Sky: Bonan, Di Marzio, Fayna

un trio 2.0

Di Valeria Barbarossa

BONAN

Qual è l’elisir della giovinezza di questo programma?
Il segreto della longevità del programma sta in una parola: rinnovamento. In ogni edizione ci sforziamo di cambiare il punto di vista, di osservazione sul nostro mondo, sia televisivo che sportivo. Viviamo un’epoca in cui tutto cambia rapidamente, di anno in anno accadono rivoluzioni di gusti e di tendenze. Non possiamo non tenere conto di questo. Non cerchiamo di cavalcare la moda, ma piuttosto di interpretare la società che ci circonda. Adesso, per esempio, è un momento in cui, a mio avviso, è necessario stemperare, abbassare i toni, mettere un po’ di sentimento nelle parole e nelle azioni. Rispolverare anche un po’ di memoria storica, con lo scopo di rallentare questa vita così veloce da aver annullato il ricordo, così frenetica da aver mortificato il pensiero. Nell’edizione di gennaio, vogliamo fare un’operazione di recupero importante. Molte serate saranno dedicate al confronto, anche ironico e divertito, tra ciò che eravamo ieri e ciò che siamo oggi. 
  La sigla che senti più tua? Cos’ha ispirato la tua ultima creazione musicale?
Sono affezionato a tutte  ma forse “Dammi un bacio così” è quella a cui tengo di più, anche perché c’ha cantato mia figlia. Poi, chiaramente, non posso dimenticare la prima, “Melioni di Melioni” con la quale sono stato in classifica per diverse settimane. Evento più unico che raro per un brano che non passa in radio.  La nuova sigla si intitola “Notte di gennaio”. A conferma di quanto detto sopra, le parole dell’inciso del pezzo sono, “vola il tempo con le sue parole, va’ lontano dove incontrerà il pensiero con le sue parole, che dall’alto lo saluterà”. Insomma, la canzone gira intorno a tre elementi fondamentali del programma: pensiero, tempo e parola. Avrà un ritmo forsennato all’inizio, una sorta di ska, per poi rallentare all’improvviso. Perché noi dell’Originale viviamo così, per dirla alla Battisti/Mogol, “rallentando per poi accelerare”. 
  Raccontaci i tuoi compagni di viaggio
La premessa è che siamo tutti amici e questo è fondamentale per la creazione del clima all’interno del programma. Gianluca Di Marzio è una notizia con le gambe, le mani, gli occhi e la bocca. Non c’è affare che gli sfugga e senza la sua abilità sarebbe impossibile per me andare in onda a cuor leggero. Con lui sono sicuro che le notizie ci saranno tutte e anche di più. Ha una resistenza prodigiosa nel trascorrere la giornata al telefono, per intrecciare quei rapporti necessari per non essere tagliati fuori da qualche possibile trattativa. Un fenomeno in tutti i sensi. Fayna è l’uomo che mi permette di respirare. Quando sento che la trasmissione ha bisogno di una boccata d’aria, vado da lui. Quindi non è un uomo ma una bombola d’ossigeno. Ormai abbiamo un’intesa tale che lui sa perfettamente quando entrare, senza che niente di questo sia preparato prima. Genio. Poi voglio citare Massimo Ugolini, il primo inviato “viveur” della storia. Non ha bisogno di dire tante cose, basta che sorrida. Non è una “diminutio” rispetto alle sue capacità di giornalista, che sono note. E’ solo che lui ha questo potere nel sorriso. E’ come la Gioconda: ti guarda, sorride, e tu ne sei attratto senza sapere perché.  C’ho messo parecchio a farglielo capire ma alla lunga ci sono riuscito. Altri compagni di viaggio fondamentali sono Davide Bucco che coordina e partecipa alla fase creativa della trasmissione e Roberto Montoli, il regista. Sono visionari come me, abbiamo un modo molto simile di pensare e di immaginare le cose. Viviamo sulla stessa nuvola e questo ci porta a scegliere soluzioni senza preoccuparci degli schemi, ma anzi divertendoci a stravolgerli.
  Cosa ti aspetti dal mercato di gennaio?
Nulla o tutto. Questo o quello. L’importante è che ci saremo noi. Originali, come sempre.

DI MARZIO

 

Cosa rappresenta il “calciomercato” nella tua vita?
Rappresenta un compagno di viaggio, forse il “fratello” che non ho mai avuto. È sempre con me, anche quando non è formalmente aperto, proprio perché è sempre calciomercato. È adrenalina, l’emozione di arrivare primo su una notizia (quando ci riesco), la soddisfazione di raccontare un mondo che fa sognare milioni di tifosi a seconda di quel che fanno le loro squadre e quindi di quel che dico poi io in onda. 
  La trattativa più difficile da raccontare e quella che ti ha dato più soddisfazione?
Una delle più difficili, per restare alla scorsa estate, è stata quella di Schick dalla Sampdoria alla Roma. Perché lo hanno trattato molti grandi club italiani (Inter e Napoli per esempio), perché la Juve l’aveva preso e poi cercato di riprendere, perché quando non aveva superato le visite mediche per quel problemino al cuore era complicato e delicato raccontare la realtà. Io sapevo da alcuni giorni del contrattempo, ma ne ho parlato solo quando la notizia ormai stava diventando di dominio pubblico.
La notizia che mi ha dato più soddisfazione, invece, quella di Guardiola allenatore al Bayern Monaco: perché mi ha dato quella valorizzazione internazionale che prima non avevo.
  Raccontaci i tuoi compagni di viaggio
Alessandro è un padrone di casa elegante e sincero. Ha uno stile unico nel mondo della conduzione in tv. Un’Ironia sorridente, più quel talento nel cantare che ha reso le nostre sigle davvero originali e speciali. Fayna è geniale. Ha una capacità di trovare sempre lo spunto simpatico e divertente (calzante) in ogni occasione, la perfetta sponda per dare ritmo e leggerezza al programma.
  La squadra da cui ti aspetti di più dal mercato di gennaio?
Direi il Napoli. Perché deve sostituire l’infortunato Ghoulam, decidere se anticipare l’arrivo di Inglese dal Chievo, capire se fare un ulteriore sforzo per poter davvero cercare di vincere lo Scudetto. 

   

FAYNA

  

Come definiresti il tuo ruolo all’interno del programma?
C'è chi mi ha definito "l'intruso" del programma. Suona un po' come "l'appeso" delle carte della Zingara, ma devo dire che è una definizione che non mi dispiace. Anche perché in realtà siamo una famiglia e quindi se mi intrometto lo faccio solo per mantenere l'armonia del gruppo, che ha bisogno di qualcuno che "rompa"... gli equilibri.
  Quale è il tuo rapporto con il web, i social e la tecnologia?
La melodia dei vecchi modem 56k mi ha aperto un mondo, quello del web. Nei primi anni Duemila scrivevo mail chilometriche e curavo un blog personale. Negli ultimi dieci anni è cambiato tutto: i social possono diventare una dipendenza a cui io per il momento non mi voglio abbandonare. Preferisco avere la situazione sotto controllo: il mio occhio è sempre vigile sugli altri, forse fin troppo (ma è un'esigenza di lavoro, visto che ormai tante notizie vengono "twittate"). Dunque seguo molto i social, ma l'uso personale che ne faccio è moderato. Il mio profilo Instagram è più legato allo svago, mentre su Twitter commento tematiche prevalentemente sportive. Facebook va bene per condividere e archiviare video, ma anche per le videochiamate e i consigli del Fantacalcio in diretta!  
  Raccontaci i tuoi compagni di viaggio
Con Bonan e Di Marzio siamo una macchina oliata. Ci troviamo a occhi chiusi e penso che questo aspetto si noti. Ci compensiamo bene e capiamo le esigenze l'uno dell'altro. Questo è importante, non solo nel corso della diretta. Per esempio, Gianluca senza telefono non può stare, il suo è proprio un bisogno fisiologico. A volte gli parli e sembra che non ti ascolti, ma in realtà assimila tutto. Bonan invece fa apposta a non ascoltarmi, quando imposta il "filtro Fayna".
Quale sarà il nome caldo del mercato di gennaio?

Il nome caldo sarà quello di un allenatore! Tra i giocatori, invece, con ogni probabilità verrà svelato il nuovo terzino sinistro del Napoli e penso che qualche grande squadra possa chiudere l'operazione Pellegri. E' il ragazzo che m’intriga di più, così giovane eppure così spaventosamente forte e serio. Posso dare un altro consiglio? Il macedone Trajkovski, che nel Palermo di Tedino è un panchinaro fisso. Titolare nella sua Nazionale, non trova spazio in Serie B. Merita di giocare e secondo me potrebbe farlo anche in Serie A.