto. Il nostro piccolo sogno si è realizzato. Siamo sul tetto dell’Europa.”
I segnali, i numeri sono incoraggianti.
“Abbiamo superato i mille camp, abbiamo migliaia di tesserati, tantissime scuole padel. In un circolo romano ce ne sono 30 e altri 30 sono rimasti fuori. C’è voglia di imparare.”
E i numeri di questa settimana.
“Per una settimana tutti, proprio tutti, hanno remato nella stessa direzione. Non è stato facile portare a termine questo Europeo il meteo non è stato nostro amico ma siamo riusciti a portare a termine tutto il programma grazie alle strutture del Bola, del Villa Pamphili e dell’Aeronautica Just Ten. C’è un’immagine di questo Europeo che racconta molto di noi. Mentre si abbatteva il diluvio, un maestro di Padel, uno dei più rinomati e prestigiosi, con grande disponibilità e umiltà ha spostato le borse dei nostri azzurri per non farle bagnare. Il Padel è uno sport bellissimo. Gli organizzatori hanno conteggiato un flusso di 1.800 persone nel giorno finale. I posti a sedere erano 800. La gente si è sistemata ovunque. In piedi sui sgabelli, da lontano, dagli angoli ognuno cercava il proprio spicchio di visuale e poi si godeva lo spettacolo nel bar in tv grazie a Sky, SkyGo e streaming. Ci sono foto pazzesche con ragazze sulle spalle dei loro amici. E poi l’entusiasmo della gente, al banco degli accrediti le richieste erano infinite. Arrivavano telefonate da tutta Italia per avere garanzie di poter acquistare i biglietti. Dalle Marche e da Palermo tantissimi e tutti gentilissimi che ci ringraziavano ma siamo noi a dire grazie. Vorrei abbracciarli tutti.”
Anche i numeri della televisione sono incoraggianti..
“8.000 contatti in streaming, un’impressionante valanga di messaggi. Sul canale SkySportArena valori sopra la media giornaliera della tv.” E
Ora non bisogna fermarsi
“Pianificheremo il nostro futuro con il Presidente Binaghi. Vogliamo e dobbiamo fare anche i Mondiali, proporremo la nostra candidatura per il 2020. Incontreremo i vertici del World Padel Tour. In Televisione ci sono stati 8.000 spettatori in streaming e un’impressionante valanga messaggi.”
Grazie a chi?
“A tutti i ragazzi di Acme. Bravissimi. Tommaso, Giuseppe, Enrica, Hana, Bernardo Alessia e Nicola. Sicuro che mi dimentico qualcuno, Poi i proprietari del Bola, Victor che con le lacrime agli occhi ha risolto mille problemi in questi tre mesi. Alessandro Lupi e Sky. Ringraziamo Asi e Claudio Barbaro, il Credito Sportivo e Andrea Abodi, Giovanni Malagò e tutti gli sponsor.
Ringrazio tutti coloro che hanno creduto in questo sport, i pionieri che giocavano su campi improbabili.” Come finirà la polemica con il Portogallo che non è venuto?
“Quando vedranno quello che abbiamo organizzato cambieranno idea. Il nostro messaggio viene dal meraviglioso pubblico che abbiamo avuto. Ci sono le foto che testimoniano il successo. E’ venuto anche Belasteguin a trovare Luigi Carraro. Non aggiungo altro.
Quando si conclude una manifestazione così bella c’è sempre un velo di tristezza.
“E’ vero ma abbiamo la coscienza a posto, mi sarebbe piaciuto che anche mio papà avesse potuto vedere di persona ma non ha fatto in tempo.”