Gandolfi: Partecipazione agli Australian Open Junior

Obiettivo centrato

 

Giammarco Gandolfi, promettente tennista romano, 107 del ranking ITF Junior, tesserato per il circolo TC Parioli che da quest’anno si allena alla Tennis Training School di Foligno e che ha più volte militato in rappresentative nazionali giovanili, a gennaio ha partecipato agli Australian Open Junior e ci racconta la bellissima esperienza, le sensazioni provate sui campi di Melburne e i prossimi obiettivi prefissati.  

 

Giammarco a che età hai cominciato a giocare e perché pur provenendo da una famiglia di pallanuotisti,  papà Oro Olimpico a Barcellona ’92 mamma Bronzo agli Europei di Atene ’91 ed essendo anche un ottimo nuotatore, poi hai scelto il tennis?

 

Ho iniziato a giocare all’età di 5 anni e contemporaneamente a nuotare ed all’età di 10 anni mostravo una buona attitudine per entrambi gli sport,  ma il tennis mi affascinava di più anche perché sono molto competivo ed avevo la possibilità di confrontarmi sia in allenamento che durante i match. 

 

Chi è il tuo allenatore e dove ti alleni attualmente? 

 

Da due anni il mio allenatore è Giorgio Portaluri. L’anno scorso ci allenavamo a Roma alla Rome Tennis Accademy, poi quando l’accademia ha chiuso ci siamo spostati a Foligno alla Tennis Training School sotto la direzione tecnica di Fabio Gorietti. Con Fabio e Giorgio c’è un’ottima intesa ed io ho grande stima della loro passione, competenza e professionalità.   

 

Come hai fatto a raggiungere tale ranking internazionale (107 del circuito Itf Junior) per  poter arrivare a vivere questa esperienza?

 

L’anno scorso sono andato a fare diversi tornei all’estero del circuito ITF Junior misurandomi ad un buon livello ed ottenendo discreti risultati.

 

Chi ti ha accompagnato in Australia e come ti sei preparato per giocare le qualificazioni agli Australian Open Junior?

 

Per l’Australia sono partito i primi di gennaio  accompagnato da Giancarlo Palumbo,  tecnico della Federazione Italiana Tennis responsabile del settore under 18,  insieme ad altri quattro ragazzi, amici ormai da anni, per andare a fare prima un torneo di preparazione sul cemento a Traralgon e per giocare poi le qualificazioni agli Australian Open Junior,  centrando l’obiettivo tanto sognato di poter partecipare  al mio primo Slam sui campi della Rod Laver Arena. 

 

Arrivato a Melburne come è stato vivere l’attesa del torneo al fianco dei grandi campioni del tennis? 

 

A Melburne è stato come vivere un sogno. La Rod Laver Arena è bellissima ed era gremita di persone e noi abbiamo avuto la possibilità di allenarci e di giocare lì dove si svolgeva il torneo ATP,  così  mi è capitato di ritrovarmi al mio fianco negli spogliatoi Nadal e grazie a Vincenzo Santopadre ho avuto la possibilità di riscaldare Matteo Berrettini prima del match con Monfils.  

 

Come è andato il tuo primo match in uno Slam?

 

Giocare il primo turno degli Australian Oper è stata un’emozione bellissima,  nonostante la tensione sono riuscito a giocare una buona partita e a confrontarmi con un avversario di  alto livello già al suo terzo Slam.  Il punteggio ha lasciato un po' di rammarico soprattutto per le tante opportunità nel primo set, però cerco di concentrarmi sugli aspetti positivi del match.  La trasferta mi ha aiutato molto a capire su cosa devo lavorare maggiormente confrontandomi sia con i Pro che con gli Junior migliori del mondo e quali sono al momento i miei  limiti tecnici e mentali sia dentro che fuori dal campo. 

 

Quali sono i prossimi obiettivi? 

 

Gli obiettivi che ci siamo prefissati sono ovviamente di migliorare ogni aspetto del mio gioco, in particolare la percentuale ed il movimento al servizio e l’utilizzo del corpo e la ricerca palla sui colpi da fondo per cercare di dare più peso alla palla.  In termini di risultati non mi piace mettermi obiettivi, se riuscirò a portare il lavoro svolto in partita i risultati arriveranno.    

 

Come fai a conciliare un’attività di tale livello con lo studio visto che frequenti normalmente il liceo scientifico e quest’anno hai la maturità?

 

Quotidianamente mi alleno diverse ore e spesso le trasferte nei tornei sono lunghe così mi capita di  assentarmi  da scuola per diversi giorni ed ovviamente quando rientro devo recuperare il programma della classe,  pertanto mi capita spesso di studiare fino a tardi e di portare i libri con me anche quando parto per tornei. Rispetto a molti dei miei coetanei impegnati a tale livello mi alleno di meno perciò cerco di sfruttare al meglio il tempo degli allenamenti provando sempre a  restare fino a tardi per lavorare ancora. 

 

Quale supporto ricevi per poter sostenere una attività così intensa a livello internazionale?

 

Molto importante nella mia attività è il contributo di Giancarlo Palumbo e degli altri tecnici Federali in occasione sia di tornei che nelle fasi di  allenamento presso il centro di Tirrenia, dove vado spesso in compagnia di Giorgio per mettere a fuoco le cose cui lavorare al rientro in Accademia. Molto utile è anche il supporto di sponsor tecnici quali la Lotto e la Yonex che ringrazio.