LUCI E OMBRE sullA NUOVA MOBILITÀ

Uno studio Deloitte evidenzia gli impatti e le opportunità determinati da formule di mobilità come il noleggio lungo termine e il car sharing

Di Ludovica Urbani

L’auto privata resta il primo mezzo di trasporto per gli italiani, ma solo uno su tre dichiara di esservi affezionato. In questo contesto, le nuove formule di mobilità come il car sharing e il noleggio a lungo termine sono conosciute da tutti ma poco utilizzate.

A delineare gli scenari presenti e futuri della nuova mobilità ci ha pensato Deloitte, attraverso un’indagine condotta a livello nazionale e internazionale (in Italia, Francia, Germania, Regno Unito e Finlandia).

La mobilità è un problema
In base a questo studio, la mobilità attualmente rappresenta un problema quotidiano che condiziona la vita di un italiano su due: ne influenza il tempo libero, ha un costo rilevante e limita le scelte familiari. Per il 79% del campione nazionale la mobilità è la principale causa di inquinamento ma, allo stesso tempo, per nove persone su dieci le scelte sui mezzi di trasporto possono contribuire positivamente sull’ambiente. La maggior parte del campione sarebbe propenso a sostituire in futuro l’attuale mezzo con uno meno inquinante, ma l’elevato costo dei veicoli green rappresenta ancora un ostacolo per il 43% degli intervistati.

Oltre la proprietà dei mezzi
L’auto privata, senza dubbio, rappresenta ancora la forma di trasporto più utilizzata dagli italiani, seguita dai mezzi pubblici. Ma, se circa la metà degli intervistati giudica utile per spostarsi la vettura, risulta minoritaria la quota di quanti dichiarano essere affezionati alla propria quattroruote. Sintomo che la relazione con i veicoli di proprietà sta evolvendo rapidamente e utilizzare l’auto riflette una scelta sempre più utilitaristica che esperienziale.

La nuova mobilità: tutti la conoscono, in pochi la usano
Oltre la metà del campione è convinto che nei prossimi tre anni i nuovi servizi di mobilità aumenteranno sensibilmente. Oggi queste formule sono conosciute dal campione, ma poco utilizzate. Il car sharing, ad esempio, è quella più nota (83%) ma solo l’8% vi ricorre abitualmente; così come il bike sharing che, conosciuto dal 73% degli intervistati, viene utilizzato solo dal 6%.

L’ostacolo principale, per la maggior parte degli italiani, consiste nell’assenza di servizi sul territorio. Nelle grandi città poi, dove si concentra la maggior parte di questi servizi, un italiano su tre lamenta infrastrutture pubbliche e private dedicate alla mobilità insoddisfacenti (come i posteggi dedicati ai veicoli condivisi, le colonnine di ricarica per le auto elettriche o le piste ciclabili).

I benefici della mobilità alternativa
La stragrande maggioranza dei nostri connazionali è spinto verso pensa forme alternative di mobilità dalla convinzione che produca un vantaggio economico. La semplicità di accesso al servizio è un altro fattore decisivo anche se, nonostante gli sforzi degli operatori, l’offerta risulta ancora poco chiara. Solo metà degli intervistati in Italia, ad esempio, sa che le vetture in car sharing possono usufruire di parcheggi gratuiti o che possono entrare gratuitamente in alcune zone ZTL.