“La mia bandeja vincente”

La parola al nuovo presidente della FIP
Luigi Carraro vince la scommessa diventando presidente della Federazione Internazionale di Padel

La bandeja è il suo colpo vincente, tanto da utilizzarla spesso per chiudere il punto. Ma la sua bandeja migliore è stata - lo scorso novembre in Paraguay - l'elezione a presidente della FIP. Con 32 voti di scarto, Luigi Carraro* succede a Daniel Patti, dimissionario dopo 6 anni di presidenza.
“Ho appreso dalla sua voce questo risultato straordinario al quale abbiamo contribuito con grande entusiasmo”. Così Gianfranco Nirdaci, numero 1 del Comitato Padel. “Eravamo convinti che bisognasse fare qualcosa anche a livello internazionale e con Luigi sicuramente otterremo i risultati che tutto il mondo del Padel si aspetta”.

Carraro, la sua può essere considerata la prima e vera presidenza italiana della FIP?
Non vorrei chiamarla la “mia presidenza”, bensì la “nostra presidenza”. E’ una vittoria di tutto il movimento dello sport italiano a livello internazionale: sono stati tutti compatti nel sostenere la mia candidatura.
Il Padel sport olimpico, una FIP più istituzionale e un maggior sviluppo e diffusione del Padel. Questi i tre macro obiettivi con cui si è candidato. Come pensa di attuare il programma?
Per attuarlo mi sono già riunito con il segretario generale della FIP per capire com’è strutturata la Federazione e per strutturarla in modo adeguato. Il programma è ambizioso, ma realistico e concreto.
Cosa porterà la sua presidenza in termini di gestione e sviluppo del Padel italiano?
Lavoreremo fianco a fianco al Padel italiano. Ciò che ha realizzato Gianfranco Nirdaci si può definire un miracolo. Il modello italiano deve essere esportato in quei Paesi che si stanno affacciando a questo sport. Al contempo andremo a fornire supporto nella gestione del Padel in quei Paesi - come Spagna e Argentina - dove è consolidato.
Intende proporre una continuità o meno con la gestione precedente di Daniel Patti?
L’intenzione è quella di conservare e portare avanti ciò che di buono è stato fatto e di dare un impulso nuovo alla gestione della FIP, introducendo più managerialità e anche un progetto legato ai giovani che rappresentano il futuro del nostro sport. Inoltre, in programma ci sono degli eventi mirati a consolidare la crescita del Padel rivolgendo l’attenzione al pubblico, ai media, ai partner e ai giocatori che - va ricordato - rappresentano l’essenza di questo sport.
In Italia il Padel ha avuto uno sviluppo esplosivo ed esponenziale in pochi anni. Pensa che possa accadere anche in altre regioni del mondo?
Sì, ne sono convinto. Replicando ciò che è stato fatto in Italia, il Padel potrà avere uno sviluppo analogo anche altrove. E’ stato scientificamente provato, il Padel ha una sua magia: genera una strana alchimia tra socializzazione e senso di squadra. Provoca, inoltre, una sorta di dipendenza, sana. Questa è la chiave che consente al Padel di essere così praticato e apprezzato.

* già a capo del Club Italia, contenitore nato la scorsa primavera dove sono state convogliate le quattro nazionali italiane: maschile, femminile, giovanile e senior.