Motori

Inseguendo l’Honda

Ducati e Yamaha svelano i bolidi per vincere il mondiale MotoGP 2018. Tutti veloci nelle prime prove, le speranze italiane pesano su Valentino e Dovizioso, che però hanno in casa pericolosi rivali, Lorenzo e Viñales. Quello da battere però è sempre Marquez.

di Fabrizio Lubrano Lavadera

Il Ducati Team 2018, che affronterà le 19 tappe del Motomondiale a partire dal 18 marzo in Qatar, si è presentato al mondo da Borgo Panigale a metà gennaio. Alla presenza dei due piloti confermati, Dovizioso e Lorenzo, è stata la nuova Desmosedici GP versione 2018 in livrea bioanco-rossa. Luigi Dall’Igna, Direttore Generale di Ducati Corse ha commentato: “Ritengo che entrambi i piloti del Ducati Team possano puntare a lottare per il titolo mondiale nel 2018”. Un pensiero, neppure tanto velato, al titolo sfumato l’anno scorso per una manciata di punti. Ma Dovizioso vuole provarci anche in questa stagione: “Dopo essere arrivati secondi con sei vittorie nel 2017 - ha dichiarato - naturalmente il nostro obiettivo non può che essere quello di lottare per vincere il campionato, ma dobbiamo restare con i piedi per terra perché sappiamo che ogni anno ha una storia a sé”. Lo ha seguito a ruota Lorenzo, che non nasconde le proprie aspirazioni: “Andrea e la Desmosedici GP hanno dimostrato che abbiamo tutte le carte in regola per provare a vincere il campionato del mondo, e io credo di avere la forza e l’esperienza necessarie per lottare insieme a lui per questo obiettivo.”

Qualche giorno dopo Ducati, è stata svelata anche la nuova Yamaha M1. Molto carichi i due piloti, con Valentino Rossi deciso a combattere anche contro la sfortuna: “L'anno scorso - ha spiegato il campione pesarese - ho avuto una vittoria e sei podi, ma anche alcuni problemi e infortuni”. Dal canto suo Viñales, che ha annunciato a sorpresa il prolungamento del suo contratto fino al 2020, si prepara alla seconda stagione in Yamaha, e non cela l’ottimismo: “Abbiamo una squadra davvero buona, quindi penso sia naturale puntare alla vittoria in ogni gara e al titolo del campionato”.
Gli ultimi giorni di gennaio hanno visto tutto il circo iridato impegnato a Sepang, in Malesia, per tre giornate di test ufficiali. Le Ducati sono apparse migliorate: più guidabili in curva e come sempre velocissime in rettilineo. Lorenzo, a sorpresa, ha fatto segnare il miglior tempo di tutti, mostrando nelle interviste una fiducia nel nuovo mezzo che non aveva avuto all’inizio della prima stagione in Ducati: “Parto da Sepang molto soddisfatto. Sono convinto che la moto sia migliorata in molti aspetti rispetto allo scorso anno. Adesso la sento più adatta al mio stile di guida […] Siamo solo all’inizio dell’anno però ho già delle buone sensazioni”. Le prestazioni della moto italiana sono state confermate anche dal quarto posto generale di Dovizioso e dai tempi dei team satellite, lasciando presagire una stagione di soddisfazioni dalle parti di Bologna. “Sono stati tre giorni di test molto interessanti – ha detto Dovizioso - e ce ne andiamo da Sepang con delle sensazioni molto buone. Sinceramente non mi aspettavo un miglioramento così evidente in questo primo test, e adesso dovremo confermare anche nei prossimi circuiti che siamo sulla strada giusta.”

 Valentino Rossi ha fatto segnare ottimi tempi per due dei tre giorni, tra cui il suo miglior crono di sempre a Sepang, classificandosi alla fine ottavo e primo dei piloti Yamaha: “Il terzo giorno è stata dura ma abbiamo fatto un buon lavoro. Abbiamo testato tutto e abbiamo le idee abbastanza chiare. In confronto allo scorso anno abbiamo migliorato il passo corsa anche con gomme usate.” La versione 2017 della Yamaha M1 è stata definitivamente accantonata, come voleva Rossi che non l’ha mai digerita, tornando al progetto base del 2016. Una scelta sposata anche dal compagno/rivale Viñales, finito 18mo, e dall’asso francese Zarco, che guida una Yamaha satellite. “Abbiamo lavorato duramente, cercando di migliorare – ha detto Viñales - ed ora dobbiamo controllare i dati raccolti per capire come migliorare ancora in Tailandia”. La carovana mondiale, infatti, si riunirà per la prossima sessione di test ufficiali a metà febbraio, sul circuito tailandese di Buriram. Là si avranno ulteriori indizi di chi avrà le carte in regola per sfidare la Honda e Marquez, che per ora non ha brillato nei test finendo settimo. Nessuno comunque dubita che l’uomo da battere sarà ancora lui.