Cucina

I cibi più strani nel mondo

Quando si viaggia alla scoperta di un nuovo paese, provare la cucina locale diventa quasi obbligatorio, anche se a volte possiamo trovarci di fronte a dei piatti che possono stupirci e non sempre in maniera positiva.

Se volete essere preparati a ogni evenienza, ecco alcune cibi più strani che potete trovare in giro per il mondo.

Casu Marzu (Sardegna)
Partiamo dalla gastronomia locale: se pensate che l’Italia sia immune dai cibi strani, non siete mai stati in Sardegna. Il casu marzu, letteralmente formaggio marcio, è il formaggio pecorino cremoso e piccante su cui la mosca casearia ha depositato le sue uova: queste si trasformeranno in larve, che si ciberanno del formaggio. Non per niente lo si conosce anche come formaggio con i vermi. La sua commercializzazione è vietata, quindi lo troverete solamente in occasioni particolari a diretto contatto con il produttore.

Balut (Filippine)
Il balut è una specialità tipica delle Filippine e di alcuni altri paesi del Sud-Est Asiatico. Si tratta di un uovo di anatra o gallina fecondato e bollito quando l’embrione è quasi completamente formato nel guscio. Tradizionalmente viene consumato direttamente dal guscio, con sale e aceto. Si tratta di un cibo di strada che non vi sarà difficile incontrare durante un viaggio nelle Filippine, nel Laos o in Vietnam: attenzione a non scambiarlo per un uovo sodo!

Huitlacoche (Messico)

Uno dei piatti tipici della ricca cucina messicana è il huitlacoche, prelibata eredità culinaria di epoca pre-ispanica. State per assaporare un fungo parassita del mais, che si sviluppa fra i grani delle pannocchie. È un ingrediente che troverete senza difficoltà come condimento di quesadillas e tacos: il suo colore bianco-grigio naturale si trasforma in nero durante la cottura. Se in molti paesi del mondo questo fungo viene trattato come una piaga da estirpare perché dannosa per il mais, in Messico ne viene fomentata la produzione ed è considerato il “tartufo messicano”.
Fugu (Giappone)

Se ormai la cucina giapponese è mondialmente riconosciuta per il sushi e il sashimi, solo viaggiando al Paese del Sol Levante potrete confrontarvi con la sfida di provare il fugu, il pesce palla. La caratteristica di questa pietanza è che alcuni degli organi del pesce palla contengono tetrodossina, una sostanza velenosa che può essere estirpata solo in seguito a un’accurata preparazione, in modo da evitare la contaminazione delle carni. Considerato il rischio di intossicazione mortale, il fugu può essere preparato solo da chef che abbiano ottenuto un’apposita licenza e passato un esame che ne ceritifichi l’abilità alla sua preparazione.
Hákarl (Islanda)

E parlando di pesci velenosi, in Islanda si degusta l’hákarl, lo squalo putrefatto: poiché le sue carni fresche sono tossiche, per poterlo consumare è necessario lasciarlo essiccare e fermentare. La putrefazione elimina la tossicità, e potrete mangiare lo squalo senza problemi…se riuscirete a non farvi scoraggiare dal suo fortissimo e disgustoso odore! La carne di squalo putrefatto si trova in tutti i supermercati islandesi, non avrete quindi nessuna scusa per evitarlo.
Sannakji (Corea)

Fra i piatti tipici della cucina coreana c’è il sannakji, una prelibatezza a base di nakji, una qualità di piccolo polpo. La particolarità di questo piatto è il fatto che il polpo viene servito ancora vivo, tagliato in piccoli pezzi. Il sannakji rientra a pieno titolo nella lista dei cibi strani per le ventose sui tentacoli, ancora attive quando vengono servite: la sensazione delle ventose che si attaccano alla bocca e alla gola quando ingerite, rende senza dubbio originale (e anche pericolosa) la degustazione di questo piatto. Meglio masticare bene prima di buttare giù il boccone!
Ragni fritti (Cambogia)

Se vi trovate a Skoun, durante un tour in Cambogia potreste imbattervi in uno degli spuntini tradizionali della zona, i ragni fritti. I ragni vengono allevati in buchi nel terreno oppure catturati nelle foreste, poi impanati in sale e zucchero, fritti in olio e insaporiti con aglio. Non si tratta di piccoli ragni, ma di tarantole asiatiche le cui dimensioni possono raggiungere quelle del palmo di una mano. I coraggiosi che li hanno provati sostengono che l’esperienza culinaria sia molto simile alla degustazione di gamberi fritti… provare per credere.
Uova dei cent’anni (Cina)
Prelibatezza cinese, l’uovo dei cent’anni non è altro che un uovo di anatra o quaglia conservato in argilla, calce, sale e cenere per diverse settimane, a volte mesi. Lo riconoscerete per il suo aspetto quasi “preistorico”, come se fosse un uovo fossile: aprendolo vedrete che il tuorlo ha assunto un colore grigio scuro tendente al verde mentre il bianco è diventato di un grigio gelatinoso. Il sapore è salato, e lo si serve come piatto freddo, insieme ad antipasti e contorni. Tenetelo in considerazione come esperienza gastronomica durante il vostro viaggio in Cina.

Larve di falena (Australia)
Uno dei piatti base dei menu degli aborigeni d’Australia sono le larve di falena e crescono nel deserto australiano. Grande fonte di proteine per gli aborigeni, le larve di falena si stanno facendo spazio in alcuni esclusivi ristoranti cittadini che servono piatti tipici della tradizione aborigena, insieme a formiche, ragni e locuste. Il sapore pare sia una via di mezzo fra il pollo e il gamberetto e, dicono gli esperti, sono più saporite se cotte al barbecue e mangiate calde…

Caffé Black Ivory (Thailandia)
Cultori del caffé, state allerta: parliamo del caffè chiamato black ivory, avorio nero, rarissima specialità della Thailandia. Questa bevanda è infatti ottenuta da chicchi di caffé ingeriti dagli elefanti e poi recuperati dai loro escrementi. Il processo di digestione dei chicchi da parte degli elefanti decompone le proteine del caffé rendendo la bevanda finale meno amara del classico caffé. Considerato che per produrre 1 kg di caffé sono necessari 33 kg di chicchi, il black ivory viene venduto al prezzo stellare di 50 $ a tazzina e lo si trova solamente in alcune strutture di lusso. C’è di buono che parte del ricavato della vendita, viene destinata alla salvaguardia degli elefanti.

Zampe di Gallina (Sud Africa)
Considerando la quantità di posti in cui viene consumata questa pietanza, forse è ingiusto chiamarla “strana”. Tuttavia, questo piatto è base di pelle, rendendo la consistenza un po’ gelatinosa. Sono parecchio gustose se vengono condite in maniera appropriata, ma le ossa vi faranno impazzire dopo un po’.

Haggis (Scozia)
Il cuore, il fegato e i polmoni della pecora con cipolle, avena, sugna il tutto condito con sale, pepe e spezie cotto dentro allo stomaco dell’animale. Se non vi stuzzica tutto ciò, non so cosa lo farà!

Ragno Fritto (Cambogia)
Il ragno fritto è una prelibatezza regionale popolare nella città cambogiana di Skuon, preparato marinandolo in glutammato monosodico (boh), zucchero e sale e poi fritto nell’aglio. Apparentemente ha più carne di una cavalletta, ma ha anche fango marrone nell’addome, che consiste principalmente di interiora, uova ed escrementi. 

Biscotti di Vespe (Giappone)
Sì, hai indovinato, è un biscotto pieno di vespe. Pensa ai biscotti con gocce di cioccolato, solo che gli insetti sostituiscono il cioccolato. Apparentemente la vespa scavatrice, di cui il biscotto è pieno, ha una puntura piuttosto mediocre. Auguro buona fortuna alla tua lingua.

Cavalette Jing Leed (Thailandia)
Sì, cavallette condite con sale, pepe e peperoncino e fritta in un grande wok. Ha un sapore simile ai popcorn… tranne che un piccolo succo schizza fuori quando cominci a masticare.