teatro

Highlander...ne resterà solo uno.

di Marco Oddino

Quando si racconta di una carriera nello sport ai massimi livelli, piena di soddisfazioni e soprattutto fatta di importanti conferme…non è poi cosi difficile capire di chi stiamo parlando.
Presidente del CONI per 4 mandati consecutivi e da gennaio 2013 alla guida della Federazione Italiana Pallacanestro - incarico già ricoperto dal 1992 al 1999 - Giovanni Petrucci è stato confermato nuovamente a dicembre in maniera netta e senza nessun avversario.
Ecco cosa ha raccontato a Sport Club.

Caro Presidente, congratulazioni per la rielezione di dicembre, che siamo certi le faccia molto piacere, considerato che nessuno ha avuto il coraggio di sfidarla. Come mai secondo lei? Non c'era nessuno all'altezza del ruolo o era una partita già "assegnata" al tavolino, considerata la sua ottima gestione?
Non posso farci nulla se nessuno si è candidato. Forse nessuno ha ritenuto di avere sufficienti possibilità di riuscita.  
Che piani hai intenzione di sviluppare la Federazione per supportare il prossimo quadriennio?  
La mia priorità sono i risultati delle Nazionali, il vero traino del movimento. Come Presidente Federale, e prima ancora del CONI, l’obiettivo sono sempre i Giochi Olimpici. Non siamo riusciti a qualificarci per Rio ma vogliamo andare a Tokyo nel 2020. Punteremo molto anche sulla Femminile e lavoreremo di concerto con le Leghe su diversi temi cari alle società.
Quali cose pensate di dover migliorare al "sistema" basket Italia rispetto agli anni passati? 
I tempi sono cambiati e continuano a cambiare. Nessuno ha la ricetta perfetta ma, ripeto, insieme al nuovo Consiglio Federale valuteremo le istanze di tutte le componenti per migliorare quanto più possibile il movimento. 
Parliamo di numero di stranieri in campionato e Nazionale; la Spagna ha piu’ stranieri di noi (9 per squadra), un campionato migliore e una nazionale piu’ forte. La Lega ACB fattura oltre 20 milioni di euro, dati impensabili per la LBA. In Italia si parla di rivedere il numero di stranieri, ma siamo sicuri che possa essere un bene e che la nazionale per questo migliorerà?  
Il presupposto da cui partire sono le leggi esistenti da far rispettare, ovvero quelle dell’Unione Europea. Sempre con il Consiglio Federale ascolteremo la GIBA (Associazione dei Giocatori) per trovare un accordo che possa soddisfare tutti.  
Parlando proprio di nazionale, ci troviamo davanti ad un gruppo di "figli d’arte” come Hackett, Gentile, Gallinari, Tonut, Della Valle, Melli, Cervi. Ma se vogliamo creare nuovi giocatori vanno migliorati di certo i settori giovanili. Cosa ne pensa del fatto che i Club di serie A debbano impegnarsi sempre di più nel produrre giovani?  
L’ho sempre detto e continuerò a ripeterlo: le società devono fare giocare gli italiani. A tutti i livelli. E’ questo l’unico modo per dare linfa alle nostre Nazionali e provare a raggiungere i risultati che ci competono. Diverse società italiane puntano sui nostri atleti e mi pare che abbiano raggiunto risultati ottimi.
Può essere un’ idea quella di creare soglie di investimento minime sui vivai?  
In questi mesi ho lottato molto per non perdere i 900 mila euro della mutualità e grazie al nuovo Ministro Lotti, nei prossimi 3 anni, i 16 club di A percepiranno attraverso il CONI un milione di euro destinati ai settori giovanili e all’impiantistica.  
Il ritorno di Messina è stato indubbiamente una grande mossa mediatica, ma possiamo sperare che il ct resterà alla guida della Nazionale per piu’ anni? Potrebbe essere lui l’uomo giusto a cui affidare la guida tecnica dell’intero movimento? 
Non è un segreto la mia stima umana e professionale per Messina. Lui è senz’altro l’uomo giusto ma attualmente è assistente in NBA e il suo sogno è divenire il primo capo allenatore italiano di una franchigia NBA. Per il momento sarà la nostra guida all’Europeo della prossima estate. Al futuro penseremo subito dopo valutando ogni cosa.
È stato da poco Natale, che cosa ha trovato Gianni Petrucci e la FIP sotto l’albero? 
Ho trovato una Federazione sana e solida sotto ogni punto di vista. E poi sotto il mio albero c’è sempre tanto ottimismo e tanta fiducia.
Presidente a chi passerà il testimone quando lascerà l'incarico? Un uomo di esperienza e con i capelli "bianchi" o largo ai giovani?
Sarà il movimento, nei prossimi anni, a dare la risposta.