HEINZ BECK - IL SAPORE DEL MIO SUCCESSO

Non sarei mai arrivato a fare tutto quello che ho fatto se non avessi incontrato mia moglie”.

di Marco Oddino

Heinz Beck è riconosciuto come uno dei più noti esponenti della gastronomia mondiale. Originalità ed intelligenza lo impongono da subito nella grande cucina internazionale, ed italiana in particolare, con un percorso che lo porterà alla creazione di un proprio stile che oggi lo rende unico.

Maestro di Cucina ed amante dell’arte in ogni sua declinazione, dal 1994 è alla guida de “La Pergola” del Rome Cavalieri, Ristorante che porterà dagli inizi fino alle 3 Stelle Michelin. Ai fornelli, così come nella vita, rigore ed equilibrio sono le regole: il loro rispetto meticoloso, uniti al suo talento ed alla sua creatività, diventano Tecnica riconosciuta in ogni letteratura gastronomica.

Stellato e pluripremiato, dal 1998 ad oggi è vincitore del premio Five Star Diamond Award e dal 2013 ottiene anche il Six Star Diamond Award, sempre erogato dall’American Academy of Hospitality Sciences, primo in Italia a ricevere tale riconoscimento…oltre ad una serie infinita di altri riconoscimenti come a titolo esemplificativo la  Medaglia d’Oro del Foyer degli Artisti, il Cavalierato dell’Ordine al Merito della Repubblica Federale di Germania, Chef dell’anno, il Leone di Venezia alla carriera, Miglior Chef Tedesco all’estero ed ultimo a dicembre riceve il Premio ANGI 2019 alla Camera dei Deputati Innovation Experience Award in occasione degli Oscar dell’innovazione.

Nel 2004 Heinz e le moglie Teresa decisero di avviare la Beck & Maltese Consulting, attraverso cui gestiscono il brand Heinz Beck in tutti i progetti a cui aderiscono.

La società opera nel mercato internazionale della ristorazione e dell’hospitality, con particolare riferimento al segmento luxury del settore, seguendo la clientela in ogni aspetto di consulenza manageriale e di gestione; dagli studi di ideazione e fattibilità-sostenibilità, alla progettazione dei format, sino al posizionamento strategico ed al controllo di gestione. 

Il management della società, oltre che dai soci fondatori Teresa Maltese, CEO, e Heinz Beck, Executive Chef, è composto da un team di altissimo livello in grado di assistere la clientela in ogni area dei servizi richiesti.

In aggiunta a ristorazione ed hospitality, la società opera attraverso alcune consulenze con azienda, come ad esempio per la linea sughi della De Cecco e attraverso la partnership con Omina Romana…oltre alla supervisione dei percorsi di istruzione e di formazione con la Consulenza e la Direzione Scientifica del Campus Universitario “Principe di Napoli”.

Heinz Beck è anche brand ambassador di Mercedes Benz.

In tutti questi anni, la società ha studiato e sperimentato gli effetti dell’alimentazione sul corpo al punto da portare avanti tuttora ricerche in questo ambito, affiancati da professionisti, perché la salute è un bene prezioso e Heinz e Teresa sono fortemente convinti che é possibile migliorare la nostra qualità di vita attraverso la cucina. 

Una cucina caratterizzata da equilibrio, attenzione alla qualità e stagionalità delle materie prime, salubrità e rispetto del cambiamento.

Quella dello Chef, infatti, è una professione in continua evoluzione; prima si imparava a cucinare, si studiavano l’igiene, i costi e si attribuiva grande importanza al sapore ed all’aspetto del piatto..mentre oggi, a tutto questo, si affiancano molte nuove discipline alle quali uno chef deve saper far fronte: occorre dunque apprendere le tecniche di cottura, conoscere le moderne strumentazioni ed il loro utilizzo, studiare intolleranze ed allergie, saper gestire la comunicazione attraverso moderni canali mediatici e porre attenzione alla sostenibilità e la food security.

Fondamentale, dunque, una adeguata formazione, fornire gli strumenti per lo sviluppo di una propria identità e la ricerca, costante, della qualità: questi, alcuni degli obiettivi della Beck & Maltese Consulting.

Da sempre Heinz e Teresa trasmettomo con passione ai loro collaboratori, distribuiti da Roma a Milano, da Dubai a Tokyo fino al Portogallo quelli che per loro sono i valori più importanti, da applicare in cucina e nel mondo del lavoro in generale.

 

Ecco cosa ha raccontato a Sport Club...

Per diventare uno chef stellato quanto conta, oltre alla tecnica e alla preparazione, la "gola"?

Stellato o meno, per uno Chef la “gola” intesa come apparato organolettico é un aspetto molto importante; quanto più é sensibile, tanto più ciascuno potrà utilizzare questo sistema per percepire le nuances di ogni singola preparazione che va a comporre il piatto. Certo, con l’esperienza si possono affinare la propria gola ed il proprio palato, ma é un dono naturale e come tale va preservato.

La cucina italiana davvero ha una marcia in più o la dieta mediterranea è sopravvalutata? Qual'è la cucina che lei ama di più al mondo?

La cucina che amo di più é in assoluto quella italiana. Da chef che ha scelto, studiato ed ancora oggi approfondisce la propria conoscenza in materia di cucina italiana, posso dire che davvero la nostra tradizione eno-gastronomica ha una marcia in più e merita di essere valorizzata il più possibile con la promozione del Made in Italy all’este noro. Abbiamo un patrimonio di cui andare fieri e noi chef, in qualità di ambasciatori della cucina italiana, abbiamo il dovere di far conoscere al mondo questa grandezza. 

Per quanto riguarda la dieta mediterranea, capita spesso che l’utilizzo di questa espressione faccia pensare, erroneamente, a privazioni e sacrifici.

Si tratta piuttosto di uno stile di vita. Non sono un medico, ma credo fortemente nei benefici che una gestione sana ed equilibrata delle nostre scelte e dei nostri comportamenti, anche in cucina, può apportare alle nostre vite. 

E la salute, come si sa, inizia a tavola.

Che cosa consiglierebbe, dunque, a chi vuole 

avvicinarsi ad uno stile di vita sano?

Suggerirei di iniziare scegliendo cosa mangiare

ogni giorno la cosa più importante è variare 

sempre tutte le pietanze. 

Una dieta (intesa come regime alimentare) orientata principalmente verso una sola materia prima, che sia carne, pesce o verdure, non é equilibrata. 

Ci sono diversi tipi di proteine, di carboidrati e molte altre sostanze che si possono ottenere unicamente alternando e combinando il più possibile gli alimenti. 

Il primo segreto, quindi, è nella ruota settimanale.

Nel libro “Passione Pura” parlo anche di questo e, non dimentichiamolo mai, dell’importanza di coniugare un’alimentazione bilanciata con l’attività fisica, fondamentali per uno stile di vita sano.

Va di moda la cucina in tv:  programmi, talent, sfide condotti da chef , stellati e non, ad ogni ora del giorno. Non si rischia di esagerare ed appiattire questa nobile arte?

Non credo sia possibile appiattire l’arte della cucina perché, da sempre, é un mondo che suscita forte emozioni. 

Reputo la TV un mezzo utile, che aiuta a sensibilizzare le persone e a farle sognare.

L’importante, tuttavia, é proprio distinguere fin da subito il sogno dalla realtà.

L’offerta, a livello di programmi TV, é davvero molto ampia e varia, al giorno d’oggi: ognuno é dunque libero di scegliere quale programma seguire e, soprattutto, decidere a quale scopo scopo, sia esso l’intrattenimento o l’informazione.

 

Lei una volta ha detto "Non si può scegliere il luogo in cui si nasce, ma si può scegliere quello in cui stare". Perchè ha scelto Roma?

Roma non ti stanca mai: ti emoziona, ti ispira, ti fa arrabbiare, ti fa sognare… I problemi ci sono in tutte le città, a maggior ragione quelle grandi, ma, di natura, sono una persona che preferisce concentrarsi sul bello e sul buono delle cose. 

Per questo amo Roma e rimango fortemente convinto che sia davvero una delle città più belle del mondo.