Il laser in odontoiatria 

All'inizio degli anni 70 in ambito odontoiatrico è stato introdotto l'uso del laser per la cura di numerose patologie del cavo orale, 
tra cui trattamenti endodontici, parodontali, chirurgici ed estetici.
In odontoiatria esitono diversi tipi di laser con indicazioni differenti che vengono utilizzati a seconda del trattamento da effettuare e soprattutto del tessuto da trattare. 
Dal trattamento canalare (o devitalizzazione) a quello parodontale, dalla cura delle carie alla chirurgia, dai trattamenti estetici allo sbiancamento il laser trova sempre più indicazione rispetto alle tecniche tradizionali in quanto presenta indiscussi vantaggi come le elevate capacità di decontaminazione e di biostimolazione, l' ottima capacità di guarigione e la minima invasività dei trattamenti associate spesso ad uso ridotto dell'anestetico e ad una maggiore precisione e ad un miglior risultato finale.
Inoltre con il laser è possibile trattare patologie quali afte e herpes del labbro che tendono a guarire più rapidamente e con un minor disagio durante il periodo di guarigione. Altro campo in cui la tecnologia laser trova un ampio uso è l'odontoiatria pediatrica. Trattamenti quali la sigillatura dei sochi e delle fossette e la carie possono essere effettuati senza l'ausilio della turbina e del micromotore riducendo di fatto il fastidio ed il dolore sia per la maggiore efficacia clinica sia per la maggior accettazione da parte del piccolo paziente. 
Interventi quali la rimozione del frenulo, che prima dell'avvento del laser prevedeva l'uso del bisturi, se effettuati con il laser hanno il vantaggio di non necessitare di suture, di guarire più velocemente e in modo migliore e di avere un periodo postoperatorio esente da dolore.
Nel trattamento della parodontite (così come nella periimplantite) il laser svolge un ruolo fondamentale e di supporto alla terapia classica in quanto consente una pulizia più completa delle tasche parodontali avendo un effetto detossificante e di biostimolazione (guarigione della tasca) ed è in grado di rimuovere la placca ed il tartaro soprattutto in sede sottogengivale. Inoltre permette una riduzione della comparsa di recessioni gengivali, una diminuzione della sensibilità dentale, del sanguinamento gengivale e del dolore durante il trattamento.
In ultimo l’uso del Laser per lo sbiancamento dentale a fini estetici è una procedura semplice e non è assolutamente dolorosa. L’energia prodotta dal laser permette al gel sbiancante di rilasciare delle sostanze che, attraversando lo smalto dentale, sono in grado di disgregare le macchie e i pigmenti scuri che hanno alterato sorriso. Questo trattamento, eseguito seguendo il corretto protocollo, non provoca danni ne allo smalto ne alla polpa del dente.