ERNIA CENTER

della Casa di Cura Nuova Villa Claudia

Ambulatori chirurgici dell’ernia della parete addominale

L’Ernia Center della Casa di Cura Nuova Villa Claudia offre nell’ambito della chirurgia di parete un servizio completo: dalla diagnosi agli accertamenti diagnostici, dal trattamento chirurgico all’assistenza nel post operatorio, potendo contare su di un’équipe di specialisti in fisiatria per i pazienti ricoverati sia in regime di day surgery che in week surgery.

Il prof. Marco Gallinella Muzi, responsabile del Centro, è specialista in chirurgia vascolare e chirurgia generale; grazie alla sua pluriennale esperienza, ai numerosi studi internazionali di cui è stato coordinatore e ai molteplici corsi di aggiornamento svolti in tutto il mondo, il prof. Muzi (in foto) ha sviluppato innovative tecniche chirurgiche nel campo della ricostruzione e riparazione della parete addominale: laparoceli, ernie ombelicali ed epigastriche.

 

Ernia dello sportivo, calcio e corsa possono favorirla: sintomi, diagnosi e trattamento 

Essendo una nuova entità clinica, l’ernia dello sportivo è stata definita con molti nomi nella letteratura, ad esempio: Sindrome dolorosa pubica inguinale o Pubalgia dell’atleta. Questa terminologia è utilizzata per descrivere la presenza di dolore inguinale, non solo nell’atleta, ma anche in uno sportivo amatoriale laddove non è presente una vera ernia.

È una patologia assai diffusa in uomini e donne tra i 20 ed i 60 anni, solitamente magri, che svolgono una regolare attività fisica. È opportuno segnalare che la corsa e il calcio possono favorire l’insorgenza della patologia a causa della continua sollecitazione dei muscoli adduttori della coscia e dei retti dell’addome.

L’ernia dello sportivo inoltre può accompagnare altre patologie che portano a dolore addominale come la tendinite dell’adduttore, l’osteite pubica e la sinfisite pubica.

Il dolore si presenta come sottile e acuto, più significativo nella regione inguinale adiacente al tubercolo pubico. Tuttavia non è ancora correlato ad una patologia ovvia che ne spiega i sintomi come nel caso dell’ernia inguinale.

Diagnosi
La diagnosi è clinica e devono essere presenti almeno 3 dei seguenti 5 segni:

  1. Dolorabilità nel punto in cui il tendine congiunto aderisce al tubercolo pubico;
  2. Dolorabilità alla palpazione nell’anello inguinale profondo;
  3. Dolore e/o dilatazione nell’anello inguinale esterno senza apparente ernia;
  4. Dolore all’origine del muscolo adduttore lungo;
  5. Dolore inguinale diffuso con estensione al perineo, superficie interna del femore che attraversa la linea mediana.

A supporto dell’obiettività clinica si utilizzano metodiche di diagnostica per immagini che sono indispensabili poiché possono distinguere l’ernia dello sportivo da altre cause di dolore inguinale cronico come lesioni muscolari, tendinee oppure ossee.

L’ecografia è una metodica promettente poiché un radiologo esperto può identificare una protrusione della fascia trasversalis durante la manovra di Valsalva utilizzando una sonda ad alta frequenza.

La risonanza magnetica è fondamentale perché permette la valutazione dell’intera regione, inclusa l’anca ed è veramente sensibile nella diagnosi dell’ernia dello sportivo ma anche di altre patologie che causano dolore addominale basso ed inguinale come osteite pubica, osteonecrosi dell’anca, patologie dei tessuti molli o una frattura occulta da stress.

Trattamento
Dopo la diagnosi, il trattamento dell’ernia dello sportivo inizia in modo conservativo con un periodo di riposo di 4-6 settimane, fisioterapia e utilizzo di farmaci anti infiammatori non steroidei.

Se il trattamento conservativo non dovesse rivelarsi efficace, allora si ricorre alla chirurgia che può essere eseguita per via laparoscopica oppure open. A questo punto sarà il chirurgo a scegliere la via d’accesso e se utilizzare materiale protesico o meno.

Ricordiamo inoltre che l’approccio chirurgico in prima istanza per questa patologia è sbagliato poiché il rischio è quello di causare lesioni o intrappolamento dei nervi della regione inguinale, peggiorando così la sintomatologia del paziente.

 

Cosa è un’ernia inguinale?

E’ una patologia che consiste in una lacerazione o un buco della parete addominale da cui si crea un’apertura da cui possono fuoriuscire delle viscere o parte di esse.

Come riconoscere un’ernia inguinale?

Non esiste il sintomo evidente. Generalmente si manifesta con un gonfiore o una sporgenza nella parte esterna dell’inguine e ha una caratteristica precisa: è “riducibile”, cioè scompare se ci si distende e si fa pressione sul punto. Quando tale riducibilità non è possibile, l’ernia è già di fatto complicata. Tuttavia, può essere di fatto asintomatica, cioè presentarsi senza alcun sintomo o dolore ed essere riscontrata nel corso di una visita.

Cosa accade se la trascuriamo?

Bisogna tener conto delle possibili complicazioni come nel caso dell’ernia che fuoriesce e non riesce più a rientrare, oppure addirittura si strozza causando forti dolori intestinali con il rischio di una peritonite o occlusione intestinale.

Cosa fare in caso di diagnosi positiva?

Considerando che l’ernia inguinale non può guarire naturalmente, occorre farsi visitare da un chirurgo che porrà l’indicazione all’intervento anche in base al tipo di paziente, valutando elementi quali età e condizioni di salute.