IL CUORE DELLE DONNE

Nonostante sia convinzione comune che le malattie cardiovascolari ( MCV) interessino prevalentemente il sesso maschile, in realtà le donne sono estremamente vulnerabili sotto il profilo delle patologie cardiache e vascolari, anche se la curva di tali malattie è spostata di circa dieci anni di  rispetto agli uomini ( fattore protettivo degli ormoni sessuali femminili).

In Italia la prima causa di morte delle donne sono proprio le malattie cardiovascolari, con prima causa l’infarto del miocardio e seconda l’Ictus, causando circa il 43% dei decessi totali.

I principali studi scientifici riguardanti le patologie cardiovascolari sono stati realizzati analizzando una platea di pazienti composta dal 70 % di uomini e non più del 30 % di donne. E’ chiaro che vi è la necessità in futuro di analizzare più nel dettaglio le caratteristiche di tali malattie nelle donne, studiando peculiarità e  differenze tra i due sessi.

I fattori di rischio cardiovascolare possono essere classificati in comuni ( tra uomo e donna) e specifici.

Comuni: ipertensione ( maggiore tendenza ad evolvere nell’insufficienza cardiaca nelle donne), diabete mellito ( maggiore mortalità CV nelle donne, con prevalenza dell’infarto del miocardio), ipercolesterolemia ( aumento repentino del colesterolo dopo la menopausa), obesità ( incidenza maggiore nelle donne associata a maggiore sedentarietà, soprattutto in età giovanile ), tabagismo ( aumento del fumo di sigaretta, anche elettronica, nelle giovani donne).

Specifici: menopausa ( aumento della mortalità per  le malattie ischemiche in post-menopausa con raggiungimento di livelli simili a quelli dell’uomo), gravidanza ( cardiopatia peripartum, diabete gestazionale, ipertensione- gestosi), contraccettivi orali ( aumento delle trombosi venose profonde), malattie autoimmuni ( caratteristiche della donna per il 70 % e caratterizzate spesso da danno vascolare).

Tra le malattie cardiovascolari caratteristiche delle donne ricordiamo la cardiopatia ischemica a coronarie integre ( MINOCA) dovuta a spasmo coronarico o a problematiche del microcircolo; la cardiopatia tako-tsubo,  insufficienza cardiaca improvvisa con mortalità del 5-7 % dovuta a forti traumi o dispiaceri ( “sindrome del cuore infranto”) che colpisce le donne al 90 %; la cardiopatia peri-partum, caratterizzata da rapido deficit cardiaco nei giorni successivi al parto e dovuta all’eccesso di prolattina o a fenomeni autoimmuni.  

Anche il “classico” infarto da trombosi coronarica ( STEMI) presenta delle differenze nella donna. Prima di tutto una sintomatologia atipica, con dolore alle costole, al giugulo ed alla mandibola  o alla schiena, a differenza del tipico dolore retrosternale irradiato al braccio più frequente nel sesso maschile. Per tale motivo e forse per la maggiore resistenza femminile al dolore, purtroppo spesso le donne arrivano in pronto soccorso in ritardo ed infatti la frequenza di scompenso cardiaco post infarto è maggiore rispetto agli uomini, così come la mortalità per STEMI nelle giovani donne  ( under 50)  è raddoppiata rispetto a quella dei maschi pari età.

E’ bene, per tali motivi, che le donne integrino la consueta prevenzione in ambito oncologico con un programma di screening cardiovascolare, in particolar modo dopo la menopausa. Particolare attenzione al colesterolo che tende ad impennarsi dopo i 50 anni, al controllo della glicemia e dei valori pressori e ad un regime dietetico associato a regolare attività fisica per contrastare l’aumento di massa corporea. Una visita cardiologica completa di elettrocardiogramma ed ecocardiogramma colordoppler andrebbe eseguita almeno una volta ogni due anni.

Il cuore delle donne è il centro della vita, trattiamolo con cura!