Carburanti sintetici: il futuro della mobilità sostenibile


Un nuovo protagonista si affaccia sulla ribalta della mobilità sostenibile: i carburanti sintetici. Sebbene in costante crescita, il trasporto elettrico ha preso piede da un tempo relativamente breve e si calcola che nel 2030 all'incirca la metà dei veicoli che saranno su strada saranno ancora alimentati da motori diesel o benzina. Se si intende dunque ridurre le emissioni di Co2 una delle soluzioni ideali è dunque l’utilizzo di carburanti sintetici. Ma cos'è questo nuovo combustibile?

E' un nuovo tipo di alimentazione ecosostenibile che può essere declinato in versione benzina, diesel o gas sostitutivo di quello naturale. Questo nuovo carburante è generato dalla combinazione dell'idrogeno (ricavato dall’acqua) e del carbonio che può essere riciclato da processi industriali o catturato dall’aria utilizzando appositi filtri attraverso processi che usano energia elettrica ottenuta esclusivamente da fonti rinnovabili. Ecco dunque che la nuova mobilità sostenibile è ottenuta tramite un processo di fabbricazione che sfrutta, riciclandola, proprio la tanto combattuta Co2!

Test aziendali hanno inoltre dimostrato che i veicoli già in commercio e gli impianti industriali possono utilizzare questi carburanti senza subire modifiche.  La multinazionale tedesca Bosch ha recentemente condotto uno studio che ha dimostrato che, se in tutta Europa fossero usati esclusivamente i carburanti sintetici, sarebbero risparmiate ben 2,8 miliardi di tonnellate di Co2 entro il 2050. Si tratta di una cifra equivalente a tre volte le emissioni di anidride carbonica della Germania nel 2016! Oltre all'abbattimento dell'anidride carbonica i carburanti sintetici consentirebbero di ridurre praticamente a zero la produzione di fuliggine con conseguente taglio dei costi delle tecnologie di trattamento dei gas di scarico. Ma cosa comporta questo tipo di alimentazione rispetto all’elettrico?
Maggior flessibilità d'uso, maggior facilità di utilizzo su mezzi pesanti  impiegati per le lunghe distanze e convenienza sotto il profilo economico sono i pricipali punti di forza di quest’innovazione. Bosch ha infatti calcolato che, fino a una durata di vita dell’auto di 160.000 chilometri, il costo totale di proprietà di un veicolo ibrido alimentato con un combustibile sintetico potrebbe essere minore di quello di un’auto elettrica per spostamenti a lungo raggio, a seconda del tipo di energia rinnovabile utilizzato.

Il tasto dolente dei carburanti sintetici, ad oggi, è invece rappresentato dal costo dell'energia e da quello di produzione, che superano decisamente  i normali oneri dei carburanti fossili. Un forte aumento della produzione e una legislazione favorevole alla materia potrebbero tuttavia consentire un cambiamento di rotta abbassando il costo di produzione dell'energia elettrica da fonti rinnovabili. Lo studio condotto da Bosch evidenzia inoltre che, anche se le auto elettriche diventassero più alla portata di tutti, in futuro, risulterebbe comunque conveniente proseguire nello sviluppo di questi combustibili sintetici.
Maggior flessibilità d’uso, maggior facilità Le proiezioni parlano di un costo netto di 1,2 euro al litro nel 2030 e di circa 1 euro nel 2050. Evidenziano inoltre che, con ogni probabilità, in futuro tutti gli autoveicoli saranno alimentati elettricamente mentre navi, aerei e alcuni mezzi adibiti al trasporto pesante continueranno a utilizzare il carburante tradizionale.