UNA GRANDE VOGLIA DI TORNARE A CORRERE!

 

Il running è un fenomeno in crescita esponenziale e capace di intercettare tutti gli strati sociali. 

 

Ne abbiamo parlato con Fabio Pagliara, pensatore sportivo e segretario generale della Federazione Italiana di Atletica Leggera, ecco cosa ha raccontato a Sport Club.

 

“In questi 6 anni ho cercato di dare il massimo  per un’atletica sempre più di tutti e per tutti. Non solo dei campioni, non solo di chi corre in pista, ma anche degli appassionati, dei runner, delle famiglie, dei giovani. Credo  che i ‘pilastri’ per fare questo siano il running e il benessere, uniti alla promozione dello sport in ambiente urbano e alla trasformazione delle città attraversò l’attività sportiva, insieme all'utilizzo della tecnologia e a impegnarsi sulla ricerca e innovazione. Nella consapevolezza che lo sport sia un’esigenza sociale e un acceleratore di benessere. La pandemia lo ha reso evidente a tutti: stiamo male se non ne facciamo sport. Senza dimenticare che lo sport è importante per la salute, la società, la cultura, l’economia, l’educazione”. 

 

Runcard continua a crescere

Runcard è stata un’idea coraggiosa forse visionaria. Rimettere al centro del running la federazione con l’idea di creare una grande community dei runner. Negli ultimi mesi si è rinnovata con una nuova piattaforma online e una nuova app, sempre più interattiva e stimolante. In fondo il 51% degli italiani corre almeno una volta al mese, il running è il vero “partito di maggioranza” italiano.  

Ma sono tanti i progetti che con passione abbiamo portato avanti, come il lavoro sulle sportcity, cioè sulla riappropriazione degli spazi urbani, nella convinzione che la tutela della salute e delle persone passi anche per la promozione nell’attività fisica all’aria aperta. Green economy, wellness, smart city sono temi che mi vedono in prima fila, e che oggi trovano l’atletica italiana protagonista della discussione pubblica. 

Lo dico da anni: il running si sposterà sempre più dalle strade ai parchi, nelle grandi città si correrà sempre meno sull’asfalto e sempre più nel verde. Ed è una buona notizia: significa riappropriarsi degli spazi urbani, trasformarli in spazi di condivisione, salute, felicità. Significa meno stress per le città, e la possibilità di creare eventi sportivi semplici, sostenibili,  green. 

 

RunTV

Il mondo sta cambiando in fretta, e l’atletica deve essere capofila nel cambiamento. È cambiato anche il modo di comunicare, che è sempre più verticale. Scompaiono gli intermediari, e gli utenti diventano anche creatori di contenuti. Per questo negli ultimi mesi ho lanciato un progetto a cui tengo molto: la runTV, una piattaforma digitale e verticale, visibile in ogni momento su tutti i device.

 

Maratona, sinonimo di ricchezza e sviluppo turistico

Una cosa su cui il running deve ancora lavorare è nel rapporto tra FIDAL, organizzatori e amministratori pubblici. Una grande maratona crea PIL e indotto economico sul territorio, porta ricchezza e sviluppo turistico: un supporto vero dei comuni e delle regioni è nel loro interesse. Senza contare la “reputation”, ovvero il prestigio. Basta pensare a New York, Valencia Boston, Parigi, Berlino… tutte le grandi città organizzano una grande maratona e ne traggono beneficio in termini di popolarità e reputazione. È un gioco in cui vincono tutte le parti in causa, e per questo organizzatori e amministratori pubblici possono essere solo grandi alleati. 

 

Il manifesto ‘Sportivi - l’Italia che si muove’

Insieme a Mauro Berruto, ex coach della Nazionale maschile di pallavolo, ci siamo trovati a immaginare la rinascita dello sport dopo la pandemia, trovando subito una casa nella piattaforma culturale Cultura Italiae. ‘Sportivi - l’Italia che si muove’ non è una richiesta di fondi o di riapertura degli impianti, ma un invito ad afferrare le opportunità che anche una crisi profonda come quella che sta vivendo lo sport italiano in questa pandemia, può offrire. Senza lamentarsi, ma cercando di reagire e costruire. È un invito a ridisegnare il sistema, a fare ragionamenti più alti, a prendere atto del significato sociale dello sport. 

Il manifesto avanza tredici proposte concrete, partendo dal presupposto che “il mondo dello sport è consapevole del momento di grande difficoltà che il nostro paese sta vivendo e ha strenuamente dimostrato il proprio senso di responsabilità attraverso la capacità di seguire le regole, di tutelare la propria e l’altrui salute, di fare squadra, di lavorare per obiettivi”. 

Siamo quasi a 15mila firme in pochi giorni, raccogliendo adesioni trasversali, da Massimiliano Allegri ad Adriano Panatta, da Livio Berruti a Sara Simeoni, da Filippo Tortu a Margherita Granbassi, da Tania Cagnotto ad Andrea Abodi e Luigi De Siervo.