EFFETTI NEGATIVI DELLA PARADONTITE NEGLI SPORTIVI

a cura del dott. Danilo Trapani e del dott. Alessandro Tiberti

La malattia parodontale è una infiammazione degenerativa del parodonto (gengiva, legamento parodontale,tessuto osseo) che è l’insieme dei tessuti che sorreggono il dente. La conseguenza di questa patologia lasciata al suo decorso è la perdita del dente.

La patologia si sviluppa attraverso stadi che rappresentano l’infezione e l’infiammazione dei diversi tessuti interessati. Nel primo stadio si ha la gengivite accompagnata dalle prime perdite ematiche che se perdura negli stadi successivi  si manifesta con il distacco delle stesse gengive dal dente con la consequenziale formazione di sacche parodontali che approfondendosi con il loro contenuto batterico-infiammatorio producono la degenerazione del tessuto osseo dell’alveolo che retraendosi provoca prima la mobilità del dente per poi arrivare alla espulsione dello stesso (parodontopatia espulsiva).

Le cause e i fattori di rischio che generano la parodontite cronica sono molteplici e comprendono anche la predisposizione genetica; la causa però preponderante è la scarsa e/o non corretta igiene orale che induce un aumento del deposito di batteri sulla superficie dentale formando la placca che si trasforma nel tempo in tartaro. Successivamente le tossine, gli enzimi e i metaboliti prodotti nel processo infettivo-infiammatorio penetrano nello spazio sotto gengivale provocando nel tempo la degenerazione ossea con successiva perdita del dente. Studi scientifici hanno dimostrato inoltre che questa presenza batterica nei tessuti può aumentare il rischio di patologie cardiologiche, complicazione nei pazienti diabetici e nelle donne in gravidanza. Ovviamente tale costante presenza batterica può alterare la performance dell’atleta sia perché una infezione cronica comporta nel tempo alterazioni dei valori ematochimici sia perché mobilità o perdite degli elementi dentari generano anche una malocclusione che determina una modifica in negativo di una corretta postura con consequenziali dolori o incidenti muscolo-scheletrici.   

Il fatto che tale patologia si sviluppa nel tempo ci offre la possibilità di muoverci con il giusto tempismo per applicare un protocollo preventivo e terapeutico improntato il più possibile alla non invasività cercando di evitare gli approcci chirurgici utilizzandoli soltanto nei casi troppo avanzati. Il tempismo si sviluppa attraverso la motivazione del paziente nel seguire tutti i consigli per la corretta igiene orale supportata anche dalla nostra piattaforma digitale e l’aiuto dell’odontoiatra che ha a disposizione diversi strumenti sia meccanici che manuali per applicare i protocolli terapeutici. I protocolli di cura standard li abbiamo implementati, per raggiungere la massima efficacia con la minima invasività e fastidio al paziente, con l’utilizzo del laser a diodo e con il sostegno innovativo della terapia fitoterapica con scopo battericida ed antinfiammatorio per aumentare l’efficienza della terapia.

 

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