Ai tempi del boom degli e-sports, torna il Subbuteo

Un fenomeno che ebbe un successo incredibile negli Anni '70 e che non conosce tramonto. E appassiona anche i più giovani 

 
Chi di noi non ci ha giocato. Chi di noi non si è spezzato la schiena nello stare ore ed ore in ginocchio a giocare partite senza orari e ad oltranza, ache venivano interrotte
dal un richiamo, sempre più lontano, "a tavola!" 
Quel panno verde, portato dal falegname per inchiodarlo ad una tavola di compensato, ha segnato le nostre adolescenze. E si riapresta ad entrare nel cuore e nelle dita delle nuove generazioni.
Facciamo finta che qualcuno non lo conosca e spiegameglelo.
Il Subbuteo è un gioco da tavolo nel quale viene riprodotto, in miniatura, lo sport del calcio.
 
Il gioco nacque nel 1947 in Gran Bretagna, precisamente a Tunbridge Wells, nel Kent, da un'idea dell'ornitologo Peter Adolph, che riprendeva, però, quella di un gioco già esistente dagli anni trenta, il New Footy, creato da W.L. Keelings. Originariamente Adolph avrebbe voluto chiamare il gioco The Hobby; il termine in inglese significa "passatempo", ma designa anche una specie di falco diffuso in Europa, il lodolaio. Dal momento che il termine "Hobby", secondo l'Ufficio Brevetti inglese, non era registrabile, l'inventore del gioco prese in prestito parte del nome scientifico: quello di Falco subbuteo.

Il gioco ha avuto grande diffusione anche in Italia soprattutto durante gli anni settanta e ottanta. Nel corso degli anni novanta l'azienda produttrice del gioco (la Waddingtons Games), fu acquisita dall'azienda statunitense produttrice di giocattoli Hasbro la quale, però, nel 2000 interruppe la produzione del gioco considerandolo non più competitivo nei confronti dei nuovi videogiochi di argomento calcistico. La produzione del gioco è continuata, in Italia, fino al 2003 grazie ad una licenza concessa al distributore locale, la ditta Edilio Parodi, che ha inoltre creato una nuova versione del gioco da tavolo chiamata "Zëugo" (gioco in genovese). Il marchio Subbuteo è ricomparso ufficialmente in Italia nel 2009, grazie a una collana edita dalla Fabbri Editori su licenza Hasbro e distribuita nelle edicole.

In Italia esiste un movimento organizzato, detto "Old Subbuteo", che tende a replicare il medesimo gioco degli anni settanta e ottanta utilizzando materiali dell'epoca oppure fedeli riproduzioni attuali.

La Federazione Italiana Sportiva Calcio da Tavolo (di seguito FISCT) a partire dal 2013 ha creato un circuito denominato "Subbuteo" nel quale è possibile gareggiare con materiali dell'epoca o repliche. Nel 2012 la Hasbro tentò di rivitalizzare il marchio Subbuteo proponendo il prodotto sulla falsariga delle prime figurine Subbuteo di cartone e distribuendo nelle edicole bustine per completare le formazioni da schierare. Il tentativo si rivelò un errore di merchandising per un prodotto che è sempre stato commercializzato come gioco pronto, e venne quindi abbandonato. Successivamente l'azienda commercializza di nuovo, con un catalogo di proposte minimo, le tradizionali composizioni dello scatolame Subbuteo apportando le ormai ben note modifiche alle figurine dei calciatori nel nuovo materiale antiurto in voga in buona parte dei prodotti di calcio da tavolo.

Tra i progetti principali vi è la diffusione del gioco del Subbuteo, nelle sue discipline Subbuteo/Calcio Tavolo, verso una platea sempre più vasta, con il coinvolgimento dei più piccoli, mediante attività mirate presso gli istituti scolastici e tramite l’organizzazione di tornei a livello regionale e nazionale, per giocatori di entrambi i sessi, per gli under 16 e per i soggetti diversamente abili.

Il 27 ottobre 2018 venne presentata a Roma la Lega Nazionale Subbuteo, associazione che rappresenta il settore nazionale Subbuteo di OPES, Ente di promozione sportiva affiliato al CONI.

Le regole di Subbuteo sono adattate ma del tutto simili a quelle del regolamento sportivo calcistico reale. Il gioco si svolge su una superficie di forma rettangolare originariamente di panno verde di circa 140 cm per 91 cm rappresentante un campo di calcio che di norma viene fissata a un tavolo. I giocatori mantengono il possesso della palla finché la miniatura colpita entra in contatto con la palla e quest'ultima non tocca successivamente una miniatura dell'avversario, anche se la stessa non può essere colpita per più di 3 volte consecutivamente dalla stessa miniatura. I tiri in porta possono essere effettuati una volta che la palla supera la "linea di tiro", una linea parallela alla linea di fondo distante da questa una trentina di centimetri. I portieri sono attaccati ad un'asticella che spunta dietro la rete della porta; il giocatore deve, maneggiandola, impedire che la palla tirata superi la linea di porta.

 

Questa ricchezza di materiale spinge gli appassionati al collezionismo (oggi i prezzi per i pezzi più rari sono altissimi: una squadra può anche superare i 400 euro) e molti di essi sono, più che giocatori, collezionisti. Originariamente le divise dei calciatorini erano dipinte a mano e molti giocatori le personalizzavano, aggiungendo numeri e particolari tipici delle casacche ufficiali; successivamente sono state messe in commercio squadre con figurini e divise intercambiabili e riproducenti le fattezze dei giocatori delle reali squadre di calcio.Le prime miniature prodotte dalla Subbuteo risalgono al 1947, poco dopo la fine della seconda guerra mondiale. Le miniature sono piatte (flat), stampate su cartone ritagliabile, innestate su basi di plastica semisferiche. Dal 1950, il cartone raffigurante i calciatori viene sostituito dalla plastica, rendendo le miniature più stabili e resistenti.
Nel 1960, anche grazie ad alcuni cambiamenti negli assetti societari della Subbuteo, le flat lasciano il posto a miniature tridimensionali in scala 00, le moulded e le walker. Le nuove miniature in plastica presentano una struttura monoblocco – composta dal calciatore saldato a un supporto circolare – adagiata su una base semisferica vuota appesantita da una rondella in metallo. Un anno dopo, il modellista Charles Stadden dà vita a un tipo di miniatura leggermente più dettagliata, l'Original Heavy-Weight (OHW), con scollo a V, maniche corte, e con il calciatore saldato a una barretta che si innesta in un supporto circolare (inner). Sul finire degli anni sessanta, l'acquisizione della Subbuteo da parte della Waddington, industria di giocattoli già proprietaria del Monopoli, coincide con una vera e propria rivoluzione nella fabbricazione delle miniature.


Tra il 1967 e il 1968, Stadden realizza un modello innovativo di miniatura tridimensionale, la Classic Heavy-Weight (HW), più dettagliata delle precedenti, con la maglia accollata a maniche lunghe e l'incastro a barretta. Queste nuove miniature Subbuteo, dipinte a mano dalle massaie del Kent nella fabbrica di Tunbridge Wells, si diffonde in maniera capillare sul mercato, tanto da contare circa 350 squadre diverse (nazionali e club) in produzione.[3] Tale successo è dovuto non solo al realismo anatomico, ma anche all'altissima giocabilità delle HW, che grazie alla struttura e al peso complessivo, consentono ai giocatori di cimentarsi in nuove dinamiche di gioco con maggiore precisione. Nel corso del decennio la Subbuteo produce altre miniature: le winged short e le chunky, particolarmente sproporzionate; le scarecrow, così chiamate perché la posizione delle braccia del calciatorino ricorda quelle di uno spaventapasseri; le zombie, poco dettagliate ma con l'innesto a piolo e non più a barretta.

 

Grazie alla crescita esponenziale della Subbuteo durante gli anni settanta, a partire dal 1980 l'azienda immette sul mercato una nuova tipologia di miniatura, più leggera delle HW, con innesto a piolo: la Light-Weight (LW). Le nuove miniature vengono dipinte a mano fino al 1983, quando la Subbuteo trasferisce la produzione dal Kent a Leeds. Da quel momento tutte le miniature vengono stampate a macchina e questo permette una maggiore precisione nei dettagli delle divise: compaiono per la prima volta stemmi, sponsor e finiture personalizzate che arricchiscono il catalogo delle squadre con centinaia di nuove reference. Dopo il 1990, nel mentre il marchio Subbuteo viene acquisito da Hasbro, il mercato del calcio da tavolo entra in crisi. Il numero di squadre viene ridotto sensibilmente e le basi diventano più basse, monocolore e senza più distinzione tra base e inner (monoblocco). Nel 2000 la Hasbro, dopo aver annunciato la cessazione della produzione, concede la licenza del marchio Subbuteo alla Edilio Parodi Giocattoli, che continuerà a produrre per qualche anno squadre su basi monoblocco vendute in particolari scatole nere (black box). Nel corso degli anni duemila la Hasbro prova a rivitalizzare il marchio proponendo nuove squadre flat con maglie moderne, ma il tentativo fallisce. Nel 2009 la Fabbri celebra il Subbuteo con una serie di uscite in edicola abbinate alla Gazzetta dello Sport, dal nome "Subbuteo - La leggenda", con 150 squadre che hanno fatto la storia del calcio, simili nelle fattezze alle LW degli anni ottanta con innesto a piolo, ma più leggere. Nel 2014 esce in edicola una nuova collezione in 80 uscite, "Subbuteo Platinum Edition", le cui squadre richiamano vagamente la struttura delle HW degli anni settanta con innesto a barretta, ma con diversi materiali e pesi.