Motori

Il canto delle carene

Le moto più attese all'EICMA di Milano (10 al 13 novembre) sono le sportive carenate. Nonostante le vendite (in crescita) premino il settore adventure e crossover le più ammirate sono sempre le super sportive, considerate in via d'estinzione. Ducati Supersport o Honda Fireblade: quale sarà la regina del ballo milanese. “Grosse” novità annunciate anche tra i maxi scooter.

Di Giuliano Giulianini

L'annuale appuntamento con la più importante fiera mondiale delle moto è fissato per il secondo fine settimana di novembre, quando a Milano-Rho apriranno i battenti della 74a Esposizione Internazionale del Ciclo e Motociclo. In realtà la storia di questa kermesse è ultracentenaria, risalendo la prima edizione al 1914, e quest'anno cade in un periodo buono per il settore, con una ripresa delle vendite che prosegue la tendenza già registrata nel 2015.

Il mercato
I dati parlano di un incremento del mercato europeo del 6%, che si concretizza in quasi 720.000 moto vendute finora nel 2016. 150.000 di queste sono state comprate in Italia, paese leader a livello continentale, seguito da Germania, Francia, Spagna e Regno Unito. Nel nostro paese l'incremento delle vendite ha superato il 12% rispetto al 2015 rinvigorendo un settore di punta, anche del Made in Italy. Regina delle moto in concessionaria, si conferma la BMW: con la famiglia di modelli GS doppia per vendite la seconda in classifica. Il modello stradale (R1200GS) è primo in assoluto, la "sorella" attrezzata per l'off road (GS Adventure) è sesta in classifica. In generale gli italiani amano quel tipo di moto che di volta in volta le case classificano come maxi enduro, crossover o appunto adventure: moto dall'aspetto fuoristradistico, con ruote grandi, posizione di guida comoda, ampio spazio per il passeggero e dotazioni tecniche che le rendono adatte a viaggiare in autostrada. 
In classifica sotto il trono BMW ci sono l'Africa Twin, grandiosa operazione nostalgia lanciata lo scorso anno dalla Honda; la Yamaha MT 09 Tracer; la Honda NC750X, rivoluzionaria moto con cambio a scelta automatico o sequenziale. Poi, nelle preferenze dei connazionali a due ruote, arrivano le naked: moto stradali derivate dalle sportive, ma senza carene, col motore in mostra. Sono figlie della moda lanciata clamorosamente negli anni '90 dal Monster Ducati, ancora regolarmente sviluppato e in produzione nell'ultima incarnazione con motore da 800cc, sebbene scalzato nel cuore dei ducatisti, dallo Scrambler.
Nudi classici

Qui si passa al settore modern classic, o heritage a seconda della definizione delle case: moto moderne nella sostanza, con ABS (ormai obbligatorio), motori performanti, elettronica che gestisce la guida; ma vintage nell'apparenza, con riferimenti all'estetica degli anni '60 e '70. A Milano sono annunciate due nuove incarnazioni dello Scrambler 800cc, che può cambiare aspetto semplicemente sostituendo accessori come il manubrio, i fari, la sella, i fianchi del serbatoio e altri fronzoli. Ducati, con una nuova campagna mirata a giovani avventurieri, presenterà le versioni Caffè Racer e Desert Sled. Nulla è ancora trapelato, ma i due nomi lasciano presagire manubri bassi, cupolino, sella sportiva e cromature per la prima; ruote tassellate, posizione eretta e fari a griglia per la seconda. Restando in tema heritage la Honda declina in due versioni la sua CB1100 (EX e RS): una caffè racer con ruote a raggi e serbatoio d'acciaio; e una sportiva con cerchi in lega, manubri bassi, sospensioni e freni potenziati. Triumph cerca di rilanciare la Bonneville alleggerendo la T120. La nuova T100 da 900cc si rifà nell'aspetto ai modelli Bonneville di fine anni '50, presentandone due allestimenti: uno ricco di cromature, l'altro più dark. La casa inglese porta a Milano anche la Street Cup, versione sportiva della Street Twin ma sempre elegante: con sella scamosciata, decorazione bicolore e strumentazione analogica.
Tra le nude va segnalata l'evoluzione della famiglia MT di Yamaha: una gamma di modelli di successo che va dalla "piccola" MT3 alla mostruosa MT10, passando per l'avventurosa MT09 Tracer (quella che vende di più). All'EICMA vedremo le nuove MT10 SP che si spingono verso l'esasperazione sportiva della R1M (derivata dal bolide di Valentino Rossi), e le più "umane" MT09 che però a loro volta cominciano ad assomigliare alle MT10 grazie a fari spigolosi e aggressivi i quali, a giudicare dai primi commenti, non hanno incontrato il favore di molti appassionati.
Le super sportive
Mercato e nostalgia a parte, probabilmente tutti gli occhi di questo salone, come già quelli di Intermot (Colonia) che lo ha preceduto, saranno puntati sulle moto sportive. Gli italiani sposano le moto quadrate ma sognano quelle con le curve. Il settore delle sportive è in crisi da anni, dopo il boom degli anni '90: oggi non c'è una moto carenata tra le prime venti posizioni della classifica di vendite. Le ragioni sono legate ai costi delle moto e degli accessori, alle norme sempre più restrittive del codice della strada, e al generale invecchiamento dei potenziali clienti (e relative compagne) che consiglia cavalcature più comode. Quest'anno però ci sono due modelli molto attesi e tante novità, anche dovute al generale rinnovo delle gamme che le case devono fare adeguarsi alle norme Euro 4, e al fatto che l'ABS è diventato obbligatorio per legge sulle moto di nuova produzione. 
A Colonia Ducati ha svelato la nuova Supersport, che richiama il nome di un modello del passato mai dimenticato (come lo Scrambler): bella (quasi) come una Panigale ma infinitamente meno cara, è una moto leggera e performante, sicura (con ABS, controllo di trazione e mappe elettroniche per ogni situazione di guida) e relativamente comoda. Le sportive moderne infatti guardano alla strada, più che alla pista, tanto è vero che la categoria sfuma nella definizione sport touring: selle più accoglienti e basse, cupolini più protettivi e tanta elettronica che aiuta a guidarle. 
L'altra reginetta attesa al ballo, anche se di diversa categoria, è la Honda CBR1000RR Fireblade SP, motore più potente della Ducati, peso inferiore, elettronica imperante con controllo di trazione a 9 livelli, tre modalità di erogazione della potenza (riding mode) preimpostate e due personalizzabili. Online si sono aperte le dispute su quale delle due (Supersport o Fireblade) sia più bella. Tra le damigelle pronte a sgomitare a Milano ci saranno però motociclette tutt'altro che anonime: le Suzuki GSX-R1000 e GSX-R1000R, moto da 202 cavalli, con telaio in alluminio e cambio elettronico; la Kawasaki Z1000SX, che oltre a evolvere l'elettronica come le concorrenti ha imbottito la sella e ampliato il parabrezza; e l'Aprilia RSV4, identica nell'aspetto al modello precedente ma con dotazioni elettroniche adatte anche a chi vuole portarla in pista.
Avventurieri in città
Chiudiamo con gli scooter, mercato di punta del settore "due ruote" in Italia, ma segnalato in calo rispetto al 2015. Da noi il dominio assoluto è dell'SH di Honda, che piazza tre versioni (150, 300 e 125) ai primi tre posti della classifica delle vendite. Da soli vendono il quadruplo del quarto in classifica: il Piaggio Beverly 300. A Milano le novità maggiori riguardano però i maxy scooter, il cui re è il TMax 500 di Yamaha. La casa giapponese presenterà il nuovo X-Max 300, omologato Euro 4, che però debutterà in cooncessionaria nell'aprile 2017. Kymco, che occupa onorevolmente il 5° posto con l'Agility 125, prova a invadere il segmento dei maxi scooter con il nuovissimo AK 550: motore bicilindrico da 550cc e 53 cavalli, telaio in alluminio. 
Anche tra gli scooter si parla sempre più di sport touring: mezzi che coniugano prestazioni brillanti e comodità d'uso; Honda invece prosegue sulla strada intrapresa con l'Integra, cercando di imporre i suoi ibridi moto-scooter: all'EICMA si vedrà, in anteprima mondiale l'X-ADV, un minotauro figlio del "concept city adventure". Secondo il colosso nipponico è un mezzo buono per andare in ufficio e guadare torrenti, raggiungere l'agriturismo in montagna e sfrecciare in tangenziale: ruote tassellate, ciclistica evoluta, cambio automatico/sequenziale e chissà cos'altro, dovrebbero decretare il successo di questo mezzo "totale". Vedremo.