Totti :10 cose che non sapete di lui

di Elena Oddino

Eccolo l’ottavo re di Roma. Francesco Totti. Il Capitano. Uno dei giocatori più forti e pagati della storia del calcio italiano. Un campione diventato leggenda. Un mito indiscutibile, amato e osannato dai tifosi, ma ammirato anche dagli avversari. Una carriera unica e straordinaria per il numero 10, con 25 anni da giallorosso. Non ha mai conosciuto altra maglia e con la Roma ha segnato ben 307 gol. Il suo “cucchiaio” ha fatto storia. E anche ora che, il 28 maggio 2017 ha dato l’addio alla carriera di calciatore restando nella squadra come dirigente, Francesco è destinato a restare nel cuore di tutti. L’autobiografia “Un capitano” presentata al Colosseo il 27 settembre, giorno del suo 42° compleanno, racconta molto di lui. Ma siete sicuri di conoscerlo davvero? Ecco 10 cose che del Pupone non sapete.

  1. Hanno detto di lui: Zeman: “Chi sono i 5 migliori giocatori italiani? Totti, Totti, Totti, Totti, Totti”. Pelè: “Totti E’ il Pelè italiano”. Gigi Riva : “Sembra quasi che quando è nato il Padre eterno gli abbia detto: vai giù, gioca a pallone e basta!”. Maradona: “Sa rendere semplici le cose difficili”. Messi: “L’ho sempre ammirato e dal giorno che l’ho conosciuto ancora di più”.
  2. Da piccolo: Francesco Totti è nato lunedì 27 settembre 1976 alle 13.30 nella clinica Fabia Mater, sulla Prenestina. Pesava 3.450 grammi. E’ cresciuto in via Vetulonia, a San Giovanni, ed è andato alla tessa scuola della sindaca Raggi, la Pascoli. Il suo calciatore preferito era Giuseppe Giannini di cui aveva un poster in cameretta. Ha iniziato a giocare a calcio a 7 anni, e la notte, invece di un orsacchiotto, dormiva abbracciando il pallone. Sognava di fare il benzinaio, vedeva quello sotto casa sua maneggiare un sacco di soldi! Ha raccontato Totti che una delle sere più tristi della sua vita è stata quando suo fratello Riccardo gli ha detto che la Befana non esisteva. Perché lui a Babbo Natale non credeva tanto, ma alla Befana sì. Era anche un fifone. Se da piccolo se restava solo a casa la sera si metteva a letto immobile, fingendosi morto, così nel caso i ladri non gli avrebbero fatto niente. Anche oggi quando va al cinema con Ilary a vedere i film del terrore, che lei ama, lui chiude gli occhi terrorizzato.
  3. Gli esordi: Ho imparato a giocare per strada. “La strada ti aiuta, era la realtà. C’erano più amicizia e più verità. Adesso i ragazzi sono tutti tecnologici”, ha detto lui una volta. La sua prima squadra è stata la Lodigiani. All’epoca aveva 13 anni, il presidente della società chiamò i suoi genitori e disse loro che lo volevano Roma e Lazio. E la madre scelse subito i giallorossi. Nel 1993 inizia la sua storia con la Roma. Totti esordisce in serie A solo a 16 anni. La stagione 2000-2001 è stata una delle più belle con la conquista dello scudetto per la Roma. E per festeggiare il Capitano si è tatuato un gladiatore.
  4. I record: Totti ha segnato 250 reti in Serie A. E’ il giocatore che nella storia del campionato italiano ha segnato più gol con la stessa squadra, ed è al 2° posto tra i marcatori della Serie A di tutti i tempi. In Nazionale vanta 58 presenza, comprese 11 ai Mondiali. È stato premiato 5 volte come migliore calciatore italiano e per due volte come miglior calciatore assoluto. Nel 2006 ha avuto la Scarpa d’oro come miglior marcatore a livello europeo e nel 2010 il Golden Foot. Nel 2017 è stato premiato con il UEFA President’s Award. Nel 2004 è stato incluso da Pelé e dalla FIFA nella lista dei più grandi giocatori viventi.
  5. I genitori: Mamma Fiorella è stata sempre al suo fianco e l’ha aiutato in tutto. Andava a prenderlo a scuola e lo portava agli allenamenti. Ogni giorno faceva 80 km in macchina asciugandogli i capelli, d’inverno, con i bocchettoni dell’aria. E mentre lui si allenava lei studiava la sua lezione di storia in auto, mentre lo aspettava, per poi ripetergliela tornando a casa. Mamma Fiorella, è devota alla Madonna del Divino Amore, e lì ha portato tante maglie del figlio. Papà Enzo a casa è detto "lo sceriffo". Ha raccontato Francesco: “Papà non mi ha mai fatto i complimenti, anzi mi ha sempre bastonato. Quando facevo due gol mi diceva che dovevo farne quattro. Fino all'ultimo giorno non mi ha mai detto niente. E forse è stata questa la mia fortuna. ".
  6. I soprannomi: da piccolo lo chiamavano Gnomo, perchè era mingherlino e basso. Al bar sotto casa gli mettevano lo sgabello per farlo giocare al flipper. “Ero un nanetto, mangiavo mangiavo e non mi irrobustivo mai, stavo sempre dai dottori”, ha detto Totti. Poi di colpo è cresciuto. Oggi è alto 1.80 e pesa 82 kg. “Pupone” è un nomignolo datogli da un giornalista che Francesco non ama. Perché se all’inizio era affettuoso, poi è diventato sinonimo di eterno ragazzino, di immaturo, e non è proprio un complimento.
  7. Vip? No grazie: Totti è un mito rimasto umile. Simpatico, spiritoso, ironico, fa gaffes e ci scherza su. E’ rimasto se stesso nonostante fama, soldi e successo. E anche quando si è prestato a fare il vip lo ha fatto per divertirsi. Come nel 2006 quando ha partecipato con la moglie, al doppiaggio di un episodio dei “Simpson”, o in seguito è comparso nel film “L'allenatore nel pallone 2” e nella fiction “I Cesaroni”. E a maggio 2010 ha presentato con l'attore Russell Crowe, l'edizione speciale per i 10 anni del film “Il gladiatore”, in onore della squadra della Roma. Per il suo 39° compleanno, l’ATAC ha anche realizzato una serie di biglietti dei bus con la sua l’immagine.
  8. Beneficenza: E’ sempre in prima linea. Ambasciatore dell'Unicef NICEF,ha devoluto in beneficenza i proventi dei suoi 5 libri, i diritti TV pagati dal Sky per la diretta tv del suo matrimonio. Tra gli eventi benefici a cui ha partecipato, “Stars for charity: poker per l'Abruzzo nel 2009” e nel progetto "Il calcio adotta i bambini abbandonati", di cui è promotore, ha adottato a distanza 11 bambini di Nairobi, che si aggiungeranno ai tesserati della sua scuola calcio.
  9. Ilary: l’amore della sua vita, stanno insieme da 17 anni. Di lei ha detto:; “La Roma è magica, ma Ilary lo è di piuù”. Lui la notò nel 2001 quando lei era una “letterina” di Passaparola e si disse “questa me la sposo”. Poi una sera in un poub furono presentati dalla sorella di lei, Silvia. Ma Ilary era nervosa, le avevano rubato il cellulare e dopo mezz’ora se ne andò. Poi Totti la invitò al derby del 10 marzo 2002 e le dedicò la famosa maglia con la dedica, «6 unica». A cui seguì quella con «Sei sempre unica» del 2003 ed il famoso gesto del pollice in bocca. Che non era dedicato come si pensa ai figli ma proprio. “È il gesto più suo in assoluto” ha spiegato il numero 10. “Quando Ilary si concentra, il dito le torna in bocca come quando era piccola”. La coppia si è sposata il 19 giugno 2005 nella chiesa dell’Ara Coeli, festeggiando poi al Castello di Tor Crescenza con 400 invitati.
  10. I figli: Ne ha tre, Christian 12 anni, Chanel 11, e Isabel, 2. Francesco ha assistito alla nascita delle figlie, Chanel e Isabel, mentre per Cristian era di ritorno da Messina per una partita e quando è arrivato in clinica il bimbo era nato. Cristian e Chanel, vanno a una scuola internazionale, un anno fa hanno fatto la prima Comunione in inglese e per i genitori non è stato facile seguire tutti i passaggi della funzione…. Cristian segue le orme del papà e ha già dato prova di avere la stoffa del campione!.