Le PEGGIORI CARCERI DEL MONDO

Pessime condizioni igieniche, malnutrizione, sovraffollamento, torture e abusi fanno entrare queste 10 prigioni nell’elenco delle peggiori carceri del mondo

 

Si ringrazia Travel 365

 

Se è vero che esistono carceri piuttosto accoglienti, in cui i detenuti possono usufruire di comfort quali televisione, stanze per coltivare hobby, tavoli da ping pong, cibo buono con porzioni abbondanti, è anche vero che ancora oggi perdurano strutture carcerarie denominate "Inferno in terra": e attenzione ai pregiudizi, perché scorrendo la classifica dei peggiori carceri del mondo vi accorgerete che molti di esse si trovano in Paesi non democratici e in cui i processi sono noti per non essere totalmente giusti.

 

Stanley (Cina)

Costruito nel 1937, questo carcere è una delle sei strutture di massima sicurezza di Hong Kong. È stato il luogo di numerose esecuzioni di pena di morte, prima della sua abolizione nel 1990. Durante l'occupazione giapponese la prigione di Stanley fu anche luogo di tortura e di esecuzione per oltre 600 detenuti giapponesi.

 

Montelupich (Polonia)

Tra le peggiori prigioni naziste in Polonia, fu ampiamente utilizzata dalla Gestapo nel corso della Seconda Guerra Mondiale per ospitare prigionieri politici, disertori e spie britanniche e sovietiche: si stima che dal 1940 al 1944 vi siano passati oltre 50.000 prigionieri, cui sono stati applicati in fase di interrogatorio metodi di tortura di tipo medievale. Dopo la Seconda Guerra Mondiale questo luogo è diventato un carcere sovietico, con molti soldati polacchi assassinati e torturati.

 

Vladimir (Russia)

Costruito nel 1783, questo carcere è divenuto famoso per aver ospitato durante il periodo dell'Unione Sovietica numerosi prigionieri politici. Oggi la prigione è super affollata ed è infestata dalle malattie; inoltre, le guardie praticano abusi sadici nei confronti dei detenuti.

 

Kamiti (Kenya)

Situata su un terreno di oltre 1.200 acri, questa prigione di massima sicurezza ha acquisito notorietà a causa dello squallore in cui vivono i detenutisodomiamalnutrizionecoleraulcera sono purtroppo situazioni all'ordine del giorno.

 

Butyrka (Russia)

Quella di Butyrka è la più grande prigione di transito di Mosca, ed è nota per la sua brutalità: attualmente vive un enorme problema di sovraffollamento, e in estate si trasforma in un forno con il dilagare di malattie come AIDS e tubercolosi.

 

Petak Island (Russia)

Versione russa della ben più nota Alcatraz, questa struttura carceraria garantisce isolamento a causa della sua collocazione nel Lago Bianco, e si presta per ospitare i prigionieri più pericolosi. Il deterioramento psicologico qui è devastante: i prigionieri vivono in celle d'isolamento senza servizi igienici né docce, e sono circondati da acqua gelida e dalla neve.

 

San Juan de Lurigancho (Peru)

Da molti conosciuto come il carcere più duro del Sud America, fu costruito per ospitare 2.500 detenuti anche se oggi vi vivono quasi 7.000 prigionieri: essi non sono separati, ma girano per la struttura, liberi di commettere omicidi o altri atti di violenza.

 

Rikers Island, New York (USA)

Percosse, accoltellamenti e trattamenti brutali sono la norma per questa prigione americana: ci sono tristi episodi di violenza reciproca tra prigionieri e guardie. In particolare, questo carcere è famoso per il trattamento crudele nei confronti di detenuti con problemi mentali, che spesso vengono spinti al suicidio.

 

San Quentin, California (USA)

Questa prigione è la più antica dello stato californiano; aperta nel 1852, ha ospitato sia maschi che femmine. Nel 1930 ci furono episodi di corruzione, con scontri inter-razziali incoraggiati addirittura dalle guardie. Attualmente è la prigione in cui si esegue il maggior numero di esecuzioni capitali per persone di sesso maschile.

 

La Sante (Francia)

Il nome è tutto un programma: "sante" infatti significa "salute", ma di salutare questa prigione ha ben poco: i detenuti sono obbligati a vivere in condizioni deplorevoli, in celle sovraffollate e in compagnia di topi e pidocchi. Insomma, un posto capace di far perdere l'equilibrio mentale a chiunque; non per niente ci sono decine di suicidi ogni anno.

 

Gitarama (Rwanda)

Il problema principale della prigione Gitarama, a Sud-est di Kigali, è il sovraffollamento. Costruita per ospitare 500 persone, è diventata ora la ‘casa’ di più di 7.000.

Lo spazio è così ristretto ed il numero di detenuti così ampio che si trovano tutti costretti nel cortile esterno, senza nessun tipo di riparo dalle intemperie, a stare in piedi per ore e ore in mezzo allo sporco e al fango. A causa di questo, molti prigionieri sviluppano infezioni e cancrene, che portano all’amputazione di dita, piedi o gambe.

Date queste condizioni igienico-sanitarie, molti detenuti sviluppano malattie come dissenteria e polmonite o infezioni dovute alla trascuratezza di ferite aperte.

La mortalità stimata della prigione di Gitarama avanza ad un ritmo di 5-10 morti al giorno.

 

Bang Kwang (Tailandia)

Negli anni ’30, la prigione di Bang Kwang nasce con l’obiettivo di ospitare detenuti con una condanna di venticinque anni o superiore. La prigione – nota in oriente come ‘Big Tiger‘, per la sua tendenza di ‘mangiare’ e perseguitare i prigionieri – ha una capienza di 3.500 ma oggi è abitata da oltre 7.000 persone.

Una volta entrati nella struttura, i prigionieri sono costretti ad indossare delle catene ai piedi per i primi tre mesi di permanenza. Questo non solo per ridurre la possibilità di movimento, ma anche per minarli a livello psicologico.

Nella Big Tiger, oltre alle pessime condizioni sanitarie che portano a continue infestazioni di insetti e ratti, e alla costante violenza utilizzata sia dalle guardie che dai detenuti, un problema significativo è quello del cibo.

Ai detenuti spettano solamente una ciotola di riso e verdure, il resto va comprato allo spaccio. Per questo all’interno del carcere si è venuta a creare una sorta di gerarchia di potere dominata dal denaro: i più ricchi impiegano i più poveri come servi in cambio di cibo o altre merci.

 

Alcatraz, San Francisco (USA)

Non poteva certo mancare in questa speciale classifica la celebre prigione di Alcatraz, anche denominata "Isola del diavolo": costruita nel 1920, fu progettata in modo da rendere la fuga alquanto impossibile, con una totale perdita di contatto con il mondo esterno. Chiusa nel 1963, Alcatraz è oggi aperta per visite turistiche, ma attenzione: si dice che all'interno dell'enorme struttura si aggirino gli spiriti di alcuni detenuti.

 

Diyarbakır (Turchia)

Carcere tra i più sadici del mondo, visse numerosi episodi di violazione dei diritti umani: questa prigione fu tristemente nota per l'alta frequenza di torture fisiche e mentali. Attualmente la prigione è chiusa, e sono in molti a chiedere che venga trasformata in museo, a testimonianza dei numerosi soprusi.

 

El Rodeo, Guatire (Venezuela)

Durante la presidenza di Hugo Chavez furono alloggiati fino a 50.000 detenuti all'interno di questa prigione, due terzi dei quali prima ancora di ricevere un giudizio. Nel 2011 ci fu un bagno di sangue tra bande rivali, che portò a un assedio durato circa 1 mese.

 

La Modelo (Colombia)

Ciò che rende questo carcere uno fra i peggiori non è solo il noto traffico di armi e stupefacenti, ma il tipo di società che si è formata all’interno di essa: una società specchio della realtà esterna. 

I reparti del penitenziario sono organizzati secondo un modello di comunità di appartenenza: l’ala nord è popolata dai militanti di estrema sinistra, l’ala sud è popolata dalle milizie paramilitari di destra e la sezione centrale da narcotrafficanti, boss e altri criminali. Ognuno ha la sua area di controllo e una sua organizzazione interna.

Inoltre, la prigione La Modelo ha una percentuale di sovrappopolamento del 50% e conta circa 11.000 detenuti.

Ciò che però ha portato sotto i riflettori questa prigione è stato il ritrovamento, nel 2016, di resti di oltre 100 corpi nel sistema fognario del carcere. Fra questi erano presenti non solo detenuti ma anche cadaveri di visitatori.

 

ADX-Florence Supermax Facility (USA)

E’ il carcere di massima sicurezza per eccellenza, dove vengono incarcerati tutti i criminali macchiati dei crimini più gravi come terrorismo e omicidio molteplice.

Per la sua posizione e impenetrabilità, la prigione è stata soprannominata Alcatraz of the Rockies. I prigionieri sono costretti in una cella per ventitré ore al giorno e l’unico contatto che hanno con l’esterno è una minuscola finestra da cui riesce ad entrare della luce naturale.

Ai detenuti non è permesso avere contatti fra di loro e viene fatto in modo che non sappiano mai dove si trovano all’interno della struttura per evitare che possano cercare di evadere.

Questo tipo di carcere è stato progettato in modo da mettere una forte pressione psicologica sui detenuti, che spesso arrivano a deliri e atti di violenza contro se stessi, a volte fatali.

 

Carandiru (Brasile)

Luogo della triste tragedia di Carandiru del 1992, dove ci furono rivolte che portarono a un'esecuzione di massa di detenuti, questa prigione è diventata nota per il suo altissimo numero di morti1.300 in 46 anni di storia. Il carcere venne chiuso nel 2002 grazie all'intervento di Amnesty International, ente promotore di numerose campagne in seguito alla segnalazione della grave violazione di diritti umani.

 

Camp 22 (Corea del Nord)

Ed eccoci all'apice della nostra classifica delle carceri peggiori del mondo: il triste primato spetta al Camp 22campo di concentramento attivato nel 1965. Il complesso è enorme, e ospita circa 50.00 detenuti, principalmente prigionieri politici, spesso rinchiusi con le loro famiglie. Sebbene le informazioni su questo luogo di detenzione non siano del tutto verificabili, pare siano molte le testimonianze di brutalità vissuta da parte di chi è transitato da qui: molti detenuti sarebbero stati sottoposti a momenti di estrema tortura o addirittura a episodi di sperimentazione umana. Ad ogni modo c'è anche chi sminuisce il valore di tali testimonianze, considerandole esagerazioni frutto della propaganda anti-nordcoreana statunitense.