Antico Tiro a Volo
7 e 8 Giugno. In palio il Primo Trofeo ATV LEGENDS OPEN . Ne parliamo con uno dei partecipanti, Vincenzo Santopadre
Foro Italico. Mercoledì 14 Maggio. Ore 10.30. Il Centro del Mondo. Sembra di stare a via del Corso un sabato pomeriggio. Fiumi di persone che passano da un campo di gioco all'altro, come se fossero in un flipper. Le statue dello Stadio dei Marmi fanno da cornice ad uno dei quadri più belli che si possano ammirare. Migliaia di ragazzi entusiasti che seguono le gesta dei loro Campioni della racchetta.
Ma non è l'odore della terra appena battuta, neanche il profumo inebriante degli alberi potati da poco che arriva da queste parti in primavera, ma è il sapore della sfida quello che si respira nei dintorni degli impianti sportivi più iconici del nostro Paese. Chi in presenza, chi con il cuore, sono tutti qui i protagonisti dell'Evento che si terrà nella Capitale il prossimo 7 ed 8 Giugno. All'appello hanno risposto tutti con grande entusiasmo. Sono ex giocatori professionisti del Tennis, che appesa la racchetta al chiodo, si contenderanno lo scettro della Prima Edizione del Torneo ATV LEGENDS OPEN , organizzato dalla nostra rivista, in una delle location più prestigiose e suggestive della Capitale, il Circolo Antico Tiro a Volo. Nel cuore dei Parioli, confinante con Piazzale delle Muse, si disputerà un Torneo che, ancor prima di iniziare, ha attirato la curiosità e l'interesse di tutti gli addetti ai lavori di quello sport che, in questi ultimi anni, è diventato il lustro ed il vanto della nostra nazione. Si ritroveranno per una rimpatriata da ex colleghi e grandi amici, nientepopodimeno che, Vincenzo Santopadre, Daniele Bracciali, Potito Starace, Marco Meneschincheri, Davide Sanguinetti, Paolo Lorenzi, Stefano Cobolli e Stefano Pescosolido. E senza "spolierare" nulla...non mancheranno tante sorprese che renderanno ancora più suggestiva questa manifestazione di inizio estate. Sabato 7 Giugno in tabellone i Quarti di Finale e domenica 8 Giugno, Semifinali e Finale, tutto nella mattinata.
In altre parole, vedrete giocare i migliori atleti che hanno rappresentato ad altissimi livelli la nostra bandiera su tutti i campi in cui sono scesi dei vari circuiti internazionali. Ne abbiamo parlato con uno degli partecipanti, che non vede l'ora di scendere in campo. Vincenzo Santopadre, classe 1971, romano, da giocatore miglior ranking ATP n.100, celeberrimo allenatore di Matteo Berrettini quando divenne il n.6 al mondo e quando insieme nel 2021 portarono il Tricolore alla finale di Wimbledon, ora assistent coach di Lorenzo Sonego e punto di riferimento dell' intero movimento.
Vincenzo, come è nato questo momento magico del tennis italiano?
"Pianificazione e tanto lavoro. Da anni il movimento è cresciuto tantissimo dal punto di vista programmatico e di preparazione. Abbiamo cominciato a vedere al domani e non al risultato di oggi. E i frutti si vedono. Certo, la componente fortuna è sempre gradita, il lusso di avere 23 giocatori, tra maschile e femminile, agli Internazionali 2025 è frutto di grandi sacrifici ed anche di straordinarie alchimie di risultati".
Pensi che si sia raggiunta la punta dell'iceberg o possiamo ancora crescere?
"Siamo uomini di sport. Vorremmo sempre crescere, migliorare e vincere. L'obiettivo da raggiungere domani, è sempre più importante di quello raggiunto oggi. Con grande sportività partecipiamo a tutti i tornei, accettiamo l'esito del campo ma vogliamo sempre e comunque conquistare i trofei. Quindi bisogna alzare ancora di più l'asticella per immaginare un team di ragazzi azzurri ancora più forti, visti i risultati lo so che è difficile, ma bisogna avere l'obiettivo di migliorare allenamento dopo allenamento. Step by step, un piccolo passo giorno dopo giorno, è nel nostro DNA".
Agli Internazionali d’Italia, appena terminati, un numero di tifosi mai visto. Ennesimo record di spettatori. Il pubblico sta cambiando e comincia ad essere più tecnico?
"Sappiamo bene che il Foro Italico è sempre stato anche un luogo dove farsi vedere e vivere le serate mondane. Sono decenni che lo vivo, prima da giocatore e poi da allenatore, ci sta ed è comunque bellissimo che sia un luogo di ritrovo e svago per la gente che lavora tutto il giorno. Effettivamente, grazie ai recenti successi dei nostri giocatori e delle nostre giocatrici, ho notato uno spettatore più attento, molto informato e quasi esigente, chiaro segnale che il tennis sta cominciando ad essere seguito con passione ed attenzione per l'intera stagione. Poi, il supporto delle Televisioni e l'apporto dei Social è stato fondamentale, grazie a loro possiamo vedere e vivere tutti i tornei dei Masters quando e come vogliamo".
Un torneo dopo l'altro senza soluzione di continuità, non c'è preoccupazione che il tennis venga inflazionato con troppi eventi lunghi. Il futuro potrebbe fatto solo da Slam come le Nitto Finals di Torino o il Six Kings di Riyad?
"Il nostro mondo sta cambiando e molto, d'altronde come tutto le altre discipline agonistiche. Ma nel nostro sistema bisogna sempre considerare gli interessi che possano avere gli sponsor. Certo, calendari alla mano, i tornei, i Masters 1000 come il Foro Italico, per i giocatori potrebbero essere un pò logoranti. La soglia del rischio infortuni recentemente si è alzata, il corpo e la mente sono parecchio sotto stress. Ma, a dire il vero, c'è sempre stato, ma ho notato che adesso chi va avanti nel tabellone vive con maggiore ansia la preoccupazione di farsi male. E chi viene eliminato probabilmente passa troppo tempo fermo prima del successivo appuntamento. Qualche soluzione si sta pensando, noi siamo uno sport senza orologio, potrebbe essere arrivato il momento di mettere un tempo effettivo alle partite. Sarebbe una vera e propria rivoluzione epocale, servirebbe per alleggerire i turni over degli atleti e strizzare l'occhiolino ai tempi televisivi di chi investe nel pianeta tennis".
Il boom del Padel ed ora del Pickeball ha dato una mano o meno al tennis?
"Negli ultimi anni, soprattutto qui a Roma, c'è stato un boom di questi sport, il Padel ad oggi fa numeri impressionanti, il Pickeball sta crescendo. Onestamente, penso che il Tennis sia un'altra cosa e viva di luce propria. Mi sono avvicinato alla racchetta da piccolo, al Circolo Sant'Agnese di Roma, e non lo ho mai ne' tradita ne' abbandonata, lo ha avuta sempre al mio fianco. Vittorie e, soprattutto sconfitte, mi hanno aiutato a crescere e diventare un uomo. Senza cadere nella facile retorica, è stata una scuola di vita".
Infine, sei carico per la Prima Edizione dell'ATV LEGENDS OPEN?
"Sto contando i giorni... È un bellissimo progetto che ho sposato dal primo momento. Non vedo l'ora di rivedere e confrontarmi in campo con i miei amici ed ex colleghi. Diventerà sicuramente una data fissa ogni anno per trovarci insieme e ritrovare quella sana ambizione e voglia di alzare una coppa. Che alla nostra età non fa per niente male".