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"Le olimpiadi possono essere una grandissima opportunità"

Il tre volte campione, Niccolò Campriani, chiede al Campidoglio di valutare la candidatura di Roma 2024 senza pregiudizi. Ma lui ci sarà? Dipenderà anche dal regolamento delle gare di tiro alle prossime olimpiadi.

di Giuliano Giulianini

Con i due ori di Rio, Niccolò Campriani ha ora nel palmarès quattro medaglie olimpiche: due volte campione nella carabina da 50 metri; un oro e un argento di quattro anni fa in quella da 10 metri. L'ho incontrato nel Salone d'Onore della caserma Gen. Sante Laria della Guardia di Finanza, durante una cerimonia per festeggiare i numerosi atleti delle Fiamme Gialle reduci dalle olimpiadi. tra cui i sei medagliati: Tania Cagnotto (argento nei tuffi sincronizzati e bronzo individuale), Daniele Garozzo (oro nel fioretto), i tre canottieri Domenico Montrone, Matteo Lodo e Giuseppe Vincino (bronzo nel 4 senza), e appunto Campriani. se non è facile vincere un oro olimpico, ancor di più è vincerlo in diverse edizioni dei giochi. Con tre ori e un argento a 28 anni Campriani sta scalando la classifica delle leggende dello sport italiano: come lui con tre ori Tomba, la Compagnoni, Antonio Rossi, Klaus Di Biasi; meglio di lui per ora la Trillini (4), e in cima, la Vezzali, Nedo Nadi ed Edoardo Mangiarotti con 6 medaglie d'oro. Tutti schermidori, quelli che lo precedono, ad eccezione del ginnasta Giorgio Zampori (4). Finora è stata la scherma il serbatoio dei titoli olimpici italiani, ma da Londra il tiro a segno, con le sue varie discipline, ha superato le armi bianche come apporto di trionfi: 7 medaglie contro 4, 4 ori contro 1. Era da Sydney 2000 che un'altra disciplina non detronizzava la scherma azzurra. Che anche questa classifica di plurivincitori possa cambiare radicalmente nei prossimi anni olimpici? Faccio l'errore di chiederlo a Niccolò.

Dove vuoi arrivare? Ma soprattutto: per incrementare questa classifica andrai a Tokyo, o anche oltre?
Mi dispiace, non mi ispira molto parlare di medaglie e almanacchi. Sono assolutamente onorato di far parte della storia gloriosa dello sport italiano; dopo di ché mi piace pensare che non siamo qui a portare medaglie ma a raccontare di "come" vinciamo le medaglie e soprattutto come affrontiamo i quarti posti o le metà classifiche. Le medaglie ci danno visibilità e questa è un'ulteriore responsabilità per far passare certi messaggi, ispirare davvero i ragazzi che di tentazioni ne hanno tante: dall'andare a cercare i pokemon a... di tutto e di più. Vivo questa come una responsabilità.
Vincere medaglie in più olimpiadi da a un atleta anche una responsabilità "storica".
Si ma andiamo sul pratico. Abbiamo "adesso" un impatto su questi ragazzi e dobbiamo far passare adesso certi messaggi. E' una missione a cui tengo particolarmente, soprattutto parlando di sport nelle scuole: integrare gli sport in maniera armoniosa nei programmi scolastici. Io, da ragazzo, ho dovuto emigrare negli Stati Uniti.
Campriani, è noto, studia e si allena all'estero: prima in Inghilterra, ora negli USA. Sei partito più per studiare o per praticare il tuo sport?
Per combinare. Io sono uno studente-atleta, né uno studente, né un atleta. Di questo mi piacerebbe parlare e su questo credo di poter dare una mano, avendo la visibilità per mandare certi input.
Girano voci di ritiro dall'attività agonistica. Dopo tre ori e un argento donati alla patria non sarebbe scandaloso. Si dice anche che sarebbe lui il prossimo portabandiera, a Tokyo 2020. Campriani al momento non decide; e i giornalisti continuano a chiederglielo.
A Tokyo ci sarà Petra, sicuramente. Io adesso mi prendo un paio di mesi per decidere un paio di cose sul mio futuro. Sono molto giovane per il mio sport e di fatto sono molto giovane per tante altre cose. Sono una persona curiosa e la sfida sarà cercare di abbinare lo sport a qualcos'altro. Per il momento ce l'ho fatta con l'università, andando all'estero: Stati Uniti e Inghilterra mi lo hanno permesso molto bene. E' una sfida continua quindi ci proveremo ma è troppo presto per pronunciarsi. In qualche veste sarò a Tokyo, perché tanto Petra ci sarà.
Petra è la Zublasing, la sua compagna di vita che ha vinto un mondiale ma a Rio ha subito una cocente delusione: il quarto posto finale dopo una serie di tiri di qualificazione durante i quali aveva fatto il vuoto. La Zublasing è rimasta "vittima" del recente cambio di regolamento, che azzera i punteggi di qualificazione prima della finale. Alla campionessa azzurra la formula è risultata fatale, mentre a Campriani è tornata utile nella gara dai 50 metri, dove il fiorentino era entrato in finale con l'ottavo punteggio.
Tu hai osteggiato il cambio di regolamento. Ora che lo hai visto applicato in gara lo contrasterai ancora?

Ma certo! L'ho visto applicato per quattro anni: questa era la prima olimpiade col nuovo regolamento. E' come se Garozzo (il campione olimpico di fioretto, ndr.) se la giocasse su cinque stoccate invece che su quindici. Via via che riduci la distanza, ovviamente aumenta l'incertezza, ma a noi si impedisce la possibilità di fare una performance che esprima quattro anni di lavoro. Se me la gioco in pochi colpi la componente fortuna/sfortuna incide sempre di più.
Tutti i tiratori sono solidali?
In molti siamo solidali, perché fatichiamo in maniera simile. Nel mio caso ho vinto la seconda medaglia d'oro grazie al nuovo regolamento, ma proprio per colpa dello stesso regolamento Petra ha perso la sua. Probabilmente all'Italia sarebbero arrivato comunque due medaglie d'oro che però avrebbero rispecchiato di più le performance. Petra ha fatto una gara fantastica, con record olimpico, e un quarto posto. Dirle "brava lo stesso" mi sembra estremamente riduttivo. Inizio a capire che è un discorso di percezione da fuori: le performance sono per gli addetti ai lavori, le classifiche le capiscono tutti e le commentano tutti. Ma a noi interessano le performance, prima ancora che le medaglie. Le medaglie interessano, ma se devo fare una scaletta di priorità a me interessa la performance. Quindi: grandissime olimpiadi di Petra e della mia squadra; perché eravamo in cinque, tutti finalisti. Sono onorato di aver fatto parte di questo gruppo. Andiamo avanti perché c'è tanto da perfezionare: non i due ori, ma a livello di performance si può ancora limare tanto.
Sei abbastanza giovane per arrivare anche a Roma 2024, teoricamente?
Si. Ho 28 anni ora, quindi ne avrei 36. In certe specialità del tiro a segno si vincono medaglie anche a 40-45 anni. L'età media si è abbassata molto: il cambio delle regole, di fatto, ha portato a un cambio generazionale. I ragazzi sono più bravi ad adattarsi.
La domanda è tendenziosa: Campriani si è espresso pubblicamente sulla candidatura olimpica, con una lettera indirizzata al sindaco Raggi in cui chiede la possibilità di "assumerci da giovani atleti e buoni cittadini le responsabilità che la passione e i sogni ci hanno attribuito".
[Roma 2024] Mi piacerebbe sotto certe premesse. Sono critico per quello che sta succedendo (il probabile "no" del Campidoglio, ndr) perché non si ha la volontà di entrare sul merito. Critico il metodo: è un "no" a prescindere, senza aprire un dossier e senza parlarne insieme. Capisco le ragioni e le paure di un "no", però parliamone insieme, andiamo punto per punto, perché le olimpiadi impostate in un certo modo possono essere veramente una grandissima opportunità. Ho avuto la fortuna di vedere la legacy di Londra 2012, stando per due anni a Sheffield: è stato un veicolo per fare una rivoluzione culturale. Su queste premesse come fai a dire di no a Roma 2024? Entriamo nel merito; è giusto che sia così.
Malagò ha promesso che farà introdurre la specialità coppia mista nella carabina da 10 metri, se le olimpiadi 2024 fossero assegnate a Roma. Un incentivo in più per te e Petra.
Non sta né a Malagò né al CONI, ma alla federazione internazionale introdurre questa disciplina che abbiamo provato in un test event, l'anno scorso, agli European Games di Baku. Io e Petra, tirando insieme, abbiamo vinto. Prima di prendere qualsiasi decisione sul mio futuro sto aspettando anche questo riscontro, perché mettendolo sul piatto sposterebbe molto gli equilibri: se ho la possibilità di aiutare Petra a vincere questa benedetta medaglia...

"Non siamo qui a portare medaglie ma a raccontare di "come" vinciamo le medaglie e soprattutto come affrontiamo i quarti posti."
Il no del Campidoglio a Roma 2024? "Critico il metodo: è un "no" a prescindere, senza aprire un dossier e senza parlarne insieme. Capisco le ragioni e le paure di un "no", però parliamone insieme."
"Io sono uno studente-atleta, né uno studente, né un atleta. Di questo mi piacerebbe parlare e su questo credo di poter dare una mano."
"A Tokyo ci sarà Petra, sicuramente. Io adesso mi prendo un paio di mesi per decidere un paio di cose sul mio futuro."