Cinema

RFF12

La Festa del Cinema di Roma torna all’Auditorium

Di Marta Angelucci

La Festa del Cinema di Roma (non tutti sanno che il termine Festival da qualche anno non viene più usato) è giunta alla sua dodicesima edizione che si svolgerà dal 26 Ottobre al 5 Novembre 2017 l’Auditorium Parco della Musica e vari altri luoghi della Capitale come ad esempio il MAXXI, la Casa del Cinema e il Teatro Palladium. La selezione ufficiale presenta quest’anno 39 film e ospiti come David Lynch, Xavier Dolan, Nanni Moretti, Chuck Palahniuk, Gigi Proietti, Jake Gyllenhal, Ian McKellen e molti altri.
Numerosi sono i film legati allo Sport e ai suoi personaggi leggendari che impreziosiranno questa edizione.

  • Borg McEnroe: Con protagonisti Sverrir Gudnason e Shia LaBeouf, la pellicola tratta della storica rivalità fra i due campioni del tennis Björn Borg e John McEnroe, anche detti Fire and Ice per il loro comportamento e per il loro carattere completamente agli antipodi: l’uno freddo e perfettamente padrone delle proprie emozioni fuori e dentro il campo, l’altro ribelle e preda di numerosi scatti d’ira verso arbitri e pubblico. Considerati i migliori di sempre nella loro disciplina, sono entrati nell’immaginario popolare per la rivalità accesissima che ha caratterizzato le loro carriere: confrontatisi per ben quattordici volte fra il 1978 e il 1981, sono detentori di sette vittorie per parte. Il film racconta la storia fra uno già affermato campione e un debuttante di talento e della loro eterna battaglia per il titolo di re del tennis.
  • Stronger: Il film, con protagonista Jake Gyllenhal, è l’adattamento cinematografico del libro autobiografico scritto da Jeff Bauman e dal collaboratore Bret Witter. La pellicola tratta dell’attentato alla maratona di Boston del 15 Aprile 2013. Jeff Bauman, maratoneta quel giorno insieme alla ragazza Erin Hurley e ai suoi due compagni di stanza, stava aspettando che lo raggiungessero alla linea d’arrivo. La sua fidanzata era a un miglio di distanza dalla fine quando la bomba esplose, disintegrando le gambe di Bauman. Carlos Arredondo, un’attivista che era sul luogo, andò immediatamente in suo soccorso, spegnendo la sua maglietta in fiamme e trasportandolo fino all’ambulanza. A Bauman vennero amputate entrambe le gambe fino al ginocchio e ricevette delle protesi dal valore di centomila dollari. La sua testimonianza fu fondamentale per capire chi fu coinvolto nell’attentato.
  • Love means Zero: Documentario sul leggendario Nick Bollettieri, il famoso allenatore di tennis ora ottantaseienne, fondatore della Nick Bollettieri Tennis Academy (NBTA) che ha cresciuto generazioni di campioni: Courier, Seles, Agassi, Becker, la Šarapova, le sorelle Williams e molti altri. Questa continua corsa verso la grandezza ha però avuto un prezzo enorme, ed è su questo che il documentario verte di più: otto matrimoni, un dissesto finanziario e la definitiva rottura verso l’amato “figlioccio” Andre Agassi. Agassi stesso parla del difficile e complicato rapporto di amore e odio verso Bollettieri nel suo libro “Open”. Love means Zero esplora il controverso rapporto fra fama e felicità, in una linea sottile in cui amore e successo sembrano non poter coesistere.
  • I, Tonya: Il film, con protagonista Margot Robbie (The Wolf of Wall Street, Suicide Squad), è incentrato sulla controversa vita di Tonya Harding, pattinatrice su ghiaccio e protagonista di uno dei più grandi scandali sportivi americani. Asmatica e dall’infanzia difficile, la Harding fu la prima atleta statunitense ad eccellere nei campionati nazionali statunitensi, dove eseguì il suo primo triplo axel, salto che replicò altre tre volte nel corso della sua carriera. La seconda volta lo eseguì ai Mondiali, dove arrivò seconda, preceduta da Kristi Yamaguchi. La sua discesa sportiva fu accompagnata dal grave scandalo che vide coinvolta Nancy Kerrigan, anch’essa pattinatrice statunitense e sua rivale. Dopo una sessione d’allenamento, la Kerrigan venne aggredita da un uomo che la colpì al ginocchio destro con una spranga di ferro, portandola a rinunciare ai campionati nazionali, il che la squalificò automaticamente dai Giochi Invernali di Lillehammer. Venne portato alla luce che l’aggressore, Shane Stant, fu pagato dall’ex marito della Harding, Jeff Gillooly, per poterla togliere di mezzo lasciando campo libero a Tonya, che era consapevole del piano e non denunciò la cosa. Come andò a Lillehammer, lo lasciamo scoprire a voi.
  • A Prayer Before Dawn: straordinaria storia vera di Billy Moore, giovane pugile inglese rinchiuso per tre anni in una delle più terrificanti e note prigioni thailandesi. Dipendente dall’eroina, Moore bazzica il mondo della boxe thailandese unicamente per racimolare una nuova dose e finirà in carcere proprio a causa della droga: lì imparerà cosa vuol dire sopravvivere in un mondo sporco e corrotto come quello delle prigioni thailandesi, in una perversa logica di gang e violenze, in cui bisogna saper scegliere con chi battersi e con chi invece è necessario risultare invisibili. Sarà proprio il suo riavvicinamento al Muay Thai a permettergli di intravedere una via d’uscita, guadagnandosi il rispetto e i pochi privilegi che fanno la differenza fra la vita e la morte.
  • Ferrari: Race to Immortality: il documentario di Daryl Goodrich ripercorre gli anni più pericolosi e difficili dell’intera storia dei circuiti delle corse automobilistiche. Anni ’50: Enzo Ferrari lotta per mantenere la sua casa appena fondata in testa e a vincere e tenere il titolo di team più forte del mondo. Il Drake spingeva al massimo i propri ingegneri, meccanici e soprattutto piloti, simboli di una vita vissuta sull’orlo del baratro, in cui durante la settimana erano idolatrati e vezzeggiati come star, mentre nel weekend non sapevano se avrebbero superato la domenica. Citando il film “si è trattato di un’era di grandi tragedie e grandi rischi: questi uomini arrivavano per guidare quelle auto rosse, e non sapevano se sarebbero sopravvissuti. L’idea era che più pressione mettevi addosso ai piloti, più veloci sarebbero andati. Questi uomini erano dei gladiatori”. I trionfi e le tragedie della scuderia del Cavallino vengono messi in mostra dal regista, che rivela le rivalità e l’amicizia fra i piloti della Ferrari, come quella fra i due piloti inglesi Peter Collins e Mike Hawthorn, l’uno morto nel Gran Premio di Germania e l’altro in un incidente stradale.