Pablo e Pedro

da 24 anni protagonisti della commedia teatrale italiana



"Siamo ancora agli inizi" 






Salaria Sport Village. Primo pomeriggio di un inverno che comincia ad essere rigido. La temperatura si scalda in sala prove, dove Pablo e Pedro, al secolo Fabrizio Nardi e Nico Di Renzo, stanno ultimando gli ultimi ritocchi allo spettacolo teatrale "Io e Tu" che andrà in scena dal prossimo 23 gennaio fino al 17 febbraio 2019 al Teatro Tirso de Molina.

Pochi minuti di attesa per l'intervista. Ma l'anticamera serve a capire, qualora ce ne fosse bisogno, con quale professionalità e dedizione lavorativa i due attori romani vivono il countdown della Prima. Niente lasciato al caso, tutto studiato nei minimi particolari e anche quando sembra che si lasciano ad andare alla libera interpretazione, dietro c'è un lavoro di scrittura studiato da mesi e mesi.

Fabrizio Nardi e Nico Di Renzo, si conoscono da sempre. Fanno coppia artistica da 24 anni. Anche in questo caso i villaggi turistici sono stati galeotti ed hanno fatto da cassa di risonanza ad un talento che aveva bisogno solo di un cenno per scatenarsi. Romani de Roma, Fabrizio cresciuto a Villa Gordiani, ora vive a Monterotondo mentre Nico vissuto al quartiere Tiburtino, si è spostato sulla via Anagnina. 

Amanti della città in cui hanno sempre vissuto, tanti spettacoli teatrali, molti film,  uno da protagonisti "Ciao Brother",
sono anche dei volti noti del piccolo schermo grazie alle tante apparizioni al Maurizio Costanzo Show, Buona Domenica, Beato tra le Donne, Domenica In e, da grandi appassionati di sport, ospiti fissi della trasmissione cult "Quelli che il calcio".



Perchè Pablo e Pedro?




Erano due protagonisti di uno sketch che facevamo nei villaggi turistici agli albori della nostra carriera. Vedevamo che la scenetta faceva molto ridere e quindi grazie ai primi applausi dei nostri spettatori decidemmo di fare nostri quei due personaggi di una esilarante gag ambientata in Messico.



Siete appassionati di sport?




Pablo: "Ho giocato a calcio una vita, anche con dei buoni risultati a livello agonistico. Sono arrivato in Eccellenza e Promozione militando nelle fila di mitiche squadre capitoline quali il Savio ed il Collatino. Sono tifosissimo della Roma, anche se ultimamente, come altri sostenitori giallorossi, la vivo con molta più serenità ed anche con un pò di distacco. Diciamo che il calcio moderno non mi entusiasma molto. Troppo business e, soprattutto, non vedo più la voglia di far emergere i nostri talenti che trovano davanti un muro di giocatori d'oltralpe. Ora sono in stand bye a livello di pratica sportiva. per seguire figli e famiglia, non riesco più ad allenarmi, mai mai dire mai.... 



Pedro. "Anch'io ho giocato a pallone, senza raggiungere i risultati di Fabrizio. Tifoso della Roma, seguo il calcio da sempre.
Mi piace praticarlo lo sport. Gioco a tennis, padel e quasi tutte le mattine mi sveglio di buon'ora per andare a fare footing: mi serve per affrontare la giornata al meglio. A dire il vero lo sport televisivo che ultimamente seguo con più trasporto è il Curling. Mi prende molto perchè dietro ad ogni semplice tiro c'è un lavoro pazzesco di tecnica e tattica, molto affascinante" 



Che legame c'è tra il mondo dello spettacolo e lo sport?




Pablo: "Fortissimo. Penso che lo sport sia veramente una scuola di vita. Saliamo sul paco come se fossimo una vera squadra di calcio. Bisogna darsi una mano, farsi coraggio, coprire il compagno nel momento di difficoltà, perchè tutti dobbiamo pensare al raggiungimento del nostro unico obiettivo. La nostra vittoria è il gradimento del pubblico che ci segue da anni e non ci fa mai mancare il loro sostegno. Sono convinto che se non ci fosse stato un lavoro fatto di disciplina, sacrificio, sudore e tanta grinta non saremmo arrivati da nessuna parte. Noi abbiamo la fortuna di fare il lavoro più bello del mondo e anche se a volte può sembrare che sul palco giochiamo, vi assicuro che chi recita deve studiare anni ed anni, senza cercare scorciatoie o raccomandazioni

Pedro "Concordo con Fabrizio. Anche se siamo una coppia teatrale, dietro abbiamo un team che lavora per noi e per far andare bene lo spettacolo, dobbiamo vivere le due ore del palco come se dovesse essere una partita da vincere a tutti i costi. E non c'è successo senza lavoro dietro. 



L'essere romani vi ha agevolato o svantaggiato?




Pablo "Con gli spettacoli teatrali è andata sempre molto bene. Dal Trentino alla Sicilia, gli spettatori ci amano nello stesso modo, non vedo differenti di latitudine per l'affetto del nostro pubblico. A dire il vero nel mondo televisivo qualche pregiudiziale lo ha avvertita. Sebbene abbiamo fatto fior di trasmissioni riservate ai soli comici, come Seven Show, Zelig e Colorado, noto tra gli addetti ai lavori un pò di snobismo nei nostri confronti. Il nostro vernacolo si ispira ai grandi attori del passato che hanno fatto da scuola a tutto lo Stivale e non possiamo immaginare che qualcuno ancora identifica il romano nel ruolo del "coatto de borgata. Ci può essere qualche collega che lo interpreta, ma è solo e sempre una caricatura per compiacere il pubblico"



Pedro: "Nonostante non ci siano grandi frequentazioni con i nostri colleghi della Capitale, manteniamo sempre un grande rispetto verso questi professionisti del palco.Siamo tutti consapevoli che la nostra missione è quella di trasmettere al pubblico che l'essere romano è una medaglia di valore assoluto e di forte distinzione. Deve essere un valore aggiunto, non una pregiudizievole da cui dobbiamo nasconderci. Siamo orgogliosi ed onorati di rappresentare il teatro della Città Eterna che ha visto prima di noi eccellenti attori che ancora oggi sono da esempio e fonte di ispirazione per le nuove leve.



Che spettacolo sarà "Io e Tu"? 




"Sarà una commedia divertente, intervallata da numerosi sketch modello vecchio cabaret, che comunque seguiranno il canovaccio della trama teatrale. Sono convinto che sarà un ulteriore puntello alla nostra crescita professionale che comunque ci vede ancora all'inizio di un lungo percorso. La vetta del successo è ancora lontana, ma se dovessimo citare una metafora ciclistica...stiamo pedalando forte verso la linea del traguardo". Questo è poco, ma sicuro.