La FIT entra nel futuro attraverso un progetto integrato di riassetto “aziendale”

Dallo scorso 2° maggio, Marco Martinasso, 34enne manager torinese, è il nuovo Direttore Generale della FIT Servizi srl, società controllata da Federtennis. E' chiamato a "disegnare", ma soprattutto a realizzare il progetto di riassetto delle attività del gruppo FIT.

di Marcel Vulpis

Proveniente da Alitalia dove ricopriva la posizione di VP marketing & digital business, azienda dove ha lavorato per ben 8 anni e con diversi e crescenti ruoli aziendali, Marco Martinasso si è occupato in esperienze precedenti di sviluppo e marketing di prodotto in multinazionali del calibro di L’Oréal e Fiat Chrysler Automobiles, oltre che di “consulenza strategica”, seguendo progetti di ridefinizione per altre importanti aziende.
Lo abbiamo incontrato per farci raccontare le "milestones" del progetto di riassetto della Federtennis, tra le più importanti realtà sportive italiane.

Direttore qual è la “fotografia” del prodotto tennis in Italia?
Se analizziamo il pre-consuntivo per l’anno in corso, possiamo presentare, come primo dato, quello del valore della produzione, stimato in 62 milioni di euro (incluso il giro d’affari sviluppato dalle cosiddette controllate, nda). E’ il livello più alto mai raggiunto, se torniamo indietro a 15 anni fa, quando è iniziata la gestione dell’attuale presidente della Federtennis (Angelo Binaghi). Attualmente possiamo contare su un numero di tesserati che si avvicina alle 400.000 unità, con una crescita costante dal 2001 ad oggi. Di fatto, ci troviamo di fronte ad un bacino d’utenza triplicato. Abbiamo assistito ad anni con una crescita a doppia cifra e con un forte consolidamento dei risultati raggiunti...stagione dopo stagione. Ma vi sono ancora margini di crescita.
Cosa intende nel concreto?
Bisogna considerare che, in Italia, vi sono milioni di appassionati e fan. Ecco perché riteniamo che vi siano ancora molti “potenziali” tesserati raggiungibili.
Uno dei fattori che potrà accelerare questo processo è proprio lo “stream” digitale che abbiamo intenzione di attivare nei prossimi mesi. Nel 2019 potremo disporre di un innovativo sistema di richiesta di tessera online, che nasce non soltanto per dare delle risposte tecnico-operative sui diversi territori, ma anche per fornire nuovi servizi, nell’ottica della soddisfazione dei nostri utenti. Lo sviluppo di processi e sistemi digitali, all’interno della struttura federale, è un asset strategico del progetto di riassetto per cui sono stato chiamato in seno al gruppo FIT. Si sposa, tra l'altro, con l’evoluzione digitale dell’intera federazione. La tessera “digitale” ci consente, da un lato di rispondere alle nuove normative in tema di GDPR, dall'altro di conoscere meglio il nostro mondo. Da qui, nei prossimi mesi, sono previsti i “rilasci” dei nuovi siti, app e operazioni di CRM. Attraverso questa ed innovativa piattaforma, cercheremo di restituire valore ai nostri tesserati anche attraverso i partner.
Come si inserisce, in questo progetto, il canale SuperTennis?
Sin dal suo lancio SuperTennis Tv è stato il driver mediatico del nostro mondo. Ha consentito a tutti (appassionati e non) di seguire, in modo libero - sotto il profilo della fruizione - il tennis italiano e internazionale di qualità. E’ chiaramente un canale costruito ed ideato per promuovere questo sport in tutta Italia, sfruttando, anche in questo caso, la crossmedialità della piattaforma (oltre al canale tv anche il sito, l’app e i social). SuperTennis, visibile sul canale 30 del TivùSat, sul 64 del digitale terrestre e sul 224 di Sky (sat), ha raggiunto, nel 2017, il picco dei 748.856 contatti ed un’audience media giornaliera (sempre nel 2017) pari a 14.087 utenti (il livello più importante è avvenuto nel 2015 con 15.370 contatti). Anche questo strumento è essenziale nel processo di riassetto e di digitalizzazione del prodotto-tennis, con un’attenzione soprattutto al target dei giovani.
Ci spiega meglio la sua idea di “riassetto”?
Dopo aver analizzato i dati storici del valore della produzione, alla luce anche dell’ultimo risultato disponibile, ci siamo resi conto che dovevamo trasformare la FIT in una vera e propria realtà aziendale. Il giro d’affari è quello di un'impresa medio-alta. Abbiamo puntato a ricalibrare la mission ed i processi organizzativi di questa importante realtà. Oggi la Federazione si sta muovendo sempre più nella direzione di una “Media Company” moderna. Ci rivolgiamo ai nostri tesserati (circa 400 mila utenti), ai circoli (3.200 strutture), ma anche ai semplici appassionati di tennis e al target dei giovani, atleti e fan del prossimo futuro. Ecco perché ci dobbiamo muovere come una azienda moderna, che si rivolge a diversi target attraverso la promozione delle nostre discipline di riferimento (tennis, chiaramente…ma anche padel, beach tennis e tennis in carozzina).
Come sta crescendo l’attrattività del tennis nel rapporto con le aziende partner?
Se analizziamo gli eventi sportivi più importanti che si svolgono sul territorio italiano possiamo affermare che abbiamo intercettato alcuni importanti settori merceologici come il comparto bancario e assicurativo, l’automotive, l’energia, le bevande, l’orologeria e molti altri, ma possiamo ulteriormemte crescere nei prossimi anni. Nel caso delle Next Gen Atp Finals di Milano (riservate ai migliori under 21 al mondo) vantiamo la presenza di Emirates, Tag Heuer, Dunlop, Kia, Lotto e Acqua Lete.
Quali saranno le novità invece degli Internazionali di Tennis?
Nell’ultima edizione 2018 abbiamo superato le 203 mila presenze (per un giro d’affari di 33 milioni di euro), una soglia per certi versi psicologica. E’ stata una edizione molto positiva, ma dobbiamo lavorare, con maggiore attenzione, sui “sold out” delle diverse giornate. E’ avvenuto spesso, ma in alcune giornate c’è da investire ulteriormente in azioni di marketing, comunicazione e promozione.
Cercheremo poi di portare il tennis in città. Il complesso del Foro Italico dovrà diventare ancora di più nei giorni della manifestazione, un polo di attrazione di una intera metropoli. Su questo dovremo lavorare per lanciare nuove idee creative. L’intera area deve diventare, inoltre, un “place to be” da vivere. Con un biglietto del ground molto competitivo, tante persone possono e potranno (nel futuro) entrare nell’area del Foro Italico, ammirare in primis il “Pietrangeli" affascinante campo da gioco ed unico al mondo nel suo genere, per poi spostarsi liberamente sugli altri campi secondari e nel villaggio commerciale…anche per divertirsi in questo fantastico "salotto a cielo aperto”.
Tra le novità future anche la nuova sede...
Assolutamente si. Ad oggi siamo localizzati su quattro diversi uffici. Dovremo, da qui ad un anno, ritrovarci tutti, per lavorare insieme in modo più razionale, in un unico posto. Anche questa operazione può diventare un elemento-bandiera del nostro progetto di riassetto globale.