VENDÉE GLOBE, LA SECONDA VOLTA È SEMPRE MEGLIO
di Alberto Morici
Affrontare una sfida epica come il Vendée Globe una sola volta è già un'impresa oltre i limiti dell’umano, ma per Giancarlo Pedote, noto velista italiano, l'avventura meritava di essere vissuta ancora. Navigare in solitaria intorno al globo, attraversando alcuni dei mari più selvaggi e spietati, è una prova di resistenza e coraggio senza eguali, e per Giancarlo il richiamo dell’oceano e il desiderio di superare i propri limiti lo hanno spinto a ritornare su quel campo di battaglia fatto di vento, onde e solitudine. La sua è una seconda chance per esplorare non solo la potenza della barca e le proprie capacità, ma anche per godersi ogni attimo senza la pressione di dover dimostrare nulla a nessuno.
La Sfida Sportiva e Umana
Il Vendée Globe rappresenta uno dei banchi di prova più estremi: ottanta giorni o più di navigazione in completa autonomia, durante i quali il mare e il cielo diventano compagni e avversari. Giancarlo conosce ogni centimetro del suo IMOCA Prysmian e, forte dell’esperienza accumulata nella sua prima partecipazione, ora può sfruttare appieno ogni risorsa della barca, ogni innovazione tecnologica che renderà la navigazione più sicura ed efficiente. Ma, oltre al progresso tecnico, ciò che davvero conta è il modo in cui Giancarlo affronta questa sfida dal punto di vista umano: l’essenza del Vendée Globe è la solitudine, la resilienza e la capacità di trovare un equilibrio interiore in mezzo al caos degli elementi.
L’esperienza del primo Vendée Globe ha insegnato a Giancarlo l’importanza di affrontare ogni momento con lucidità. Non si tratta più di un salto nel vuoto, come la prima volta, ma di un viaggio consapevole in cui ogni onda, ogni cambiamento di vento è un messaggio. “Nella mia prima esperienza c’era l’incognita, ora invece c’è la conoscenza,” racconta. Questo secondo giro del mondo è una sfida che affronta con meno ansia e con una maggiore serenità, imparando a godere degli oceani come un compagno di viaggio, e non solo come un avversario da superare.
L’Essenza del Vendée Globe: Un Viaggio oltre i Confini dell’Umano
Per comprendere appieno la grandezza del Vendée Globe bisogna capire che questa regata non è una semplice competizione: è un’impresa epica in cui il coraggio e la resistenza diventano compagni essenziali. Giancarlo Pedote descrive l’esperienza come un “viaggio verso l’essenziale”, un ritorno alle necessità primarie. Mentre si è in mare, lontani dalla comodità della vita quotidiana, ogni gesto, anche il più piccolo, come dormire un’ora, diventa una conquista.
Questa prova estrema rivela chi siamo realmente, portando alla luce la parte più autentica e istintiva di ogni marinaio. Come racconta lo stesso Giancarlo, i momenti più duri sono stati proprio quelli in cui la solitudine e la stanchezza prendevano il sopravvento. Eppure, quegli stessi istanti di difficoltà sono diventati pietre miliari nella sua crescita interiore, insegnandogli che la forza viene dal superamento di ogni singola difficoltà. “Ogni problema è una montagna da scalare, ma una montagna si affronta un passo alla volta,” afferma con una calma che sa di saggezza.
La Barriera Psicologica della Solitudine
Una parte fondamentale del Vendée Globe è la solitudine. Essere soli nell’immensità dell’oceano richiede una preparazione psicologica profonda e una forza mentale quasi sovrumana. Ottanta giorni senza un volto umano, solo con il rumore del vento e delle onde, mettono a nudo le fragilità di ciascuno. Pedote, però, vede in questo isolamento una fonte di forza, un’occasione per entrare in contatto con il proprio io più profondo. Dopo mesi di preparazione, la sua mente è pronta ad affrontare questo silenzio assordante, a fare i conti con se stesso e a trovare la pace in mezzo all’instabilità perenne della barca.
Un’esperienza Che Trasforma
Tornare dal Vendée Globe non è semplice. La routine quotidiana, dopo aver vissuto in mezzo al mare, può sembrare surreale. Pedote lo descrive come uno “shock”: il passaggio da una vita in cui ogni cosa, perfino il sonno, è preziosa e sudata, a un mondo dove tutto è a portata di mano. Questa esperienza ha rafforzato in lui la convinzione che la felicità risiede nelle piccole cose, nella semplicità, come un raggio di sole che illumina il mare dopo giorni di tempesta. E proprio questo è uno dei doni più preziosi che l’oceano gli ha lasciato.
Il mare è sia compagno che maestro, e Giancarlo sa bene che affrontare l’oceano significa accettare di mettersi alla prova, senza la certezza del successo. Il Vendée Globe è un insegnante severo, ma generoso per chi sa coglierne le lezioni. Pedote ha imparato che l’oceano non fa sconti, ma chi accetta la sua sfida ne esce trasformato, arricchito di una consapevolezza e di un rispetto che solo chi ha attraversato le sue acque può comprendere davvero.
La Seconda Volta: Un Viaggio Più Consapevole
Tornare al Vendée Globe per la seconda volta non significa solo sperare di migliorare la prestazione sportiva: è un’opportunità per vivere appieno l’avventura, per godersi ogni istante senza la pressione di dover dimostrare nulla. Giancarlo vuole sfruttare tutto il potenziale della sua barca, portando al limite le sue capacità, ma vuole anche vivere l’esperienza con gratitudine e serenità. Dopo l’ansia e le aspettative della prima volta, ora può permettersi di assaporare ogni momento, di trovare la bellezza in ogni alba e in ogni tramonto, di immergersi completamente nell’esperienza, senza fretta.
Questo secondo Vendée Globe è per lui la celebrazione di un legame intimo e viscerale con il mare, un’opportunità per navigare con uno spirito più libero, più maturo, con la consapevolezza che non c’è nulla da dimostrare se non a se stesso. È la possibilità di abbracciare ogni sfida con serenità, con la calma di chi sa che il vero traguardo non è solo l’arrivo a terra, ma ogni singolo giorno trascorso in mare, ogni onda superata, ogni tempesta affrontata.
Vendée Globe, Una Sfida senza Tempo
“Vendée Globe, la seconda volta è sempre meglio” è più di una intenzione, è un mantra per Giancarlo e per tutti coloro che, come lui, vedono nell’oceano un maestro e in ogni sfida una lezione di vita. Essere parte di questa competizione significa accettare il mare come avversario e amico, come sfida e come fonte di ispirazione. Con l’esperienza del già vissuto, Giancarlo si appresta a scrivere un nuovo capitolo di questa epica avventura, sapendo che la vera vittoria è nel viaggio stesso, nel suo ritmo lento e costante, nella bellezza delle piccole conquiste quotidiane e nella consapevolezza che ogni onda sollevata è un passo più vicino alla propria anima.