Eccellenza e professionalità al servizio dello sport

Sport Club incontra Luigi De Siervo, Amministratore Delegato Infront Italy

Fiorentino, classe nel 1969, sposato con tre figli, Luigi De Siervo è da giugno 2016 a capo della filiale italiana di Infront Italy.
Luigi De Siervo, dopo essersi laureato in giurisprudenza con lode a Firenze, capisce subito che la sua vocazione non è nel mondo forense, bensì in quello commerciale.
Manager affabile e decisamente concreto inizia la sua carriera lavorativa proprio nelle vendite, ricoprendo dal 1994 al 1998 ruoli di responsabilità in primarie multinazionali tedesche e americane attive nel settore del food, no-food e dei giocattoli.
Nel 1999 entra in RAI, dove raggiunge in pochi anni importanti traguardi professionali ed aziendali, con particolare riferimento all’area commerciale e sviluppo di nuovi progetti, che lo portano nel 2014 ad essere nominato Amministratore Delegato di RAI COM S.p.A., con la responsabilità dello sviluppo dei ricavi commerciali del Gruppo.
Da giugno 2016 è Amministratore Delegato di Infront Italy, con il compito di rafforzare ulteriormente il portafoglio clienti oltre che a diversificare la strategia per supportare maggiormente il business di Infront in Italia.
Ecco cosa ha raccontato a Sport Club.

1) Dott. De Siervo qual è attualmente il vostro posizionamento nel mercato italiano dello sport?
Infront è tradizionalmente percepita come un’azienda attiva nel mondo del calcio e degli sport invernali, ma queste sono solo due anime della nostra realtà. Da un paio di anni abbiamo puntato in maniera decisa su altre discipline sportive, chiudendo partnership di lungo periodo con la Federazione Italiana Golf e, recentemente, con la Federazione Italiana di Atletica Leggera. Stiamo inoltre ampliando la nostra presenza negli sport partecipativi, come la Gran Fondo Campagnolo e la Rome Half Marathon Via Pacis. Abbiamo recentemente concluso un accordo quinquennale con Miss Italia per rafforzare la nostra presenza nell’intrattenimento e dare sviluppo alle nostre strutture produttive, che ospitano da sempre grandi show televisivi. L’obiettivo è quello di trasformarci da service produttivi in content creator, esattamente come recentemente avvenuto per la finale di Miss Italia, ospitata nei nostri studi.
2) Mondo calcio: a quali club siete collegati e come vi state muovendo nei confronti di questa tipologia di clienti?
Per la stagione 2018/2019 e fino al 2021 abbiamo concluso accordi con oltre la metà dei club di Serie A. Abbiamo rinnovato partnership storiche come quella con Fiorentina, Lazio e Udinese, che ci permettono di costruire un percorso di lungo periodo portando all’interno degli stadi nuovi progetti e un’innovazione continua. Il nostro approccio è quello di creare sinergie con il club, formando un team multidisciplinare e integrato, che sia in grado di anticipare le esigenze dei tifosi e degli sponsor.
3) Cosa cerca invece il football fan dalla squadra del cuore e come riuscite a fornire servizi ed esperienze uniche per questi bacini di utenza calcistica?
Il tifoso di calcio è sempre connesso e vuole sapere tutto della sua squadra e Infront ha una particolare attenzione allo sviluppo di progetti che vadano in questa direzione, supportando il mercato delle sponsorizzazioni. Le aziende che investono nel mondo del calcio, infatti vogliono coinvolgere i fan della squadra e noi ci poniamo come Advisor anche in questo, sviluppando progetti di ‘attivazione’ delle sponsorizzazioni, sia in ambito tecnologico, che di intrattenimento. Qualche esempio: per la casa automobilistica Dacia (sponsor di maglia dell’Udinese e dell’Arena) è stata realizzata una speciale asta di maglie storiche, indossate dai giocatori in occasione di una partita di campionato. Le offerte sono diventate visibili sui led, in tempo reale, all’interno della Dacia Arena; per l’azienda di elettronica di consumo Wiko, sono stati coinvolti i giocatori della Lazio in interviste a quattro e scatti selfie spiritosi creando clip video, utilizzati su tutti i social media, sia del club che dell’azienda.
4) Da pochi mesi si è chiuso il tender sui diritti tv del calcio italiano (serie A) sia per il mercato domestico che per l'estero. Qual è il suo giudizio a distanza di tempo su questa operazione. E soprattutto fino a dove può arrivare il mercato dei diritti tv del calcio in generale e nello specifico quello tricolore?
Rispondere a questa domanda non è semplice in due parole, ma comporterebbe un articolo intero dedicato. Quello che Le posso dire in breve è che siamo estremamente soddisfatti del risultato, perché ottenuto in una situazione di mercato complessissima, che con una strategia adeguata siamo riusciti a smuovere per far crescere il valore della Serie A, raggiungendo quota 1,4 miliardi di euro a stagione. Un risultato impensabile anche per i più ottimisti a giugno 2017.
Sono convinto che il mercato potrà crescere, ma serve l’ingresso e l’impegno di una grande telco: in tutti gli altri paesi, il driver di crescita è stato proprio questo.
5) Quest'anno è arrivato CR7 (tra l'altro post chiusura del bando dei diritti). Se fosse arrivato prima poteva diventare un booster per voi o le logiche di vendita ormai sono più di sistema che legate al singolo campione seppure importante come Cristiano Ronaldo.
L’arrivo di CR7 avrebbe avuto un significativo impatto se fosse avvenuto sei mesi prima dell’inizio del tender sui diritti. La sua presenza in Serie A e il suo effetto come fenomeno mediatico ha fatto sentire e farà sentire nel breve un incremento del merchandising e del valore per la sua squadra, ma non è facile quantificare l’incremento in termini percentuali che potrà portare al prossimo giro di vendita dei diritti TV, anche se evidentemente è uno straordinario vantaggio. Di certo possiamo confermare che il lavoro che abbiamo fatto all’estero e il nuovo approccio della Serie A al mercato internazionale, non solo in termini di risultati economici, ma anche dal punto di vista del percepito e della comunicazione, ha dato lustro al nostro campionato, tanto da meritarsi, grazie alla lungimiranza e bravura del management della Juventus, che un atleta del calibro di CR7 scegliesse l’Italia.
6) Tema stadi: dopo il progetto dello Juventus stadium oggi sponsorizzato Allianz ci sono state due importanti ristrutturazioni (Mapei stadium, Dacia Arena) e quello più a dimensione locale del "Benito Stirpe" di Frosinone. Ma perché in più di 7 anni dalla nascita dello stadio bianconero abbiamo avuto appena altri 3 progetti conclusi positivamente?
Il tema stadi è di grande attualità e rilevanza, ma il singolo club – da solo – non ha né i fondi, né è nella sua mission quello di operare per poter avere uno stadio di proprietà. Le operazioni che Lei cita sono state costruite o grazie a opportunità nate da grandi investitori, oppure dall’illuminismo dei proprietari di club di provincia, che nello stadio vedono un bene che va al di là del luogo dove si svolgono le partite. Per poter costruire uno stadio di proprietà è necessario mettere insieme molti stakeholder: dalla municipalità – penso ad esempio allo stadio di Milano – agli investitori, alle istituzioni o organizzazioni che possono riempire di contenuto lo stadio, nel momento in cui la squadra di casa non lo occupa.
7) Ci racconta il progetto JRE che state lanciando nella ristorazione (applicata al calcio)? Qual è l'idea che ci sta dietro?
Siamo convinti che per incrementare i ricavi da stadio e il modo di vivere l’evento sportivo, sia necessario introdurre una serie d’iniziative trasversali, che creano socializzazione e condivisione. Con i JRE - un brand d’eccellenza nella ristorazione - abbiamo realizzato un’iniziativa che ci ha permesso di ampliare la varietà del cibo e il tempo trascorso all’interno delle aree hospitality nel pre e post partita, offendo un prodotto di alta qualità e un nuovo modo di vivere lo stadio. Il successo della scorsa stagione con AC Fiorentina ha portato a rinnovare il progetto a Firenze e a estenderlo anche alla SS Lazio e allo stadio Olimpico.
8) Qual è il futuro di Infront a livello globale nello sports-entertainment? In quali settori futuri investirete maggiormente?
Infront, a livello globale, ha già avviato da qualche anno una trasformazione importante, che lega sport e intrattenimento. Si pensi alle partnership negli e-sports e ai massicci investimenti che sono stati fatti per l’acquisizione degli sport partecipativi. Anche in Italia stiamo andando in questa direzione, ed è infatti di agosto 2018 l’accordo con il team MKERS per il team italiano di eSports più rappresentativo nel nostro paese, il cui obiettivo è crescere, sia a livello italiano, sia a livello internazionale.
L’accordo nasce dall’interesse di Infront di entrare in uno mercati più nuovi e promettenti dello sport business, supportando uno dei team leader in Italia, che punta a cogliere tutte le opportunità commerciali sul mercato italiano e internazionale, accrescendo contestualmente il seguito del team attraverso la produzione di contenuti sempre più accattivanti che verranno generati grazie a questa partnership.
Un altro importante investimento è quello che citavo poco fa su Miss Italia: forti di un’importante infrastruttura per le produzioni televisive, gli Infront Studios di Milano, abbiamo deciso di ospitare la prima finale milanese di Miss Italia e di collaborare, per i prossimi cinque anni, con il concorso che da 79 anni incorona la più bella d’Italia. Siamo convinti, infatti, che la linea di demarcazione che separa sport e intrattenimento sia sempre più labile. Molte logiche applicate a un settore possono essere utilizzate per migliorare e far evolvere l’altro ed è questo che stiamo portando in tutti i nostri progetti e nelle nostre nuove partnership.