FEDERICA, METTI LA QUINTA

Le stagioni passano e la bacheca si continua ad arricchire. Federica Pellegrini, dopo l’ultimo exploit ai mondiali in Corea del Sud di luglio scorso, si comincia a preparare a quella che sarà la sua quinta olimpiade consecutiva. Un orgoglio per l’Italia intera ed un punto di riferimento per tutto il mondo dell’acqua che accompagna con passione ed affetto le gesta sportive de La Divina

di Ines Belotti

1) Aver vinto un argento alle Olimpiadi a soli 16 anni, ti ha proiettato immediatamente nell'Olimpo del nuoto.
La tua vita di adolescente è cambiata con una medaglia…?
Quando vinci una medaglia a quell’età entri in un mondo che è fatto di tantissime componenti, alcune delle quali davvero non conosci. Cambiano tante cose, certo, e sicuramente la mia adolescenza è stata caratterizzata da tantissime rinunce… che comunque rifarei.

2) La nostra rivista da 15 anni viene distribuita soprattutto nei Circoli della Capitale. Quanto ha contribuito alla tua vita di sportiva, aver avuto alle spalle il Canottieri Aniene?
E’ sempre bello avere una famiglia e una struttura così forte come l’Aniene, che mi ha supportata sempre e ha contribuito alla mia serenità in questi anni della mia carriera sportiva.

3) 16 anni di carriera ai vertici mondiali. Come si fa in questo lungo viaggio a mantenere la rotta e non strambare mai...
Se la passione resta intatta, bisogna lavorare avendo sempre in testa un nuovo traguardo. Focalizzarsi sull’obiettivo ti aiuta a non mollare, ma resta decisivo il fatto che continui a piacerti molto quello che fai.

4) Tantissimi successi, qualche caduta. E' più difficile restare in vetta o rialzarsi dopo una delusione?
La cosa più difficile è mantenere le aspettative, soprattutto quelle che poni a te stessa. Se vinci hai aspettative di vincere ancora, se perdi hai il dovere del riscatto.

5) Pubblicità, televisione e showbiz. Il mondo del nuoto come ha vissuto i tuoi successi extra sportivi?
Spero di essere stata di aiuto al mondo del nuoto, aver contribuito a dare visibilità a una disciplina che è evidentemente crescita in Italia e diventata sempre più popolare. Andare oltre il proprio sport e portarlo nelle case di milioni di italiani credo sia un bene per tutto il movimento.

6) Che consiglio daresti a Benedetta Pilato, la quattordicenne già argento ai mondiali, per il suo percorso da professionista?
A Benedetta direi di godersi questo momento di gloria e, soprattutto, di andare avanti con grande concentrazione perchè è soltanto all’inizio di una carriera che può essere strepitosa.

7) Essere stata sempre sotto i riflettori dei rotocalchi divenendo, dolente o nolente, personaggio da copertina, ha cambiato il corso della tua carriera?
Non è facile conciliare la popolarità con una carriera sportiva impegnativa, fatta di regole e ruoli precisi. L’esperienza però ti aiuta anche in questo, e lo sport fornisce grandi doti organizzative. Da questo punto di vista, ho imparato a gestire uno staff che condivida i miei valori.

8) La Divina per antonomasia. E poi Regina, Principessa, Dea....Federica che aggettivo darebbe alla carriera della Pellegrini?
Una carriera piena d’amore.

9) Con l'oro ai recenti mondiali di Gwangju, arrivi alla tua quinta olimpiade ancora da protagonista… ci racconti le tue sensazioni.
Sensazione contrastanti. Mi sono goduta l’ultimo Mondiale come si deve, perché questo risultato non era affatto scontato. Ma ora la testa è di nuovo sulla prossima sfida, per cui concentrazione, determinazione e… leggerezza. 

10) Dopo Tokyo 2020 che futuro ti aspetta. Ancora tanto nuoto o una discesa nel campo della politica sportiva?  
Sinceramente non ci ho ancora pensato. Posso programmare gli obiettivi tecnici nel mio sport, non controllare quanto di interessante possa capitare nella mia vita dopo che avrà smesso con il nuoto. Ho molta curiosità, quello sì, e desidero di apprendere, e impegnarmi come è nella mia natura.