People

Luca Capuano. La soap: una grande scuola

L’attore napoletano, reduce dal grande successo delle Tre Rose di Eva, è un grande appassionato di sport: ha iniziato molto presto andando a pesca subacquea, passione che gli ha trasmesso il nonno quando aveva cinque anni.

Di Valeria Barbarossa

Raccontaci un po’ di te, che bambino sei stato?
Iperattivo! Non stavo mai fermo e mi divertivo a fare scherzi. I miei ancora mi raccontano quante gliene ho fatte passare!
Ad esempio?
In vacanza quando ho messo la marmellata nelle scarpe dei campeggiatori! Poi da adolescente mi sono calmato diventando più coscienzioso e responsabile. In vita mia pensa che mi sono ubriacato una volta soltanto.
Praticavi sport?
Sì ho fatto di tutto: nuoto, tennis, pallavolo, basket, calcio e pesca subacquea con mio nonno dai 5 anni. Diciamo che l’acqua è il mio elemento. Da grande poi ho imparato a sciare, un periodo mi sono fissato con il ciclismo e poi con il Wakeboard.
Non ti sei fatto mancare nulla…
Sai, per me praticare sport è importante come mangiare. È un modo di vivere e non potrei farne a meno.
Com’è iniziata la tua carriera?
A 23 anni con il teatro. Poi mi sono trasferito a Roma per continuare gli studi. Contemporaneamente frequentavo un corso di dizione e teatro e mi hanno offerto la mia prima parte. Dopo quattro anni di teatro è arrivata anche la TV.
Sei stato quattro anni a Cento Vetrine, com’è stato lavorare così tanto tempo in una soap?
È stata un’esperienza bellissima e molto formativa. Lavori tutti i giorni, tutto il giorno, ad un ritmo incalzante e questo ti insegna a restare sempre concentrato.
Non c’è il rischio che dopo tanti anni il personaggio ti annoi?
No, perché Adriano Riva è stato un personaggio che ha avuto un’evoluzione, non era monotono.
Che personaggio ti piacerebbe interpretare?
Nel teatro mi piacciono le personalità scomode, lontane dal mio modo di essere. Per il cinema o la TV vorrei interpretare un ruolo action.
Un regista con cui vorresti lavorare?
Ce ne sono diversi: Daniele Lucchetti, Virzì, Garrone. Sono tutti registi che valorizzano le capacità interpretative degli attori.
Le commedie non ti piacciono?
Sì. Mi sono piaciute, ad esempio, queste serie RAI come “Tutto può succedere” e “È arrivata la felicità”. Le ho trovate leggere e ben fatte anche quando hanno trattato di impegno sociale.
Che cosa pensi del successo di Checco Zalone?
L’ultimo film non l’ho ancora visto quindi non so dirti. Ho apprezzato invece la coppia Verdone – Albanese, insolita ma funziona, mi hanno molto divertito, sembrano un po’ Stanlio e Ollio in chiave moderna.
Il tuo attore/attrice preferiti?
Mi piace molto Michele Riondino (l’attore de Il giovane Montalbano ndr). Tra le donne invece Anna Foglietta (tra le sue interpretazioni: La Squadra e Distretto di Polizia ndr).
Hai due figli, loro praticano sport?
Leonardo ha tre anni quindi ancora è presto ma Matteo, di sette, fa nuoto e rugby. È fondamentale impegnarli nell’attività sportiva, li tiene lontani dalla strada e dai videogiochi.

Interrompiamo la nostra intervista vista l’ora di cena che incalza, tra i miei figli e i suoi, non abbiamo più modo di parlare. Ci salutiamo con Matteo suo e Matteo mio che ci reclamano!