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Alessandro Roja

Un tennista puro

Di Valeria Barbarossa

L’attore, diventato famoso per il ruolo del Dandi nella serie Romanzo Criminale, dal 2008 ad oggi si è affermato come uno dei più bravi interpreti del panorama cinematografico e televisivo italiano. Sposato con la figlia dell’allenatore Claudio Ranieri, gioca a tennis, non ha ceduto al Padel e segue il calcio. Qual è la sua fede? Diciamo che è reduce da non poche lacrime…
Romano, classe ’78. Nel 2004 termina la Scuola Nazionale di Cinema di Roma. Nel 2008 arriva il ruolo nella serie che lo ha fatto conoscere al grande pubblico. Da lì in poi è stato un crescendo verso nuovi ruoli e nuove sfide, che, fino ad ora, ha decisamente vinto.

Alessandro come ti sei preparato per interpretare il Dandi?
Con una ricerca storica non tanto sul personaggio di cronaca a cui il Dandi era solo ispirato, quanto sulla tipologia di romano dell’epoca, il suo linguaggio, la sua fisicità. La difficoltà infatti stava nel non portare un personaggio contemporaneo in una storia degli anni ’70.
È una serie uscita dopo il film di Michele Placido. Sei stato influenzato dal personaggio interpretato da Claudio Santamaria?
No perché non abbiamo fatto minimamente riferimento al film. Prima di tutto la storia era sviluppata su 24 episodi e poi l’età, da dove partiva il personaggio… era tutto molto diverso.
Temevi un paragone?
Quello lo temevamo tutti, soprattutto le prime settimane. Poi, avendo intrapreso una strada totalmente indipendente, ci siamo scordati del resto focalizzandoci solo sul voler fare un bel lavoro.
Quali doti deve avere un attore per distinguersi dagli altri?
La possibilità di interpretare bei personaggi sfruttandone i vari aspetti. E poi centrarlo fa la differenza. In una carriera si interpretano tanti ruoli ma solo i più “caldi e profondi” sono quelli che ti fanno salire.
Che momento è per il cinema italiano?
Altalenante come sempre: alterniamo momenti di grosse novità ad un cinema completamente inutile che viene fatto per meriti passati. È così un po’ ovunque non solo in Italia.
Ti piacerebbe lavorare all’estero?
Sì anche perché non mi sono mai pensato come un attore “italiano”, mi considero quantomeno europeo.
Che fai nel tempo libero?
Vado al Villa York a giocare a tennis.
E a Padel non giochi?
No in realtà sono un tennista puro che ancora non ha ceduto al Padel. La mia gioventù estiva l’ho passata per la maggior parte del tempo in Spagna dove esisteva già da tempo ma nonostante questo non mi ha mai attirato.
In tv che sport segui?
Guardo il tennis e il calcio.
Hai una fede calcistica o vai dove ti porta il suocero?
Tifo la Roma!
E come hai vissuto l’addio di Francesco Totti?
Ho pianto come un vitello. È finita un’epoca per tutti noi. Specialmente per quelli della nostra età.
C’è un personaggio che vorresti interpretare?
Mi piacerebbe interpretare un personaggio degli anni ’50, nell’Italia del dopoguerra, del boom economico, quando tutto era nuovo e dinamico.
Progetti futuri?
Sto girando “È arrivata la Felicità 2” con, appunto, Claudio Santamaria e ne avrò ancora fino a settembre.