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Gli Azzurri tornano all’Olimpico per sfidare l’Inghilterra in cerca di riscatto

di Antonio Pellegrino

Il rugby torna finalmente a Roma con il torneo più antico dedicato alla palla ovale. Manca un mese all'esordio casalingo dell'Italtugby che tornerà a calpestare nuovamente il prato dello Stadio Olimpico otto giorni dopo il debutto nel torneo contro la Francia a Saint-Denis. Dopo il match contro i transalpini l'ostacolo non sarà sicuramente dei più facili. Il XV di Brunel se la vedrà contro l’Inghilterra targata Eddie Jones che, reduce dall’exploit nipponico contro il Sudafrica nell’ultimo mondiale inglese, proverà a risollevare le sorti di una squadra che ha vissuto un settembre talmente avaro di emozioni e risultati da fare sembrare Ebenezer Scrooge un incallito donatore di denaro. Nemmeno Charles Dickens avrebbe osato spingersi così oltre nel dipingere l’avarizia di un suo personaggio. Da “God save the Queen” a “Eddie save the Rose”: il diktat in casa inglese è voltare pagina quanto prima, nonostante la ferita del mondiale giocato tra le mura amiche sia ancora aperta e stenti a rimarginarsi. Al guru del rugby spetta l’arduo compito di far cambiare immediatamente rotta all’Inghilterra che punta alla trentasettesima vittoria nel 6 Nazioni (la quinta dall’ingresso dell’Italia nel torneo).
Nella scorsa edizione i Leoni ospitarono l’Italia a Twickenham in un incontro che ha visto trionfare i padroni di casa e che ha messo in evidenza la stella di Luca Morisi, primo italiano a realizzare due mete nel tempio del rugby inglese. Andando non troppo indietro nel tempo, nella memoria di tutti gli italiani amanti della palla ovale c’è sicuramente l’esordio della Nazionale allo Stadio Olimpico in una partita del 6 Nazioni. In quel gelido 11 febbraio del 2012, in una insolita cornice di neve, l’Italia agli albori dell’era Brunel fece soffrire e non poco l’Inghilterra, andando al riposo sul 12-6 e perdendo 19-15 un match che poteva valere la prima storica vittoria contro gli inglesi. L’anno successivo, che coincise con il miglior risultato italiano nel 6 Nazioni (quarto posto, come nel 2007), gli Azzurri sfiorarono nuovamente il successo contro il XV dell’allora c.t. Stuart Lancaster. A Twickenham andò in scena “The Italian pride”, con gli ospiti autori dell’unica meta del match con McLean e i padroni di casa più propensi alla fase difensiva e pronti a colpire gli avversari con i calci piazzati di Flood. La partita terminò con il risultato di 18-11 per l’Inghilterra, ma i giornali d’oltremanica inneggiavano alla bella prestazione degli Azzurri: “E’ stato molto più che uno spavento, l’Italia ha portato l’Inghilterra vicino alla distruzione” tuonava l’Indipendent, seguito a ruota dal Daily Mail con “Potevano pareggiare: ed era il minimo, dopo quel secondo tempo”.
La sfida del prossimo 14 febbraio sarà un’incognita. Sulla carta gli inglesi sono favoriti, inutile nasconderlo. Curioso sarà analizzare il match dal punto di vista dei due coach: l’ultimo sei Nazioni con la casacca azzurra per Brunel contro la nuova Inghilterra della gestione Jones. Due allenatori esperti con un futuro diverso ma con un’ambizione in comune: quella della vittoria. Il tutto in un contesto, quello dello Stadio Olimpico di Roma, pronto ad accogliere migliaia di tifosi ansiosi di rivivere una giornata di rugby con i propri amici, coniugi, compagni. Probabilmente il regalo più bello per chi è innamorato della palla ovale. Sicuramente un regalo particolare e che non capita ogni anno di festeggiare, casualmente… nel giorno di San Valentino.