Motori

488 Pista: prova a prendermi

Il Cavallino ha presentato a Ginevra la Ferrari stradale con il V8 più potente della storia

di Giuliano Giulianini

Quando un’automobile con il cavallino sul cofano viene annunciata come la Ferrari con il motore V8 più potente della storia, il mondo delle quattro ruote si ferma a guardare. È successo a Ginevra, al recente salone, quando la casa di Maranello ha presentato la 488 Pista, il nuovo stato dell’arte per le supersportive stradali derivate dal mondo delle corse. Nello specifico le corse sono quelle del Ferrari Challenge, il campionato internazionale monomarca che appunto si serve delle 488 Challenge, e del campionato mondiale Endurance della FIA per le Gran Turismo, dove corre, e vince, la 488 GTE.
Il cuore della belva è il V8 biturbo da 3902 centimetri cubici, che sviluppa una potenza massima di 720 cavalli a 8000 giri, con una coppia massima di 770 Nm a 3000 giri in settima marcia. Si tratta dello stesso motore che ha vinto il premio “International Engine of The Year” negli ultimi due anni, ma con ben 50 cavalli in più della 488 precedente; in effetti anche il rombo del motore è cambiato: più acuto nella tonalità rispetto alla versione precedente. La velocità massima (teorica, trattandosi di una vettura stradale) supera i 340 km all’ora. L’auto passa da 0 a 100 in 2,85 secondi, e da 0 a 200 in 7,6 secondi. Per frenare da 100 km/h a 0 bastano 29,5 metri. I consumi dichiarati sono di 11,5 litri ogni 100 km; il serbatoio ne contiene 78. Queste caratteristiche e prestazioni hanno portato la Pista a segnare a Fiorano il tempo sul giro di 1’21,5”.
La nuova versione del bolide si confronta con la 488 GTB, lanciata nel 2015, e ovviamente ne migliora la tecnologia e le prestazioni, attingendo soluzioni dalle sorelle del reparto corse per sfoggiarle su strada. La differenza più evidente è l’aerodinamica della carrozzeria. Dalla GTE la Pista prende l’S-Duct anteriore, il convogliatore di flusso che stacca parte del cofano dal paraurti per creare un’ala portante come sulle monoposto di F1. Questa soluzione, inedita per una Ferrari stradale, insieme ai nuovi estrattori e allo spoiler posteriori fa affermare alla casa che l’efficienza dell’aerodinamica della nuova 488 sia migliorata del 20%. Il solo S-Duct ha aumentato il carico aerodinamico della 488 del 18%, e un altro 23% è il frutto del nuovo disegno dei paraurti. Sul retro spicca il nuovo spoiler “a coda di rondine”, che si stacca dal resto della carrozzeria in maniera elegante ma efficace; soluzione che aumenta del 25% il carico aerodinamico di questa parte della carrozzeria.
Il peso diminuisce sensibilmente, grazie ai materiali: ad esempio le bielle in titanio, la batteria al litio, i polmoni di aspirazione in fibra di carbonio come i nuovi cerchi monolitici, “dimagriti” del 40%. Il peso a secco totale della 488 è così calato di ben 90 kg, anche grazie alla profusione di fibra di carbonio su spoiler, paraurti e cofano motore; per non parlare dal lunotto in Lexan. Se ne avvantaggiano le prestazioni e la guidabilità: l’auto, non solo è più potente del modello “base”, ma ha impostazioni e regolazioni di guida più sportive. Il cambio, al volante derivato dalla Formula 1, ha sette rapporti e doppia frizione, e gode di una riduzione di 30 millisecondi nei tempi di cambiata quando è settato in posizione “Race”. Il conducente (o pilota?) può approfittare degli ausili alla guida più avanzati, ad esempio il servofreno derivato dalla Challenge; un nuovo sistema di gestione del sovrasterzo; il Ferrari Dynamic Enhancer, che aiuta anche i piloti meno esperti quando l’auto è spinta al limite; e il Variable Torque Managment, con nuove curve di cambiata per un maggiore allungo in accelerazione.
All’interno la 488 Pista conferma la vocazione sportiva: solite finiture di pregio, con pelli cucite a mano e tappezzerie in alcantara; ma integrati ad elementi più essenziali e funzionali alla velocità, come le superfici in carbonio, le pedane poggiapiedi e battitacco in alluminio mandorlato. ll bagagliaio, a chi può interessare, ha una capacità di 170 litri; mentre, nell’ottica dell’alleggerimento del tutto è stato eliminato il cassetto portaoggetti del cruscotto, sostituito da tasche varie. Una limitazione, forse, per chi si chiede dove riporre il libretto, o se il passeggino rientri nei 170 litri; ma non un grande dilemma per chi medita l’acquisto di un’auto che può superare i 340 km orari.