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MANIFATTURE SIGARO TOSCANO E LA FABBRICA DELLE SIGARIE DI LUCCA

Le sigaraie furono tra le prime donna a entrare a pieno titolo, ovvero con gli stessi diritti degli uomini, nel mondo del lavoro.

di Marco Oddino

Manifatture Sigaro Toscano rappresenta senza dubbio uno dei simboli dell’eccellenza del Made in Italy. In 200 anni di storia l’azienda ha coniugato tradizione e innovazione, riuscendo a mantenere elevati standard di qualità. La conservazione e il rispetto per il lavoro manuale (dalla semina, alla raccolta delle foglie di tabacco fino ad arrivare al confezionamento dei nostri sigari) rappresentano senza dubbio un aspetto fondamentale che corre di pari passo con il progresso e il cambiamento sia nelle abitudini dei consumatori che nei gusti. 
La nascita dei sigari Toscano fu del tutto fortuita. Era il mese di agosto del 1815 quando un temporale estivo inatteso bagnò irrimediabilmente una grossa partita di tabacco lasciata ad asciugare all’esterno dello stabilimento di Firenze. Si decise di aspettare che il sole facesse il suo corso, asciugando nuovamente il tutto. Il bagnamento del tabacco Kentucky aveva però innescato il processo di fermentazione, fino ad allora mai applicato nel processo di produzione in manifattura. Per non buttare tutto quel tabacco si decise di utilizzarlo per dei sigari da vendere al popolo. Ma fu subito un enorme successo, un puro incidente, quindi, un caso, che ha dato vita a uno dei più storici simboli del Made in Italy. 
I sigari Toscano hanno seguito l’evoluzione del costume e della storia fin dal 1818, anno della messa in commercializzazione a seguito dell’enorme successo, irrobustendo un legame a doppio filo con il mondo delle arti e della cultura. 
L’amore per i sigari si fa orizzontale: dai nonni che si ritrovavano all’osteria, fino ad artisti del calibro di Giovanni Soldati, Puccini, Mascagni o Marcello Mastroianni. Come dimenticare, ad esempio, il Principe Antonio De Curtis - in arte Totò – che in una celebre scena de “La banda degli onesti”, dopo aver finito di stampare le sue banconote, va a comprare un Toscano. 
Fondamentale la ricetta, rimasta invariata nel tempo: tabacco e acqua, fermentazione e stagionatura. I sigari Toscano vengono realizzati solo con tabacco Kentucky rigorosamente OGM Free al 100% coltivato in Italia (Valdichiana, Valtiberina, Lazio, Campania e Veneto) e in USA. Il Toscano ha vissuto l’unione dell’Italia, attraversato due guerre mondiali e tante trasformazioni sociali. È passato dai Monopoli di Stato alla British American Tabacco, per poi tornare nel 2006 in mani italiane grazie a Manifatture Sigaro Toscano, società nata a seguito dell’acquisizione del marchio.
Come non parlare poi delle sigaraie di Lucca! Molte sono le leggende intorno a queste storiche figure, tanti i racconti incentrati sul fascino di questo mestiere. Le sigaraie furono tra le prime donna a entrare a pieno titolo, ovvero con gli stessi diritti degli uomini, nel mondo del lavoro. Proprio nella Manifattura Tabacchi si registrò infatti, l’incremento più alto della manodopera femminile, a cui furono demandate tutte le fasi di lavorazione dei sigari. All’inizio del secolo scorso, le impiegate nelle manifatture di tabacchi in tutta Italia costituivano la presenza femminile più rilevante nel mondo delle fabbriche, con circa 12.000 unità, che alla vigilia della prima guerra mondiale passarono a quasi 16.000. 
Ancora oggi le sigaraie rivestono un’importanza decisiva per il confezionamento del sigaro Toscano. Le tipologie più prestigiose, infatti, vengono rigorosamente confezionate a mano.
Una visita alla fabbrica di Lucca permetterà agli appassionati e curiosi in genere di vivere una esperienza unica, scoprendo i “segreti” della filiera produttiva, fino alla realizzazione finale di un sigaro dal vivo.
Qui si potrà vivere tutta la fase di produzione di un sigaro fatto a mano, partendo dalla fase del bagnamento, per passare alla battitura del tabacco e per terminare il tour nella suggestiva area in cui operano le sigaraie, dove viene realizzato il prodotto finito.
Si passa quindi alla fase di verifica e perfezionamento dei sigari, attraverso alcuni processi come la fermentazione, l’essicazione e la maturazione (non tutti visibili in fabbrica) per traguardare al loro inscatolamento finale.
Attualmente in commercio vi sono ben 30 tipologie di sigari Toscano, ognuno con le proprie caratteristiche per adattarsi a qualsiasi esigenza e a ogni momento della giornata. Sigari come il Moro, insieme al Toscano Originale, al Presidente e al Millennium sono i prodotti da grandi occasioni. Sono interamente fatti a mano e si rivolgono soprattutto agli estimatori del Toscano.
I neofiti invece, oltre all’N8 - pensato per concedersi una breve pausa, per l’appunto di 8 minuti – possono iniziare poi ad assaporare un Toscano Garibaldi, proposto dal 1984. Quest’ultimo è dotato infatti di una stagionatura media e in bocca non risulta aggressivo. Inoltre questo sigaro è molto apprezzato anche dal pubblico femminile, per via dei piacevolissimi sentori di frutta secca e dei legni aromatici, che gli conferiscono un gusto leggermente dolce. 

FOCUS BICENTENARIO
 Per questa importante ricorrenza, MST ha da poco lanciato sul mercato un nuovo prodotto in edizione limitata: Toscano Sementa.  Questo nuovo sigaro nasce da una miscela di semi “storici” salvati durante un’endemia di peronospora che nel 1960 aveva attaccato alcune partite di tabacco di origine americana. Prodotti dalla manifattura di Lucca, sono il frutto di una collaborazione unica tra gli agricoltori e gli agronomi del dipartimento Leaf di MST. La produzione di questa varietà di semi, limitata e al contempo delicata, dipende dal fatto che la piantagione richiede un’attenzione e una cura più complessa da parte del coltivatore in tutte le fasi produttive.

Parlare del Toscano, è come parlare del nostro Paese, della sua gente, dell’impegno, affetto e sudore spesi, nel tempo, alla ricerca della perfezione.