UNO, NESSUNO... CECCHINATO!

40 anni dopo Barazzutti Marco Cecchinato conquista la semifinale del Roland Garros e il tennis italiano torna a sognare. Quando il carattere batte ogni pregiudizio.

L’hanno congelato, isolato. L’hanno messo in una teca di vetro. Nessun contatto più con l’esterno. Nessuna contaminazione. Volevano lasciare tutto inalterato, allungare la favola del Roland Garros e non far deviare la traiettoria del destino. Impossibile. Volevano proteggerlo dalle mille richieste di tifosi, giornalisti, sponsor che chiedevano di parlare almeno cinque minuti con lui. Questo si, ci sono riusciti. L’impresa francese di Marco Cecchinato è un film. In 40 giorni il tennista palermitano ha cambiato vita passando dall’anonimato alle semifinali del torneo più prestigioso sulla terra rossa, che significa diventare celebri e milionari. Quando fai un risultato importante nel tennis funziona così: sponsor, premi e pubblicità. Arrivano tutti insieme. Da numero 72 della classifica Atp a 30. Quasi da giramento di testa. Ma quella di Marco Cecchinato è la storia anche di un riscatto umano, una di quelle che piacciono alla gente. Dalle stalle alle stelle sempre a testa alta e lavorando duramente con serietà. A luglio 2016 viene squalificato per 18 mesi dalla FederTennis per un presunto coinvolgimento nelle scommesse sportive. La sentenza d'appello in ottobre riduce la squalifica a 12 mesi. A dicembre il Collegio di Garanzia del Coni decreta l'estinzione del procedimento disciplinare a suo carico accogliendo il ricorso dei suoi legali in quanto Coni e FIT avrebbero presentato in ritardo la richiesta di squalifica. Non è una formula piena ma il 26-enne siciliano sa di essere innocente e ha un carattere pazzesco. Si rialza con dignità e piano piano riconquista posizioni. Cecchinato è un duro dello sport, non molla. Tiene botta. Ci vuole un po’ di tempo ma il 2018 è il suo anno. Dopo qualche incoraggiante segnale, a Budapest riesce nell’incredibile impresa di vincere da “lucky loser” il torneo ATP 250, che significa giocare tutti i turni in tabellone. Una cosa riuscita solo a 8 giocatori del circuito maggiore. A Parigi si presenta nella migliore condizione e batte uno dopo l’altro alcune leggende del tennis mondiale arrivando quasi fino in fondo. Pablo Carreno Busta, David Goffin, Novak Djokovic per poi cedere in semifinale a Dominic Thiem. ma al terzo set dopo aver combattuto alla pari. Sconfitto nelle prime due partite 5-7, 6-7 alla fine di un estenuante tie-break che gli ha tolto le forze per l’ultimo set. Sono passati 40 anni dall’ultimo italiano in semifinale al Roland Garros. E’ fatta. Sembra una di quelle storie che accadono soltanto in America, quelle che hanno ispirato i grandi registi del cinema a raccontarle in un film. Invece è una storia tutta italiana. Il resto deve ancora accadere ma siamo convinti che è solo l’inizio.
Marco Cecchinato vive a Bologna, la città che lo ha adottato. Da due anni si allena qui e da sette mesi lavora con Umberto Ferrara, il suo preparatore fisico. Intorno a lui c’è grande affetto. Qui è riuscito a dimenticare anche quella brutta storia. “Non ne voglio parlare” – ha risposto bruscamente ai cronisti presenti al Roland Garros che gli chiedevano lumi”. Se ne parlerà ancora, invece, ma senza speculazioni. Ora lo aspetta Wimbledon, non è la sua superficie preferita ma il suo entourage gli sta vicino e cercherà di mantenere inalterate le condizioni ambientali di Parigi. Sarà invece il cemento la superficie su cui dovrà costruire la sua riscossa per scalare la classifica in attesa dei tornei sulla terra rossa che tornerà soltanto a febbraio.