QUEL TANGO IRRESISTIBILE

Marcelo Capitani e Gustavo Sarmiento hanno stravinto il Master, il torneo dei migliori che chiude la stagione. Si è giocato nell’impianto indoor dell’ Aeronautica.

Marcelo Capitani

“Voglio rendere merito a tutto il movimento italiano perché - nonostante non ci fosse Denny Cattaneo, uno dei giocatori più forti in Italia - il livello tecnico si è alzato nettamente. Penso di aver contribuito in piccolissima parte anche io a questo miglioramento e ne sono orgoglioso perché ho allenato diversi giocatori di fascia alta che hanno ottenuto la qualificazione al Master. Il Padel Italiano sta crescendo.”
“Ho fatto il Master in coppia con Gustavo Sarmiento, un giocatore del World Padel Tour. In verità, non abbiamo avuto grandissime difficoltà. Nel girone di qualificazione Lollo Verginelli e Maurizio Serafino sono stati la coppia che ci ha impegnati di più. Hanno fatto una bellissima partita finita 6/3, 6/3. E’ stato il match più lottato. Sono felice anche per loro che sono miei amici. La scorsa stagione ho giocato tutti i tornei con Lollo.”
Hai proposto tu a Gustavo di giocare insieme?
“No, è stato lui. Mi ha chiamato all’ultimo momento e mi ha detto “Marsè (così Sarmiento chiama Capitani) se vuoi giocare con me abbiamo la possibilità di farlo.” Ancora non si sapeva se sarebbe venuto Andrè Britos, un giocatore eccezionale che avrebbe cambiato da solo gli equilibri del Torneo ma che poi non è più venuto. Quando Gustavo mi ha proposto di giocare insieme non avevo un partner fisso e allora gli ho detto subito di si. Quest’anno, purtroppo, non ho avuto un compagno fisso. Spero di essere più costante nel 2018. Uno dei segreti di questo sport è giocare sempre con lo stesso partner.”
Che giocatore è Gustavo?
“E’ uno che non molla mai. Al posto delle unghie ha gli artigli e sente la partita in maniera viscerale. Per gli avversari è uno difficile da leggere mentre lui capisce il gioco molto velocemente. Ha giocato nel World Padel Tour, ha il Padel nel sangue.”
“Il movimento italiano è cresciuto molto ma mancano ancora tante cose come la programmazione del lavoro tecnico nei club e le strutture. Mi hanno detto che il Comitato ha disegnato un progetto molto interessante per il futuro quindi dobbiamo avere pazienza.”
Cambiano ancora le regole ma con questi nuovi regolamenti tu puoi giocare il mondiale?
“Mi piacerebbe tantissimo. E’ il motivo per cui sono venuto in Italia. Ho fatto 13 anni di World Padel Tour ma giocare con l’Italia non ha confronto. Una cosa è certa: per alzare il livello bisogna far giocare i nostri con tutti i migliori. Io sono per un Padel senza frontiere, dove tutti possono giocare liberi con chiunque. Significherebbe che il livello del Padel italiano è cresciuto ancora.”

Gustavo Sarmiento

“Molto felice per il titolo, avevo un compagno incredibile e abbiamo vinto bene. Marcelo ha tantissima esperienza, lo conoscono dovunque. Spagna e Argentina non fa differenza, anche qui in Italia lo cercano tutti. Avevamo giocato insieme una sola volta, allo Slam di Misano. La verità è che abbiamo fatto un bel torneo. Non c’era tanto pubblico però piano piano io mi aspetto che la gente inizi ad avvicinarsi al nostro gioco.”
Cosa significa vincere il Master?
“Significa tanto. Siamo due giocatori professionisti e vincere un master è tanto. Sotto tutti gli aspetti. Soldi, soddisfazione sportiva, fiducia in quello che fai e poi ti garantisce un’esposizione mediatica che significa molto. Per noi il Padel è un lavoro, un lavoro piacevole ed emozionante ma un lavoro. Siamo molto felici. L’anno scorso ho perso la finale contro Marcelo quest’anno invece con lui abbiamo fatto una buona coppia perché sappiamo tutti e due quello che dobbiamo fare dentro il campo.”
Tecnicamente e strategicamente che tipo di giocatore è Marcelo?
“Lui è un giocatore con tantissima esperienza. Ha la capacità di leggere prima degli altri lo sviluppo tattico di uno scambio. Per migliorare bisogna avere maturità. La tattica è fondamentale per vincere, senza non vai da nessuna parte. Vince chi ha più testa e Marcelo ne ha tanta di testa. Sa quando deve accelerare la palla o rallentarla e sa dove metterla. Questa è la cosa più importante nella coppia: devi sapere dove mette la palla il tuo compagno. Altrimenti è impossibile giocare insieme. Se non hai questa sensazione significa che stai giocando individualmente ma questo è un gioco di coppia. Io e Marcelo siamo simili come carattere. In campo parliamo ma non comanda nessuno. Se lui mi chiede di cambiare qualcosa nel gioco lo faccio, se glielo chiedo io uguale. Non discutiamo mai in campo”.
Quanto è importante parlare in campo nel Padel moderno?
“Tantissimo. Una buona comunicazione è tutto. Quasi l’80 per cento. Bisogna parlarsi così uno capisce dove c’è il buco, se devo spostarmi avanti o indietro. Quando riesci a giocare e comunicare con il tuo compagno si entra in un’altra fase di gioco. Se non parli è difficile vincere. Il dialogo è fondamentale, qui in campo remiamo tutti dalla stessa parte, tutti insieme.”
Di quale parte dell’Argentina sei?
“San Luis, Cordoba. Lo stesso paese di Sanyo Gutierrez. Lui è più giovane ma abbiamo giocato tante volte insieme. Quando era piccolo l’ho anche allenato. E’ stato il numero 1 di San Luis poi numero 2 di Cordoba. In Argentina ho tanti amici nel Padel ma anche nel rugby. Ho giocato con le squadre giovanili del Tala. Nel Padel c’è la stessa disciplina del rugby. Se vuoi ottenere dei risultati devi fare una vita da atleta.”
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