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Lesioni meniscali

di Valeria Barbarossa

Il menisco è una struttura fibro-cartilaginea che ha la funzione di ammortizzare i carichi del ginocchio mantenendolo stabile. La sua lesione, totale o parziale, è tra le più comuni negli sportivi ma può risolversi grazie ad un intervento in artroscopia la cui procedura è ormai molto diffusa.
Ne parliamo con il Prof. Stefano Lovati, Responsabile Ortopedico della S.S. Lazio Calcio e Responsabile Sport Clinique Paideia di Roma.

Professore quali sono le cause più frequenti della rottura del menisco?
Nei giovani sono dovute principalmente a traumi da gioco che portano ad una rotazione del ginocchio. Nelle persone over cinquanta le lesioni sono di tipo degenerativo.

È sempre necessario l’intervento chirurgico?
Dipende. Se è una lesione completa del menisco con un blocco articolare che noi chiamiamo blocco a manico di secchio, bisogna intervenire velocemente. Se invece parliamo di una lesione compatibile con una vita quotidiana abbastanza normale si può provare a fare dei cicli di fisioterapia con macchinari tipo Tecar, ipertemia, laser, sperando che la lesione cicatrizzi. Si ricorre all’intervento chirurgico solo quando c’è veramente un’alterazione della vita quotidiana o nel caso in cui un giovane non riesca a praticare sport.

In che cosa consiste l’intervento?
Si chiama artroscopia. Vengono fatti due piccoli fori all’interno del ginocchio, in uno si entra con una telecamera a fibre ottiche e nell’altro con gli strumenti con cui si porta via la sola porzione rotta. Questo è molto importante perché un tempo si toglieva tutto il menisco anticipando, di fatto, l’artrosi. Ora invece si cerca di salvaguardare il residuo meniscale buono togliendo soltanto la parte danneggiata.

Nei casi di lesioni degenerative, quindi non procurate da un trauma, quali sono i campanelli di allarme?
Gonfiore, impotenza funzionale e dolore durante la camminata o la corsa soprattutto nella parte interna del ginocchio. Questo perché è molto più diffusa la rottura del menisco interno di quello esterno. 

Il post operatorio?
È molto veloce. In due giorni si riprende a camminare con l’ausilio delle stampelle e in una settimana si torna ad una vita lavorativa normale. Lo sport, anche se dipende dal tipo di attività, si può riprendere non prima di venti o venticinque giorni. 

La riabilitazione
Al fine di tornare ad avere una perfetta funzionalità del ginocchio è necessaria la cooperazione tra chirurgo e fisioterapista. Interviene il Dott. Carlo Zazza, fisioterapista della A.S. Roma per dieci anni e della S.S. Lazio per otto. 

Dottore dopo quanti giorni dall’intervento si può procedere con la riabilitazione?
Si rispettano i tempi di ripresa in accordo con il chirurgo. Generalmente dopo un paio di giorni si può iniziare con un potenziamento isometrico, un lavoro cioè dove non c’è movimento articolare. Si utilizzano macchinari fisioterapici come: Tecar, laser, elettrostimolazione muscolare. Dopo ogni trattamento, poi, viene messo del ghiaccio per evitare reazioni infiammatorie. Un ottimo protocollo da seguire è l’idrochinesiterapia dopo che i fori chirurgici si sono chiusi.

Il passo successivo?
Bisogna fare una distinzione tra menisco esterno ed interno. Il menisco esterno richiede tempi di ripresa più lunghi perché sottoposto a carichi maggiori a livello di biomeccanica articolare. Il procedimento poi è più o meno lo stesso ma dipende dalla necessità di svolgere un lavoro più preciso su un muscolo che su un altro.

Particolari accortezze da osservare?
Il ginocchio va tenuto costantemente sotto controllo. Eventuali gonfiori o dolori non contemplati dal protocollo vanno subito segnalati. È importante, inoltre, procedere con un lavoro che va ad incrementare gradualmente per riportare l’atleta ad una ripresa di una piena e totale attività.

Si possono avere ricadute?
Sì. Accade quando un protocollo riabilitativo non viene seguito o se si abbandona il programma di mantenimento. Quindi è consigliato osservare rigorosamente i consigli del proprio ortopedico e del fisioterapista.
È possibile ascoltare in diretta il Dott. Carlo Zazza tutti i lunedì alle 14:30 su Radio 6 insieme al capitano Pino Wilson e Alessio Buzzanca.

 


 

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