Olimpiadi di Rio: conto alla rovescia.

Pochi giorni all'inaugurazione. I brasiliani mobilitano l'esercito e si dicono pronti. Il CIO conferma. Gli azzurri in partenza sono 278; obiettivo: 25 medaglie e top ten del medagliere.

di Giuliano Giulianini

Al momento di scrivere queste pagine (14 luglio) la torcia olimpica si trova a Biguaçu, nello stato di Santa Caterina, e corre lungo la costa brasiliana verso Rio De Janeiro, un migliaio di chilometri più a nord. Quando il lettore avrà per le mani questo numero di SportClub mancheranno circa due settimane alla cerimonia di inaugurazione e la torcia sarà arrivata a Rio Claro, nell'entroterra di San Paolo: di chilometri ne mancheranno allora appena 150.
"Rio è pronta ad accogliere il mondo" ha sancito Nawal El Moutawakel, il rappresentante del Comitato Olimpico Internazionale dopo l'ultima ispezione a impianti, servizi e infrastrutture pochi giorni fa. Il presidente ad interim della nazione, Michel Temer, aggiunge enfatico: "Il Brasile vi aspetta a braccia aperte" e ricorda i recenti eventi sportivi ospitati dal suo paese, trascorsi senza problemi rilevanti (come i mondiali di calcio 2014). Braccia accoglienti sicuramente, ma anche pronte all'azione: il personale addetto alla sicurezza di atleti, staff, turisti e giornalisti ammonta ad 88.000 persone, divisi tra 47.000 poliziotti e 41.000 militari delle forze armate brasiliane che sono stati dislocati a Rio per la durata dei giochi olimpici (5-21 agosto) e paralimpici (7-18 settembre); in loro appoggio anche 12 navi, 28 elicotteri e 70 blindati.

#ItaliaTeam
Il 3 agosto Matteo Renzi inaugurerà Casa Italia a Rio. Per l'occasione Pirelli, partner della spedizione, illuminerà la statua del Cristo Redentore con il tricolore. A 24 giorni dai giochi, al momento di andare in stampa, il conto degli azzurri in partenza per Rio è salito a 278. Gli ultimi a conquistare il pass sono i quattro che parteciperanno al ritorno del golf tra gli sport a cinque cerchi: Matteo Manasseo e Nino Bertasio, che portano il totale degli uomini a 145, Giulia Molinaro e Giulia Sergas, grazie alle quali il conto le atlete sale a 133. 
Pochi giorni prima era toccato a Ayomide Folorunso staccare il biglietto per il Brasile: con il tempo realizzato nella semifinale dei 400 ostacoli agli Europei di Amsterdam, ha conquistato il minimo per andare ai giochi. La giovane azzurra di origine nigeriana fa parte di una nutrita pattuglia di italiani nati fuori dai confini; sono 19: 2 africani, 5 cubani, 2 sudamericani, 7 europei. I più noti al pubblico sono gli schiacciatori della nazionale di volley Oleg Antonov, nato a Mosca, e Osmany Juantorena, nato a Cuba; la tuffatrice Noemi Batki, bronzo europeo lo scorso anno dai 10 metri, nata a Budapest; la sua concittadina Viktoria Orsi Toth, trasferitasi a Bari con la famiglia da bambina, in coppia con Marta Menegatti ha regalato all'Italia la medaglia d'oro nel World Tour 2015 di beachvolley. Soprattutto ci sarà Libania Grenot, cubana di Santiago, che arriva alla terza olimpiade all'età di 32 anni con il prestigioso biglietto da visita di recentissimi allori europei nei 400 metri: l'oro individuale e il bronzo a squadre conquistati ad Amsterdam poche settimane fa.
 Gli altri 259 componenti della spedizione sono nati sul suolo patrio. Quasi tutte le regioni contribuiscono all'impresa olimpica: manca (al momento) il solo Molise. Le regioni che hanno dato i natali a più olimpionici sono il Lazio e la Lombardia con 35 atleti; sul podio anche la Toscana con 26 e il Veneto con 23. Se la capitale fosse una regione vincerebbe l'argento: ben 26 azzurri sono romani, e si arriva a 30 contando anche la provincia. Sono i tuffatori Andrea Chiarabini e Maria Marconi; le veliste Giulia Conti, Alice Sinna e Flavia Tartaglini; Daniele Lupo nel beach volley; la ginnasta Martina Centofanti; i cavalieri Luca Roman, Stefano Brecciaroli, Vittoria Panizzon e Pietro Roman; i pentatleti Riccardo De Luca, Claudia Cesarini e Pier Paolo Petroni; i pallanuotisti Niccolò Gitto, Tania Di Mario e Federica Radicchi; il marciatore Marco De Luca; il tennista Paolo Lorenzi; il canottiere Vincenzo Maria Capelli; la judoka Odette Giuffrida; i nuotatori Andrea Mitchell D'Arrigo, Alex Di Giorgio, Silvia Di Pietro ed Erika Ferraioli; il pugile Guido Vianello.

Speranze olimpiche

In totale gli italiani parteciperanno alle gare di 28 discipline olimpiche su 42. L'obiettivo dichiarato dal presidente del CONI Malagò è riportare indietro almeno 25 medaglie, che è il bottino previsto anche dai bookmaker inglesi. A Londra 2012 ne vincemmo 28, tra cui 8 ori che classificarono l'Italia all'ottavo posto nel medagliere. Le speranze di medaglia d'oro sono riposte nei nuotatori Gregorio Paltrinieri e Federica Pellegrini; nei ciclisti Fabio Aru e Vincenzo Nibali; nei tuffi di Tania Cagnotto e nei salti di Gianmarco Tamberi. Assente la gara di fioretto femminile a squadre, alle azzurre Di Francisca e Arianna Errigo non resta che battersi per l'oro individuale; speranze nella scherma anche per il fioretto maschile e la spada, maschile e femminile. Altri azzurri si presentano da campioni del mondo: sono i canottieri del 4 senza e il lottatore di origine cubana Frank Chamizo. Soddisfazioni possono venire anche dal tiro a volo, dal tiro a segno, dalla vela, dalla pallanuoto, dalla coppia Errani-Vinci nel doppio di tennis e dalla boxe che presenta la prima pugile italiana ai giochi, Irma Testa, e il nostro primo pugile professionista ai giochi, Vincenzo Tommasone.
 Una medaglia quasi certa, anche d'oro, sarebbe quella di Alex Schwazer nella marcia, ma l'atleta è al momento squalificato, in lotta contro l'infamante accusa di doping e contro il tempo per farsi scagionare. Insieme alla squadra di basket, eliminata sul filo di lana dalla Croazia, è questa l'esclusione che più lascia l'amaro in bocca, e non solo dal punto di vista sportivo.