Sport, cronaca

Violenza negli stadi

Come stanno le cose ad un anno dall’approvazione della nuova normativa.

La violenza allo stadio è un fenomeno di certo non evitabile. Basta mettere insieme grandi folle con un motivo di rivalità in uno spazio chiuso. Bisogna mettere in conto ci sia la possibilità di scontro. La più recente normativa ha optato, al fine di debellare il fenomeno, per una vera guerra al tifo violento.
Daspo
Diversi i punti su cui si basano le nuove disposizioni. Anzitutto, i responsabili delle violenze di gruppo saranno puniti con il divieto di accesso negli stadi per 3 anni, che diventano da 5 a 8 in caso di recidivi. La pena è estesa a chi esponga striscioni violenti e razzisti, a chi detenga esplosivi e per altri delitti gravi.
Tifosi sorvegliati
Chi viene colpito da Daspo potrà essere sottoposto all’applicazione della misura della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, che secondo la giustizia ordinaria si applica nel caso dei mafiosi o dei terroristi. Inoltre, la sorveglianza potrà essere integrata da misure di prevenzione come il divieto o l’obbligo di soggiorno.
Altre disposizioni
I settori degli stadi saranno suddivisi in microzone, in modo da evitare il formarsi di grandi gruppi di tifosi. Inoltre, sarà previsto l’arresto in flagranza per chi innalza cori razzisti. I poliziotti assegnati agli stadi saranno dotati di teaser e le società di calcio dovranno versare una quota degli incassi per parlare i loro straordinari.
Cosa è cambiato?
Due casi su tutti, quest’anno, in serie A: gli scontri tra i tifosi dell’Atalanta e quelli della Roma lo scorso novembre e, recentemente, gli episodi di violenza in occasione del derby tra Torino e Juventus. Per non parlare di certi atti “intimidatori” di alcune tifoserie (Genny la Carogna non ne è che un esempio). Un ultimo, inquietante dato, fa da corollario: secondo una stima si è riscontrato, nell’ultimo anno, una aumento della violenza nelle serie minori. Si da la colpa alla vetustà degli impianti, ma è un dato di fatto che la nuova normativa, nonostante la severità delle sanzioni, non abbia ottenuto i risultati sperati.
Modelli esteri
Si parla del modello inglese come un esempio a cui guardare, ma in Inghilterra il fenomeno degli hooligans non è stato debellato: i tifosi facinorosi hanno rinunciato agli scontri negli stadi a causa dell’eccessiva sorveglianza. Di conseguenza, hanno introdotto l’usanza di darsi appuntamento in luoghi prestabiliti a qualche chilometro di distanza. Una volta lì, si scontrano.

 


 

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