Padel, spalla & ginocchia

Nel reparto di ortopedia dell’Ospedale San Pietro, dove mi sono appena trasferito nel nuovo centro per la cura degli sportivi, trattiamo in artroscopia o chirurgia mini-invasiva tutte le lesioni dei legamenti e dei tendini, dei menischi e dei legamenti del ginocchio che non hanno superato la terapia conservativa. L’artroscopia è diventata con le tecniche sviluppate negli ultimi anni e con le moderne attrezzature una chirurgia super precisa e supersicura anche per risolvere i problemi degli atleti professionisti. 

Ma oggi, più che approfondire i problemi di Jokovich o di Francesco Totti, volevo parlare di uno sport che sta conquistando sempre più spazio nei circoli sportivi ed è motivo frequente di visite presso il nostro centro di alta specializzazione chirurgica di traumatologia dello sport.

Fra tutti gli sport che sono denominati overhead, cioè che utilizzano l’articolazione del braccio al di sopra della spalla, il padel come il tennis senza dubbio sovraccarica più degli altri le nostre articolazioni della spalla e del ginocchio. Il gesto ripetitivo che si esegue in continuazione in particolare per per gli smash o per il dritto e rovescio, per  le volee’ mette sotto carico e pressione i tendini della cuffia dei rotatori della spalla ed i legamenti.

 Ma vediamo quali sono le strutture che compongono l’articolazione della spalla. Essenzialmente è un’articolazione dove interagiscono l’omero cioè il braccio e la scapola un osso triangolare ricoperte ovviamente di quello strato molto simile alla porcellana che permette lo scivolamento l’uno sull’altra. Sono tenute insieme da un sistema molto complesso di 3 legamenti che forma la capsula articolare che permettono alle due ossa di rimanere come con un fulcro nei vari piani dello spazio. Ma il vero “perno” che permette questa specie di orbita quando l’uomo agita il braccio verso l’alto sono un complesso di piccoli muscoli ( cuffia dei rotatori) che con la loro contrazione coordinata proprio come un giroscopio tengono unite l’omero e la scapola.

Sono in effetti molto frequenti in questo sport delle lesioni del tendine della cuffia dei rotatori che si chiamano lesioni parziali e quindi non coinvolgono tutto lo spessore del tendine, ma soprattutto lo strato interno della spalla cioè quello a contatto con le superfici articolari che ruotano rapidamente una sull’altra ad altissime velocità, ma anche i legamenti  ripetendo in continuazione il movimento dello smash si possono indebolire o distaccare proprio come avviene negli Stati Uniti per il baseball. Il ginocchio anche è messo a dura prova da rapidi cambi di direzione, salti ed atterraggi ed i nostri menischi molto spesso si fanno sentire perché possono subire delle piccole ma fastidiosissime fissurazioni. Spesso vengono in ambulatorio pazienti con ginocchia gonfie o bloccate dopo un periodo intenso di Padel. Questi problemi capitano soprattutto nei pazienti che dopo un periodo di sedentarietà vengono a contatto entusiasticamente con questo sport e passano direttamente dalla scrivania ai campi di Padel. E’ necessaria quindi sempre un’adeguata preparazione muscolare sia di rinforzo che di elasticizzazione della articolazioni.

Negli sportivi, quando ci troviamo davanti ad una di queste lesioni prima di ricorrere all’intervento chirurgico bisogna aspettare il momento giusto e soprattutto tentare con infiltrazioni e fisioterapia sia antalgica, che di recupero del gesto sportivo corretto. In effetti molto spesso i problemi insorgono proprio per un alterato  gesto sportivo cioè mancato coordinamento cinetico fra le varie catene  muscolari ed articolari. Per eseguire infatti una battuta corretta od uno smash, non c’e’ bisogno solo della spalla ma anche della colonna, dei glutei e dei muscoli delle cosce e delle gambe come delle ginocchia e delle caviglie. Altre volte il gesto ripetitivo eseguito senza un’adeguata preparazione e stretching puo portare ad un’infiammazine della capsula articolare, la famosa capsulite che consiste in dolore in alcuni movimenti nello spazio e riduzione dello stesso movimento. Gli strappi o stiramenti muscolari proprio per la scarsa preparazione all attivita sportiva sono sempre in agguato. Anche qui la terapia conservativa è estremamente importante ed un bravo fisioterapista può essere la chiave del successo.

Quando il fisioterapista si arrende, ovviamente ricorriamo alla chirurgia. Ormai un intervento di ricostruzione del legamento crociato anteriore si esegue in meno di 20 minuti ed altrettanto rapidamente si comincia la fisioterapia post-operatoria già il giorno stesso il paziente comincia con il fisioterapista e viene accompagnato al ritorno in campo in cinque mesi.

Per quanto riguarda invece la chirurgia della spalla ormai qualsiasi intervento si può effettuare in artroscopia, Perfino il famoso intervento di Latarjet che si esegue nei casi di lussazione recidivante della spalla e consiste nel prelevare un frammento osseo e trasferirlo proprio nella sede dove manca a causa di una frattura della scapola si può eseguire in artroscopia cioè senza aprire l’articolazione.

 

Prof. Francesco Franceschi

Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

www.ospedalesanpietro.it

Tel. 06. 33581

Cell. 3358007236