Di Chirico, dal Football Americano all’MMA
Evoluzione di un anima sportiva fatta di passione e famiglia.
Nel 1976 usciva sul grande schermo una pellicola “senza tempo” con un cast pazzesco. Una vera commedia all’italiana dal grande spirito ed identità sociale.
Un film icona del nostro cinema italiano ed in particolare romano, proprio per la veracità espressiva dei suoi personaggi con l’interpretazione indimenticabile di un cast superbo.
Viaggiamo oggi da una storica pellicola all’ottagono dell’MMA ( Mixed Martial Art), attraverso gli occhi di un ragazzo romano DOC, che non ha mai voluto abbandonare la sua terra madre pur conquistando i podi più importanti della sua disciplina sportiva.
Come sappiamo, nella vera romanità, il nickname come si definisce oggi, è alla base della nostra cultura popolare, parte della società moderna oserei direi. Chi di Noi non ha mai avuto un nome che lo caratterizzava nel quartiere?
- Alessio come è il legame con il Tuo ormai coniato pseudonimo MANZO, che ti accompagna nella tua carriera sportiva e probabilmente anche nella vita quotidiana?
Manzo è diventata una seconda identità, quasi un alter ego, ha un origine goliardica e nasce proprio per una mia passione calcistica molto profonda, poi declinata attraverso il personaggio Manzotin di Febbre da Cavallo, ed a oggi si è evoluto in qualcosa di puramente mio, pensa che quando sono a casa con i miei figli : Ora sono papà, se mi arrabbio divento Alessio e poi divento “Manzo”
- So che deriva dalla tua sfegatata passione per la AS ROMA ma anche per la tua struttura fisica probabilmente, dai tempi della tua carriera sportiva nel Football Americano. Hai mai pensato di cambiarlo?
No… mai, però se tornassi indietro l’avrei sicuramente tradotto in inglese nel quale “Beef” ha un doppio significato, sia manzo che azzuffata. Chissà che non sono ancora in tempo
- Parlando di te, sono molti gli obiettivi che hai centrato, portando l’MMA italiana a livelli mondiali altissimi, ed oltre. Come è andato questo viaggio? Quali sono i tuoi prossimo obiettivi?
Più che portato, sono arrivato come atleta a livelli altissimi ma la nostra MMA era già sulla giusta strada. Questo viaggio è stato fantastico ho avuto l’onore e l’onere di ispirare molti atleti italiani nel perseguire la propria passione anche in Italia senza dover affrontare viaggi oltreoceano, senza nulla togliere a chi ha la possibilità di poterlo fare. Per raggiungere i miei traguardi, sono abituato a pormi degli obiettivi concreti di responsabilità nei confronti di questa disciplina, che adoro. Ora il mio focus è quello di avvicinare e appassionare le persone all'MMA. Noi atleti popolari, dove il significato della parola non è solo per la conoscenza del nostro nome, ma, perchè siamo gli atleti della gente comune, abbiamo la responsabilità di divulgare i valori del nostro sport, che non si deve più rifugiare in trovate pubblicitarie per aumentare rumors o visibilità, scimmiottando contesti internazionali lontani dalla nostra cultura.
- Ci racconti da dove nasce questa grande passione per l’MMA? Come ti senti quando stai per salire sul ring e guardi negli occhi i tuoi figli?
Mi sono trovato in questo sport… sono entrato nell'ottagono e con la testa non ne sono più uscito. Ancora ho nitida la prima tecnica di proiezione che ho appreso… probabilmente un amore a prima vista.
Sono due sensazioni opposte, quando vedo negli occhi i miei figli vedo l’infinito, sento fortemente il ruolo di padre, il ruolo più difficile e più bello al mondo. Il salire sull’ottagono probabilmente è il sentimento opposto.
Ora sono troppo piccoli per partecipare ad un evento, ma se mai dovessi immaginare una situazione simile, spero solo che vedermi sul ring non li metta mai in difficoltà e che sia solo un momento di orgoglio per loro.
- Ho letto che un tempo salivi sull’ottagono con sola tanta passione, mentre oggi lo fai per la famiglia? Cosa intendi esattamente?
Diciamo lo faccio per me, sicuramente una persona che sta bene con se stesso e fa ciò che ama è una persona che si riesce a mettere meglio a disposizione degli altri, che senza frustrazioni può donare l’amore che la sua famiglia si merita senza ostacoli. Forse si… la mia passione è un valore aggiunto nel benessere della mia famiglia.
- Quanto sono importanti per te i valori sportivi e quelli della vita quotidiana. Sopratutto quanto è importante oggi, trasferirli ai tuoi figli?
Chi è un atleta, conosce la profondità di alcune parole e gesti. Un atleta sa guardare oltre l’aspetto fisico o la materialità, conosce il senso del sacrificio e del rapporto con gli altri. I valori sportivi ti rendono una persona che sa guardare con occhi diversi il mondo e sopratutto ti insegnano ad essere “Esempio” con le proprie azioni. Questo cerco di fare nella vita di tutti i giorni e di trasmetterlo ai miei figli, come tutti commetterò degli errori anche io ma, sempre cercando di essere fedele a quei valori.
- Hai una forte appartenenza alla tua terra. Cosa è che tiene Alessio cosi legato a ROMA?
Questa città è un grande amore, forse non corrisposto, perchè quando la vivi la maledici per il traffico, il caos e tutto il disordine, poi però, gli stai lontano pochi giorni e ti manca. Questo legame è un qualcosa di impossibile da rescindere è dentro le vene, è senso di appartenenza.
- Quale è il futuro dell’MMA in Italia? Cosa andrebbe migliorato secondo la tua esperienza internazionale?
Il futuro ripartirà solo dal pubblico e da come gli atleti cercheranno di coinvolgere il più possibile le persone a praticare questo sport e a vedere gli eventi. Dico sempre che la mia palestra ha come obiettivo la divulgazione delle MMA e quello di insegnare a chi vuole imparare, qui dentro gli ultimi che arrivano sono sempre considerati i primi e mai il contrario.
Forse dall’estero possiamo ispirarci nel dare più valore alle palestre e allo sport, insegnando alle persone che un euro investito nell’attività fisica e nello sport vale più di una cena fuori.
- Cosa vorresti dire ai giovani d’oggi, o meglio alle famiglie dei giovani che vorrebbero avvicinarsi all’MMA?
Consiglio a tutti quanti di praticare uno sport che ti cambia la vita, se ancora non l’avete incontrato potete venirmi a trovare in palestra per fare una chiacchiera e capire la vostra strada. Le MMA come lo sport è un’opportunità per i ragazzi e le famiglie, può aprirvi la mente e farvi vivere emozioni uniche. Non fermate mai i vostri figli nel fargli vivere una passione del genere.
Accettate che questa passione non debba sfociare nella carriera di un campione, ma che possa essere anche solo il momento felice dove imparano a conoscersi e a crescere in un altro modo.
Direi che oggi nel 2024, il noto regista Stefano Vanzina detto STENO, probabilmente esordirebbe così: "Tra Soldatino, King e D’Artagnan, oggi trionfa er grande MANZO.