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Il Taekwondo del Futuro

Intervista ad Angelo Cito, Presidente della Federazione Italiana Taekwondo.

Buongiorno Presidente, come sarà il futuro del Taekwondo Italiano? 

Il programma che ho intenzione di realizzare è ambizioso, basato sulla continuità con il passato ma proiettato nel futuro.
È un programma per il Taekwondo del futuro, per una FITA che sia sempre più parte integrante del sistema sportivo nazionale e internazionale. 

Cosa Cambia rispetto al passato?

Quattro anni fa abbiamo dichiarato che “Noi siamo la storia e il futuro del Taekwondo Italiano”. Ebbene, se è vero che, ad oggi, possiamo affermare che un pezzo di storia lo abbiamo certamente scritto, dobbiamo altresì constatare che, nel futuro che abbiamo davanti, ci attendono sfide molto più impegnative di quelle che abbiamo mai affrontato. Sfide che, per essere superate, richiederanno tutto il coraggio, la determinazione e la passione che ci hanno contraddistinto in questi anni.

Quanto la Pandemia sta influenzando i vostri progetti?

Oggi, il mondo intero è alle prese con una pandemia che sta mettendo tutti a dura prova. Il posticipo dei Giochi Olimpici di Tokyo è forse uno degli esempi in grado di rappresentare a pieno la tragicità della situazione presente: un fatto del genere non si era mai verificato nella storia delle Olimpiadi moderne e anche la possibilità di svolgere i Giochi nel 2021, data l’incredibile complessità della situazione, rappresenta la madre di tutte le sfide per il mondo dello Sport e non solo.

È proprio in momenti come questi, tuttavia, che il Sogno Olimpico gioca un ruolo determinante. Il mondo ha oggi più che mai bisogno dei Giochi Olimpici e noi stiamo lavorando e lavoreremo a fianco del CONI, della WT, del CIO e del Comitato Organizzatore affinché questi possano svolgersi al meglio e in massima sicurezza, in primis per gli Atleti. Per loro, più che per chiunque altro, l’Olimpiade costituisce la realizzazione di un sogno. Per tutti noi, Tokyo 2020 sarà l’emblema stesso della rinascita.

Come il mondo, anche il Taekwondo ha bisogno delle Olimpiadi. Noi, il movimento del Taekwondo Italiano, abbiamo bisogno delle Olimpiadi.

Quale è stato il percorso di crescita della FITA?

La crescita che abbiamo vissuto negli ultimi decenni, in termini di affiliazioni, organizzazione e riconoscibilità è stata in buona parte determinata dall’appartenenza alla Famiglia Olimpica, che costituisce una vetrina senza paragoni per il nostro Sport, la più grande fonte di motivazione per le ragazze e i ragazzi che si allenano tutti i giorni e la principale ispirazione per coloro che vogliono cominciare. Non è un caso che la FITA sia stata riconosciuta come Federazione Sportiva Nazionale nel 2000, conquistando autonomia e indipendenza lo stesso anno in cui il Taekwondo, a Sydney, è entrato a far parte del programma ufficiale dei Giochi Olimpici. L’essere Sport Olimpico ci ha infatti permesso di entrare a pieno titolo nel CONI, condividendone gli obiettivi e la missione.

Per vincere le grandi sfide che abbiamo davanti è necessario combattere insieme, con serietà, professionalità e competenza. Questi, in particolare, sono requisiti necessari e indispensabili. Perché se ieri si poteva affermare "Chi sbaglia paga”, oggi purtroppo non è così. Pagare non è più abbastanza. Oggi chi sbaglia scompare.

Ed è proprio perché non c’è margine di errore, proprio perché non è ammissibile sbagliare, che dobbiamo essere meticolosi in tutte le scelte che facciamo, e che faremo. Perché per arrivare alle Olimpiadi, bisogna partire dalla nostra terra. Dalla nostra casa. Dalla nostra Federazione. Nello specifico, dalla gestione della nostra Federazione.

Una Federazione può dirsi davvero vincente quando è solida dal punto di vista organizzativo e finanziario. Quando è capace di individuare, per il proprio ambito, la strategia migliore per attrarre e generare nuove risorse, utili alla crescita dell’intero movimento.

Quali risultati si sono avuti nell’ultimo quadriennio sia dal punto di vista sportivo e non ?

Gli investimenti che abbiamo sostenuto in questi anni ci hanno permesso di ottenere un posizionamento di primo livello negli organi sportivi nazionali e internazionali, come testimoniato dalla vittoria, nel 2018, del premio come Miglior Federazione Nazionale del Mondo.

Ciò è frutto di risultati incredibili sia in campo sportivo, che in termini organizzativi e di comunicazione.

Relativamente all’ambito agonistico, penso al titolo mondiale di Simone Alessio, alle medaglie ai Giochi Olimpici Giovanili di Gabriele Caulo e Susi Cennamo, al trionfo nel Gran Prix Final di Vito dell’Aquila ed alle vittorie di Antonino Bossolo. Senza ovviamente dimenticare la centrata qualificazione Olimpica e Paralimpica. 

Per quanto attiene alle attività di ampia portata ed alle iniziative di promozione, è indiscusso il successo delle due edizioni del Grand Prix di Roma, che hanno ridefinito gli standard degli eventi di Taekwondo a livello internazionale e che sono state anticipate da tour nazionali organizzati con la collaborazione del WT Demo Team, dei Campionati Europei G4 di Bari, che hanno visto, fra l’altro, la conquista del titolo continentale da parte di Vito dell’Aquila, delle Universiadi di Napoli e degli European Master Games di Torino.

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